RECENSIONE LIBRO
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SCHEDA TECNICA
Titolo: Vorrei che fosse già domani
Autore: Miriam Canduro, Massimo Cacciapuoti
Editore: Garzanti
Pagine: 259
Pubblicazione: 3 Maggio 2018
Formato: Kindle, copertina rigida
Genere: Narrativa contemporanea
“La vertigine è
l’ebbrezza di perdersi trattenuta dalla paura.”
Paolo frequenta il liceo, è un ragazzo carino ed è sempre
circondato da tanti amici, apparentemente non gli manca nulla quando si
appresta a trascorrere le vacanze estive a casa di Sandro, il suo migliore
amico.
Purtroppo il destino gli gioca un triste scherzo e resta
vittima di un brutto incidente col motorino dove muore il fratello di Sandro.
Dopo mesi di ospedale, il ragazzo potrebbe essere pronto a
tornare alla sua vita, ma provando ad uscire di casa con l’idea di tornare
finalmente a scuola, si rende conto di aver perso completamente il senso
dell’orientamento, non potrà più avere la sua autonomia, non potrà più muoversi
liberamente senza rischiare di perdersi per la città.
La sua tenacia però lo aiuta a trovare tanti stratagemmi per
muoversi riuscendo con tanta fatica ad essere autonomo.
Sono sicuro che almeno
metà delle persone che sono sull’autobus stanno pensando a cosa posteranno
appena avranno una connessione decente e a quanti like riceveranno. Un mondo
fittizio, finto, virtuale. Come posso pensare, tra gente del genere, di essere
considerato normale?
Cristina è la classica adolescente problematica,
traumatizzata da un rapporto difficile con una madre separata che le presenta
un uomo diverso di tanto in tanto.
I suoi veri problemi iniziano quando proprio uno di questi
uomini prova ad approfittarsi di lei, da
quel momento la ragazza inizia a vivere nell’ombra, per nascondere agli altri
le sue grandi sofferenze.
Paolo e Cristina si conoscono sui banchi di scuola durante
un’occupazione e piano piano coltivano la loro amicizia.
Attraversarono il
corridoio, nonostante il casino infernale, gli urli e gli spintoni, come
fossero soli, avvolti nella stessa bolla che li isolava dal resto del mondo e
nello stesso tempo li univa. Li confondeva in un’unica sostanza.
Cristina si rende conto che Paolo, pur volendo essere
indipendente, ha grosse difficoltà a vivere come un ragazzo normale quindi
inizia a cercare soluzioni per aiutarlo divertendosi e facendolo divertire; tra
i due ragazzi nasce del tenero ma potranno davvero essere una coppia?
Cristina l’aveva
recuperato dal fondo del mare, dov’era da lungo tempo arenato, e lo stava
trascinando su, in superficie. Pensò al mare limpido e luminoso sognato la
notte prima, attraversato fin nel profondo da lunghi raggi bianchi, che
ridavano a quella massa scura e informe, accartocciata su sé stessa, nuova
energia. Quella luce era Cristina.
Potrà la loro unione aiutarli ad uscire dall’ombra e farli
tornare a vivere davvero?
Forse sto correndo
troppo. Chissà che idea ti starai facendo di me. E’ che il solo pensiero di
tornare a casa, adesso, e di pensare a te tutto il pomeriggio, e di immaginare
le cose che vorrei dirti o vorrei fare ma non ne ho il coraggio, mi distrugge.
Sei la prima persona che non mi guarda come fossi un alieno, una specie di
giocattolo.
Un libro davvero piacevole, scritto in maniera semplice, i
capitoli raccontano in terza persona in maniera alterna il punto di vista dei
due protagonisti.
E’ molto bella la complicità che trovano i due ragazzi:
Cristina inizialmente aiuta Paolo considerandola una missione, poi si rende
conto che la sua presenza fa bene anche a lei, la aiuta ad essere se stessa.
Non so come farò un
anno senza di te. Non so dove troverò la forza. Sarai tu la mia forza, sarai tu
il pensiero che mi permetterà di alzarmi ogni mattina, e di sperare che quel
giorno passi in fretta. Aspettami, se puoi. E soprattutto: non dimenticarti di
me.
Paolo invece vede Cristina come una persona invadente fino a
che capisce che può fidarsi di lei e insieme, prendendosi per mano, tornano ad
essere felici.
Può sembrare un libro rivolto unicamente a lettori giovani,
ma devo dire che ha molti spunti di riflessione per tutti; spesso le persone
che hanno dei problemi vengono emarginate dalla società, Paolo e Cristina sono
l’esempio che anche dopo esperienze traumatiche si può tornare ad essere
indipendenti e a vivere una vita serena.
Consigliato, un libro leggero ma pieno di significato!
“E’ così che deve
essere, Paolo. Tu salvi me e io salvo te. Piano, senza far rumore, senza
clamori e soprattutto senza farci troppo male”.
Recensione di Sara Mastrantoni
Miriam Candurro è l'interprete di Serena Cirillo di Un posto al sole?
RispondiEliminaCiao Simonetta, scusa se rispondo solo ora.Ma ho avuto problemi di connessione. Confermo che Miriam Candurro è proprio l'interprete di Un posto al sole. Ha anche recitato nel telefilm Capri. Spero abbia suscitato in te la curiosità di leggere il libro, con la mia recensione. Se lo dovessi leggere, mi piacerebbe conoscere le tue impressioni. Grazie per il commento. A presto.
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