Recensione libro
LA TRECCIA di Laetitia Colombani
Nord
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Scheda tecnica
Titolo: La treccia
Autore: Laetitia Colombani
Editore: Nord
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 284
Formato: Kindle e copertina flessibile
Pubblicazione: 3 Maggio 2018
A un primo sguardo, niente unisce Smita, Giulia e Sarah. Smita vive in un villaggio indiano, incatenata alla sua condizione d'intoccabile. Giulia abita a Palermo e lavora per il padre, proprietario di uno storico laboratorio in cui si realizzano parrucche con capelli veri. Sarah è un avvocato di Montreal che ha sacrificato affetti e sogni sull'altare della carriera. Eppure queste tre donne condividono lo stesso coraggio. Per Smita, coraggio significa lasciare tutto e fuggire con la figlia, alla ricerca di un futuro migliore. Per Giulia, coraggio significa rendersi conto che l'azienda di famiglia è sull'orlo del fallimento e tentare l'impossibile per salvarla. Per Sarah, coraggio significa guardare negli occhi il medico e non crollare quando sente la parola «cancro». Tutte e tre dovranno spezzare le catene delle tradizioni e dei pregiudizi; percorrere nuove strade là dove sembra non ce ne sia nessuna; capire per cosa valga davvero la pena lottare. Smita, Giulia e Sarah non s'incontreranno mai, però i loro destini, come ciocche di capelli, s'intrecceranno e ognuna trarrà forza dall'altra. Un legame tanto sottile quanto tenace, un filo di orgoglio, fiducia e speranza che cambierà per sempre la loro esistenza.
Un romanzo meraviglioso , che coinvolge moltissimo, l'ho divorato in un solo giorno, senza mai riuscire a staccarmi, tutto d'un fiato.
Questa è la storia di tre donne unite da una treccia di capelli. Quello che hanno in comune queste donne, nonostante provengano da diverse parti del mondo e da realtà completamente differenti, è una grandissima forza d'animo e il coraggio di combattere contro le avversità, magari prendendo anche la strada più difficile, ma sicure di quello che vogliono per il loro futuro, nonostante magari chi gli sta accanto non condivida le loro scelte ed a volte si trovano costrette a dover rinunciare a una parte importante della loro vita.
Un racconto tutto al femminile: la storia di Giulia, una ragazza di Palermo che ha sempre visto il padre lavorare con i capelli, esclusivamente italiani, per poi crearne delle parrucche ed ora, nel momento più difficile, sembra arrivato il suo momento per prendere in mano l'azienda di famiglia e rischiare il tutto per tutto; la storia di Smita, una donna e una madre che ha vissuto tutta la sua vita in un villaggio indiano, in povertà, in modo molto umile, lavorando per le persone più agiate che la trattano come una bestia. Ora che la stessa sorte sembra toccare anche alla figlia lei si ribella perché vuole darle un futuro migliore, farle frequentare una scuola e darle la possibilità di vivere una vita che sia degna di essere chiamata tale; la storia di Sarah, una donna canadese, che al primo posto ha sempre messo il suo lavoro, per il quale si è data anima e corpo e nel quale è sempre stata una vincente. Ora che si trova finalmente arrivata quasi ad avere la possibilità di aprire uno studio da avvocato tutto suo, il destino cambia le carte in tavola e si trova costretta a dover mettere tutto da parte per dover pensare un po' a di più a lei, cosa che negli anni non ha mai fatto.
Mi è piaciuto molto lo stile dell'autrice, molto essenziale, che va dritto al punto, senza perdersi in troppe frasi fatte o descrizioni e, anche se avrei voluto leggere ancora di queste tre donne, trovo che questo suo modo di raccontare sia uno dei punti di forza maggiori del romanzo che però sono consapevole non può essere apprezzato da tutti. L'idea da cui parte tutto, ovvero, come dicevo all'inizio, questa treccia che unisce, a loro insaputa, queste donne l'ho trovata veramente molto bella. Loro non si incontreranno mai ma questa treccia riesce a unirle in un modo molto speciale.
Un racconto tutto al femminile: la storia di Giulia, una ragazza di Palermo che ha sempre visto il padre lavorare con i capelli, esclusivamente italiani, per poi crearne delle parrucche ed ora, nel momento più difficile, sembra arrivato il suo momento per prendere in mano l'azienda di famiglia e rischiare il tutto per tutto; la storia di Smita, una donna e una madre che ha vissuto tutta la sua vita in un villaggio indiano, in povertà, in modo molto umile, lavorando per le persone più agiate che la trattano come una bestia. Ora che la stessa sorte sembra toccare anche alla figlia lei si ribella perché vuole darle un futuro migliore, farle frequentare una scuola e darle la possibilità di vivere una vita che sia degna di essere chiamata tale; la storia di Sarah, una donna canadese, che al primo posto ha sempre messo il suo lavoro, per il quale si è data anima e corpo e nel quale è sempre stata una vincente. Ora che si trova finalmente arrivata quasi ad avere la possibilità di aprire uno studio da avvocato tutto suo, il destino cambia le carte in tavola e si trova costretta a dover mettere tutto da parte per dover pensare un po' a di più a lei, cosa che negli anni non ha mai fatto.
Mi è piaciuto molto lo stile dell'autrice, molto essenziale, che va dritto al punto, senza perdersi in troppe frasi fatte o descrizioni e, anche se avrei voluto leggere ancora di queste tre donne, trovo che questo suo modo di raccontare sia uno dei punti di forza maggiori del romanzo che però sono consapevole non può essere apprezzato da tutti. L'idea da cui parte tutto, ovvero, come dicevo all'inizio, questa treccia che unisce, a loro insaputa, queste donne l'ho trovata veramente molto bella. Loro non si incontreranno mai ma questa treccia riesce a unirle in un modo molto speciale.
Recensione di Diary of a reader.
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