SCHEDA TECNICA
TITOLO: Le trecce di Annabella
AUTORE: Rosaria M. Notarsanto
PAGINE: 480
CASA EDITRICE: Self Amazon
PUBBLICAZIONE: 2018
GENERE: Narrativa storica
Il libro di cui voglio parlarvi
oggi è un libro interessante, in particolar modo per la materia che tratta: il
diritto alla libertà.
Il diritto alla libertà infatti, è
il tema principale di questo romanzo. La storia si divide in tre storie
narranti, scelta dell’autrice a mio avviso molto interessante.
Il romanzo inizia con il
protagonista Jack, cantante di una band che partecipa ad una serata in un
locale dove la sua vita cambia radicalmente per due motivi: il primo è il fatto
di trovare una casa discografica decisa ad investire sulla sua band, la
seconda, anche se ne approfondirà in seguito la conoscenza, la sua strada
incrocia quella di Annabella una delle cameriere il cui nome al protagonista
riporta indietro nel tempo, perché la sua trisavola si chiamava appunto
Annabella, come lui Jack, si chiama come il suo trisavolo.
La seconda storia che incomincia la
stessa sera, è quella di sua madre rimasta vedova alcuni anni prima, Denise,
che incontra nello stesso locale, uno sconosciuto di nome Max che piano piano
riuscirà a fare breccia nel suo cuore.
Infine la terza storia, quella su
cui si fonda tutto il romanzo, è quella dei suoi trisavoli, Annabella e Jack il
cui protagonista ne scopre le gesta tramite le pagine del diario di Annabella,
da cui farà nascere anche un disco con nuove canzoni.
«Mamma?»
«Dimmi.»
«Il nome Annabella ti ricorda niente?»
«Annabella? Non credo. Aspetta, sì. Tuo padre quando mi raccontò della
sua trisavola, che per l’appunto si chiamava Annabella!»
«Ecco! Lo sapevo. E suo marito fu il primo Jack Hutton, giusto?»
«Sì esatto, Jack. SI chiamava proprio come te.»
La
storia della famiglia di Jack risale fino ai tempi degli anni prima della
guerra di Secessione, la guerra che portò gli stati del Nord a combattere
contro gli stati del Sud per la libertà degli schiavi.
La giovane Annabella è l’erede di
una tenuta, dove il padre appartiene a coloro che vogliono abolire la
schiavitù, e il nonno invece appartiene a quelli che vogliono mantenerla.
Naturalmente la bambina, che inseguito diventerà una giovane donna, non capisce
ancora la differenza tra bianchi e neri e fin da subito costruisce un legame
molto profondo con il suo coetaneo, il giovane Jack, figlio di una schiava
"Annabella non capì perché Jack non poteva oltrepassare
il confine della tenuta. Glielo chiese ancora, ma il ragazzo le rispose, che
proprio come ai cavalli della tenuta non fosse possibile oltrepassare quel
limite, non lo era neanche per lui.
Annabella nella sua innocenza di bambina, gli disse: «Tu non sei un
animale! Sei una persona!»
A quelle parole, Jack rispose con un timido sorriso rimanendo in
silenzio. Lei avrebbe capito solo molti anni dopo".
La
storia incomincia così, per poi riprendere al ritorno di Annabella
dall’Inghilterra dopo la morte del padre avvenuta anni prima. La giovane donna
continuerà la strada segnata dal padre, quella della ribellione e della
libertà, portando prima la libertà nella sua tenuta e in seguito facendo il
possibile per aiutare gli schiavi fuggitivi, fino a quando la sua strada non
rincontrerà quella di Jack….
«Buongiorno a tutti. Mi
chiamo Annabella Smith e sono la figlia di Allan Smith. Molti di voi mi
conoscono già, ma altri sono stati acquistati da mio nonno dopo la mia
partenza. Con la morte di Maxwell Smith ho ereditato questa tenuta. Non so
quanti di voi hanno sentito parlare di mio padre e delle sue idee politiche.
Lui aveva un grande sogno, che purtroppo non è stato in rado di realizzare.
Oggi sarò io a farlo per lui e non solo: il mio progetto andrà ben oltre le sue
idee. Ma per realizzare quello che con il qui presente Lord Joseph Hutton abbiamo
pensato, servirà l’aiuto di tutti voi. Donne, uomini, a voi tutti, oggi,
restituisco ciò che è vostro per diritto: la libertà!»
A livello di
idee il romanzo non mi è dispiaciuto, anzi lo stile della scrittrice è molto
piacevole alla lettura. Quello che però ho trovato alquanto noioso è che fin
dalle prime pagine si capisce come finisce il libro. La trama prosegue ben
precisa fin all’ultima pagina, ma manca di colpi scena…insomma posso
consigliarne la lettura a chi ha voglia di leggere un libro rilassante e non
troppo impegnativo con un finale piacevole.
BUONA LETTURA
Recensione di Valentina Fontan
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