Recensione libro
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SCHEDA TECNICA
Titolo: Il quadro mai dipinto
Autore: Massimo Bisotti
Editore: Mondadori
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 221
Pubblicazione: 24 Maggio 2016
Formato: Kindle, Copertina flessibile
Patrick è un pittore e professore di disegno e pittura in una
scuola superiore romana. È un libero sognatore e i suoi quadri sono ricchi di
significato. In una mattina di giugno, dopo la sua ultima lezione, decide di
lasciare la sua Roma e di ricominciare da zero in un’altra città: Venezia, la
città della laguna e delle maschere. Prima di partire e di ricominciare la sua nuova vita, si volta per dare un ultimo sguardo al suo dipinto, il suo
preferito, come segno di porta fortuna. Ma all’improvviso vede che la protagonista
del dipinto era svanita. In quel quadro era raffigurata una donna, l’unica donna
che abbia mai amato in tutta la sua vita. Ma la tela era vuota, quella
donna era scomparsa.
“Sul dorso era
incollato, appoggiato sulla plastica, un foglio di carta denso d’umidità. Non
si era mai accorto di quel biglietto d’amore nascosto dietro il suo quadro. […]
La tela gli scivolò dalle mani. Prese con sé solo il foglio, richiuse la porta
in fretta, sentì freddo come se lo avesse raggiunto l’inverno e si precipitò
subito in casa:
-Se anche non
avrai più notizie di me per molto tempo, non preoccuparti. Il tempo scorre del
concatenarsi di eventi differenti che muovono il corpo. Ci riconducono nel
punto in cui siamo partiti e forse ci insegnano che tutto è utile ma quasi
nulla è necessario. Le notizie essenziali invece giungono dall’anima, e non
sono solo indispensabili ma eterne, perché lì stanno, lì si nutrono e una volta
che le sai non te ne scordi più, loro non cambiano mai e non ti dimenticano.
Saprai sempre chi sono e non è una promessa, è una cruda, dilaniante verità,
come il volo di un bacio che mi è rimasto all’interno. Ti basta liberarlo per
toccarmi. Tu dentro la mia anima sei libero, puoi essere te stesso fino in
fondo.-“
Perplesso e scioccato,
Patrick corse in aeroporto, non voleva comunque perdere quell’aereo. Ma durante il suo
viaggio, cade e sbatte la testa; si ritrova confuso a Venezia, vittima di una grave amnesia che impedisce lui di ricordare il perchè si trovi in quel luogo. In tasca ha solo un biglietto con
l’indirizzo “Residenza Punto Feliz”. Lo accoglierà una famiglia particolare,
che si comporta come se lo conoscessero da sempre. I componenti di questa
famiglia lo aiuteranno con la sua amnesia e a trasformarlo in una persona
migliore. La nuova vita di Patrick procede tra dubbi e certezze, fino a quando
durante una festa rivide lei, la donna del quadro e l’amore della sua vita:
Raquel.
“Lei era bella
di quell’autentica bellezza che sa ancora riservarti una sorpresa, quella
bellezza che è davvero tale perché non sa di esserlo. […] con la sensibilità
segreta dei fiori, e buffa, con le sue stranezze perfette che sanno ispirare
sorrisi precisi di benedizione inaspettata. […] come un pensiero improvviso
mentre stai facendo altro. […] I momenti in cui i accorgi che a tutto il resto
potresti rinunciare, mentre lei la vorresti sempre con te, […] sei hai paura di
amare qualcuno, è proprio con quel qualcuno che devi stare. […] Qualcuno non ci
crede, che il mondo possa fermarsi, e invece il mondo, l’amore, sa fermarlo
veramente.”
Dopo questo incontro sorprendente, i suoi ricordi riaffiorano, facendo riemergere in lui il desiderio di ricucire strappi e ferite del passato. Patrick riuscirà a ritrovare completamente la memoria e riparare agli errori del passato?
“Il quadro mai dipinto” è un libro di Massimo Bisotti. Dei suoi tanti bestseller pubblicati, ho avuto l’onore di leggere questo libro, perché
mi è stato regalato da una persona che nel corso del tempo è diventata parte
essenziale della mia vita. Il linguaggio è semplice, e la storia che si
racconta è la classica vicenda dell’uomo che ancora non ha accettato se stesso
e che capisce di amare una persona solo quando ormai l’ha perduta.
“Alla fine, in
mezzo a milioni di scelte e rinunce, tutto si riduce a quelle poche cose
fragili ma purissime che non siamo disposti a perdere. Il resto è perso in
partenza. Il resto è finito già prima di iniziare”
Nonostante il linguaggio “elementare”, il modo in cui
coinvolge il lettore è sorprendente e interessante. Non è il tipo di libro che
fa per me e che mi fa impazzire, perché troppo romantico e sdolcinato; ma è
quel tipo di libro che ti fa riflettere e ragionare sul tuo modo di fare e di
comportarti.
L’amore è una cosa seria, che non deve essere abbandonata e
trascurata. Il ringraziamento più grande che io possa dare è alla persona che
mi ha regalato questo e donato il suo cuore con le frasi che ha sottolineato
nel testo per me. Se stai leggendo questo pensiero, so che ti riconoscerai,
grazie per quello che sei diventato e per rallegrarmi il cuore.
A tutti gli amanti dei libri romantici, ne consiglio caldamente la lettura ma la consiglio anche a chi ( come me) non adora il genere, in quanto la lettura aiuta a vivere la vita con più consapevolezza.
Vi lascio con questa ultima citazione che a me ha riscaldato il cuore.
Buona lettura!
“Quando
l’ultimo pensiero della notte coincide con il primo del mattino, e nel bel
mezzo del pomeriggio si prendono un caffè, ti accorgi che qualcuno sveglia i
tuoi sogni prima di te e gioca con loro praticamente, per tutto il giorno. Sei
alle prese con un bellissimo problema, una preoccupazione buona: un sentimento.
Raquel era sempre stata questo, la sua preoccupazione buona. Lui non credeva
nei miracoli ma l’aveva sempre tenuta in un modo unico e non replicabile, come
le pochissime cose davvero preziose e purissime che ci toccano nell’intera
nostra esistenza. […] La vita è imprevedibile”
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