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lunedì 17 maggio 2021

Recensione libro "I lupi alla porta" di Soren Paul Petrek edito Nua Edizioni

Recensione libro  "I lupi alla porta" di Soren Paul Petrek  edito Nua Edizioni

 

Scheda tecnica
Titolo: I lupi alla porta 
AutoreSoren Paul Petrek
Editore: Nua edizioni
Serie: #2 volume della serie
Genere: narrativa storica/thriller
Pubblicazione: 22 Aprile 2021
Formato: Ebook e copertina flessibile
Pagine: 250 pagine
Gli Alleati e i nazisti ingaggiano una corsa disperata per sviluppare l'arma definitiva, mentre i razzi V-2 piovono su Londra. Madeleine Toche e Berthold Hartmann, il sicario tedesco che le ha insegnato a uccidere, sono alla ricerca della fabbrica segreta di Werner von Braun, dove i gerarchi della Gestapo costringono un esercito di schiavi ad assemblare armi, mentre fuori si accatastano sempre più cadaveri di innocenti. Le forze terrestri degli Alleati avanzano verso Berlino strappando terreno alle SS, che difendono ogni centimetro con le unghie e coi denti. Hartmann chiama al suo fianco Madeleine e contatta il suo vecchio nemico, Winston Churchill: ha scoperto che la fabbrica di armi è nascosta sotto il monte Kohnstein. Mentre Madeleine si ingegna per far crollare la montagna sulla testa dei nemici, Hartmann pianifica una fuga temeraria dal terribile campo di concentramento di Dora, determinato a vendicarsi contro i mostri che hanno rovinato la sua amata Germania. Scendono in campo anche le russe Nachtlexen, le Streghe della Notte, un'agguerrita squadriglia di donne pilota, e lo scontro si fa serrato, mentre i test atomici di entrambi gli schieramenti cominciano ad avere successo. La Germania punta verso Londra un V-2 armato con una testata nucleare, mentre gli Stati Uniti approntano una base di lancio nel Pacifico. Il destino della Seconda guerra mondiale è appeso a un filo, e con lui anche il futuro dell'umanità.
I lupi alla porta è il secondo romanzo che Soren Petrek ha scritto traendo spunto dalla storia di una giovane donna belga la quale aiutò molti bambini ebrei a sfuggire alla persecuzione dei nazisti. Nel romanzo Coraggio abbiamo conosciuto Madeleine Toche “Il nome della donna era Madeleine Toche, e la precisione con cui conosceva fino al minimo dettaglio il suo lavoro era leggendaria
quasi quanto il suo odio per i tedeschi.”
“Toche era un’assassina, addestrata e impiegata dallo Special Operation Executive, il SOE, l’esercito fantasma del primo ministro Churchill. Da quasi due anni era in Francia con lo scopo di uccidere: Gestapo, gerarchi delle SS, soldati. Furtività e pazienza erano le sue armi migliori. Le era capitato più volte di aspettare giorni interi nascosta, come un ragno in un buco, fino al momento giusto per sbucare da una fessura dimenticata, colpire e scivolare via. La sua reputazione si era diffusa ben oltre l’Europa.”
A renderla L’Angelo della morte, dopo la morte del suo amato fratello Yves ed uno stupro subito da un capitano nazista, il capitano Hartmann
L’aveva istruita un ebreo tedesco, un eroe della Germania durante la Prima guerra mondiale. I nazisti avevano ucciso la moglie e le figlie dell’uomo. Il suo odio lo alimentava lungo una strada di distruzione che faceva impallidire la furia di Madeleine, al confronto. Gli ebrei lo consideravano un Golem. Una creatura inviata da Dio per uccidere i nemici del popolo ebraico. Un mostro privo di compassione. Uno strumento di crudeltà indescrivibile. Odio puro.”
Madeleine e Hartmann vengono inviati da Winston Churchill a demolire una struttura costruita al riparo di una montagna e grazie al lavoro di migliaia di prigionieri di guerra provenienti dal vicino campo di concentramento di Mittelbau-Dora. Il campo con il più alto tasso di mortalità di tutto il sistema dei lager nazisti. Prigionieri cui Hartmann regala la speranza di ritrovare, fra le pieghe delle divise penzolanti, la dignità che i carcerieri nazisti tentavano di annientare. Ad aiutare i due scendono in campo Le streghe della notte, le donne pilota del reparto militare sovietico specializzato nel bombardamento notturno, fondato su iniziativa di Marina Raskova.
Soren Petrek, ancora una volta, fa emergere il ruolo preminente delle donne che, tra l’altro, “sono assassine così competenti perché hanno una rabbia maggiore degli uomini e sanno come usarla”.
Considerato il più grande conflitto armato della storia, la seconda guerra mondiale vide scendere in campo, fra il 1939 e il 1945, le potenze dell’Asse e gli Alleati che si combatterono su gran parte del pianeta. Durante i sei anni in cui il conflitto si protrasse, l’umanità subì sofferenze, distruzioni e massacri con una stima di morti fra i 55 e 60 milioni di persone. Le operazioni di battaglia coinvolsero per la prima volta i cittadini fatti oggetto di rappresaglie, persecuzioni, deportazioni e stermini. I bombardieri Alleati martoriavano le città del Reich mentre le bombe V1 e V2, non a caso definite armi di rappresaglia, piovevano dai cieli sulle città inglesi. Nel suo romanzo Petrek, attraverso una puntuale ricostruzione delle vicende politiche, conduce il lettore direttamente nelle stanze del potere dove i leader dell’Alleanza attendevano le mosse di Hitler che, dal canto suo, si illudeva di indurre l’Inghilterra a chiedere l’armistizio. Il tutto mentre le migliori menti del mondo scientifico erano impegnate nella folle corsa alla produzione della bomba atomica. Una bomba con cui annientare l’avversario senza curarsi delle conseguenze.
”Madeleine osservò Nash descrivere il razzo come se fosse una specie di prodigio scientifico, invece che un aggeggio pensato per distruggere vite umane. Forse non sarebbe così eccitato se cadesse sulla sua casa o uccidesse qualcuno della sua famiglia, pensò. Come per il V1, a colpa era della scienza e degli scienziati.”
I lupi alla porta é un romanzo da leggere perché offre la possibilità di leggere la storia di un momento molto difficile del nostro recente passato che non ha ancora smesso di trascinare i suoi effetti nefasti. Uno spaccato che immagina i probabili retroscena che hanno animato i reali eventi. 4 stelle

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