martedì 29 maggio 2018

Recensione. Le trecce di Annabella dell'autrice Rosaria M. Notarsanto



Le Trecce di Annabella di [Notarsanto, Rosaria M.]

SCHEDA TECNICA

TITOLO: Le trecce di Annabella 
AUTORE: Rosaria M. Notarsanto
PAGINE: 480
CASA EDITRICE: Self Amazon
PUBBLICAZIONE: 2018
GENERE: Narrativa storica 
Il libro di cui voglio parlarvi oggi è un libro interessante, in particolar modo per la materia che tratta: il diritto alla libertà.
Il diritto alla libertà infatti, è il tema principale di questo romanzo. La storia si divide in tre storie narranti, scelta dell’autrice a mio avviso molto interessante.
Il romanzo inizia con il protagonista Jack, cantante di una band che partecipa ad una serata in un locale dove la sua vita cambia radicalmente per due motivi: il primo è il fatto di trovare una casa discografica decisa ad investire sulla sua band, la seconda, anche se ne approfondirà in seguito la conoscenza, la sua strada incrocia quella di Annabella una delle cameriere il cui nome al protagonista riporta indietro nel tempo, perché la sua trisavola si chiamava appunto Annabella, come lui Jack, si chiama come il suo trisavolo.
La seconda storia che incomincia la stessa sera, è quella di sua madre rimasta vedova alcuni anni prima, Denise, che incontra nello stesso locale, uno sconosciuto di nome Max che piano piano riuscirà a fare breccia nel suo cuore.
Infine la terza storia, quella su cui si fonda tutto il romanzo, è quella dei suoi trisavoli, Annabella e Jack il cui protagonista ne scopre le gesta tramite le pagine del diario di Annabella, da cui farà nascere anche un disco con nuove canzoni.
 «Mamma?»
«Dimmi.»
«Il nome Annabella ti ricorda niente?»
«Annabella? Non credo. Aspetta, sì. Tuo padre quando mi raccontò della sua trisavola, che per l’appunto si chiamava Annabella!»
«Ecco! Lo sapevo. E suo marito fu il primo Jack Hutton, giusto?»
«Sì esatto, Jack. SI chiamava proprio come te.»
  La storia della famiglia di Jack risale fino ai tempi degli anni prima della guerra di Secessione, la guerra che portò gli stati del Nord a combattere contro gli stati del Sud per la libertà degli schiavi.
La giovane Annabella è l’erede di una tenuta, dove il padre appartiene a coloro che vogliono abolire la schiavitù, e il nonno invece appartiene a quelli che vogliono mantenerla. Naturalmente la bambina, che inseguito diventerà una giovane donna, non capisce ancora la differenza tra bianchi e neri e fin da subito costruisce un legame molto profondo con il suo coetaneo, il giovane Jack, figlio di una schiava
"Annabella non capì perché Jack non poteva oltrepassare il confine della tenuta. Glielo chiese ancora, ma il ragazzo le rispose, che proprio come ai cavalli della tenuta non fosse possibile oltrepassare quel limite, non lo era neanche per lui.
Annabella nella sua innocenza di bambina, gli disse: «Tu non sei un animale! Sei una persona!»
A quelle parole, Jack rispose con un timido sorriso rimanendo in silenzio. Lei avrebbe capito solo molti anni dopo".
 La storia incomincia così, per poi riprendere al ritorno di Annabella dall’Inghilterra dopo la morte del padre avvenuta anni prima. La giovane donna continuerà la strada segnata dal padre, quella della ribellione e della libertà, portando prima la libertà nella sua tenuta e in seguito facendo il possibile per aiutare gli schiavi fuggitivi, fino a quando la sua strada non rincontrerà quella di Jack….
 «Buongiorno a tutti. Mi chiamo Annabella Smith e sono la figlia di Allan Smith. Molti di voi mi conoscono già, ma altri sono stati acquistati da mio nonno dopo la mia partenza. Con la morte di Maxwell Smith ho ereditato questa tenuta. Non so quanti di voi hanno sentito parlare di mio padre e delle sue idee politiche. Lui aveva un grande sogno, che purtroppo non è stato in rado di realizzare. Oggi sarò io a farlo per lui e non solo: il mio progetto andrà ben oltre le sue idee. Ma per realizzare quello che con il qui presente Lord Joseph Hutton abbiamo pensato, servirà l’aiuto di tutti voi. Donne, uomini, a voi tutti, oggi, restituisco ciò che è vostro per diritto: la libertà!»

A livello di idee il romanzo non mi è dispiaciuto, anzi lo stile della scrittrice è molto piacevole alla lettura. Quello che però ho trovato alquanto noioso è che fin dalle prime pagine si capisce come finisce il libro. La trama prosegue ben precisa fin all’ultima pagina, ma manca di colpi scena…insomma posso consigliarne la lettura a chi ha voglia di leggere un libro rilassante e non troppo impegnativo con un finale piacevole.

BUONA LETTURA


Recensione di Valentina Fontan 


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