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giovedì 7 febbraio 2019

Review Party "Recensione La Governante" di Rebecca Quasi

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Recensione La Governante di Rebecca Quasi
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Scheda tecnica


Titolo : La governante
Autore: Rebecca Quasi
Editore: Dri Editore
Pagine: 197
Pubblicazione: 18 Gennaio 2019
Genere: Romanzo rosa
Formato : Kindle e copertina flessibile

LA GOVERNANTE: DriEditore Historical Romance Vol. 7 di [QUASI, REBECCA]Londra. 1875.Lord Moncrieff, rimasto vedovo, deve trovare una governante che si occupi di sua figlia. O meglio della figlia di sua moglie, visto che non è certo di essere lui il padre della bambina. Assume la signora Tate, una donna giovane e affascinante, con un passato non proprio cristallino. L'idea di spedire figlia e governante lontano da Londra si rivela, però, poco funzionale all'attrazione che inevitabilmente i due finiscono per provare.

"Mi occuperò di vostra figlia meglio che posso, le insegnerò le buone maniere e tutte quelle sciocchezze che servono per affrontare il vasto mondo. E poiché è una donna le insegnerò anche a non fidarsi degli uomini, soprattutto di quelli che hanno una gran parlantina e baciano come Dio comanda.

Il romanzo La governante di Rebecca Quasi è una favola ambientata in Inghilterra nel periodo 700 - 800, periodo in cui la popolazione era diviso in classi e ceti sociali; periodo in cui i matrimoni erano combinati ed erano ovvi i rapporti adulteri tra padroni e governanti. Leggendo il romanzo mi sono catapultata nel magnifico periodo dagli abiti sontuosi, i balli del debutto in società, degli abiti lunghi e sfarzosi e dei cappelli con nastri e lustrini.
I protagonisti principali su cui ruota il romanzo e tutti gli altri personaggi secondari, sono Tate, la governante e Il conte di Moncrieff Park,  Lord Leonard Lennox.
 Tate risponde all’annuncio come governante  del conte Leonard, rimasto vedovo ad accudire la figlia di 5 anni, Penelope; figlia di non certa paternità e quindi difficile da gestire. A quell’annuncio risposero tre donne; due altamente qualificate ma di scarsa empatia e Tate una bellissima ragazza con un passato difficile ed aspro, con nessuna qualifica, ma tanta empatia ed umanità.  Il conte ne resta subito affascinato e l’assume. In realtà, quella scintilla è reciproca, ma Tate, ferita dall'amore e cresciuta con sani principi e valori morali, sapeva resistere alle tentazioni, ed evitare i pettegolezzi. 
Ovviamente, per conoscere gli sviluppi del racconto, dovreste leggere il romanzo.
L’autrice ha lavorato egregiamente sulla psicologia dei due protagonisti, così diversi, ma tanto simili.
Il conte Leonard, un uomo senza scrupoli che rinnega la paternità della figlia per paura di vivere nell’incertezza del presente e del futuro ed essere deriso dalla sua società. Un uomo tutto d'un pezzo che accetta le convenzioni e le tradizioni del suo ceto sociale.
“Nel nostro mondo il matrimonio è un affare come un altro, un contratto. E per ottenere un buon contratto occorre mettere sul mercato merce di prima qualità”
Tate, una donna senza figli e con tanto amore da condividere; una donna a cui è stata negata la  maternità, ed il suo corpo presenta enormi cicatrici. Una donna dura ma fragile che ha paura di farsi trascinare dalla passione e dall’amore a al cui orizzonte intravede il suo passato.
La signora Tate sembrava onesta e leale, avrebbe accudito Penelope con rigore e buon senso senza farle credere sciocchezze che l’avrebbero solo delusa”
Che cosa hanno in comune i due personaggi? La voglia di innamorarsi. Ma lui è il conte e lei la governante…
una donna che non poteva avere. Ma che voleva disperatamente. Improvvisamente Leonard vide scorrere davanti ai suoi occhi il proprio albero genealogico le cui radici erano contemporanee a Guglielmo conquistatore
…con un passato scomodo. 
 “ ho imparato che non si può cambiare il passato. Se non lo accettiamo non possiamo andare avanti, ci fa prigionieri”
L’amore riuscirà a superare le convinzioni del casato e del ceto sociale? Una favola che farà sognare tutte noi…  una scrittura semplice e lineare ma tanto curata, atta ad evidenziare la differenza sociale tra i due mondi, sia a livello linguistico, culturale che folkloristico. I dialoghi presenti sono brevi e concisi e non disturbano la lettura.
Io avrei solo evitato qualche espressione osè, diciamo… che hanno solo disilluso la mia favola. 
Comunque la lettura è scorrevole, leggera e serena e cerca di far giungere al lettore un messaggio importante di coraggio: non arrendersi mai, cercare di essere felici al di là delle convenzioni, ceti sociali, o come direbbe il filosofo Nietzsche, al di là del bene e del male. Scegliamo sempre di essere noi stessi e non compiacere alla società, che ci porterà solo insoddisfazione ed infelicità, sia a livello emotivo che personale. Tate ha tanto da insegnare a tutte noi.
Dopo averlo letto, passate dal mio blog, ho il piacere di confrontarmi con le vostre opinioni e sensazioni. 
Buona lettura!!!




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