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mercoledì 19 maggio 2021

Recensione libro "Dal letame nascono i fiori" di Vincenzo Galati edito Oakmond Publishing

 Recensione libro "Dal letame nascono i fiori" di Vincenzo Galati edito Oakmond Publishing

Scheda tecnica
AutoreVincenzo Galati
Titolo: Dal letame nascono i fiori
Editore: Oakmond Publishing (2021)
Illustrazione di copertina: Giorgio Rizzo
Genere: Giallo
Formato: Ebook e copertina flessibile
Pubblicazione: 19 Maggio 2021
Pagine: 249
Olga è vicina agli ottanta ed è appassionata di enigmistica, libri gialli, vecchi film e sigarette. Ha un grande talento per la soluzione dei misteri e una spiccata propensione a cacciarsi nei pasticci, ma ha anche una vocazione per coltivare la terra. In fondo, cosa c’è di più innocuo dell’amore per l’orticoltura e il giardinaggio? Così Olga comincia a lavorare in un orto comune senza immaginare che fiori, pomodori, insalata, zucchine e cetrioli possano essere il prologo al suo prossimo caso. E quando rinviene il cadavere di un suo amico non si fa trovare impreparata iniziando subito la sua indagine personale che la farà infilare in un ginepraio ancora più folto del solito. Per venirne fuori dovrà ricorrere all’aiuto dei suoi strampalati amici, ignari dei rischi cui si espongono.I loro metodi, per quanto poco ortodossi, risulteranno molto efficaci per risolvere un caso che rischia di far morire… dalle risate.
Leggere il romanzo di Vincenzo Galati è come vedere una puntata della signora in giallo, Jessica B. Fletcher, interpretata da Olga, una  detective dilettante e improvvisata per sconfiggere la noia e la solitudine. Una commedia condita di giallo, mistero e tanto humour, un sano humour che ci terrà compagnia fino all'ultima pagina. Olga si troverà implicata in una situazione paradossale e assurda che vedrà vittima un suo amico. Se debbo dire la verità, la mia attenzione sulla lettura potrei paragonarla ad una bilancia oscillante e basculante. Ma andiamo con ordine: le prime pagine attenzione altissima, un prologo misterioso e allettante; i primi capitoli, inizia a calare e a scemare un pochino, lettura scorrevole ma noiosa, come se il prologo e i capitoli fossero sconnessi tra loro; ma lentamente, la matassa ha iniziato a ingarbugliarsi e a mescolare le situazioni tanto da far risalire la mia attenzione e a incuriosirmi a rimetterle in ordine e a districare i vari nodi per far luce sulla questione. Il tutto condito dalla simpatia di Olga e dei suoi amici senzatetto che fanno da collante alla sua indagine. 
Il titolo del libro, è tratto da uno dei testi del più grande cantautore italiano, Fabrizio De André: “Via del Campo” in cui si annovera: "Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior" per sottolineare il significato del romanzo, la sua morale. Il romanzo parla degli "ultimi", "gli invisibili", coloro che vivono ai margini della società: i senzatetto, delinquenti, rapinatori, poveri. Ed è proprio qui, che nasce l'orto solidale, quel pezzetto di terra che tutti possono coltivare e tutti possono raccogliere; tutti hanno una seconda possibilità di vivere e sopravvivere senza essere giudicati, criticati o messi alla gogna, perchè, nelle cose considerate più infime e basse che talvolta si cela il segreto della vita. Nel titolo quindi è racchiuso il significato della storia dal prologo fino all'ultima pagina e non dico altro per non spoilerare il romanzo. La scrittura è semplice, lineare; il linguaggio pulito privo di ogni scurrilità in grado di dipingere la bellezza della natura che rinasce con i colori dell'orto, contrapposta alla crudeltà degli eventi; descrizioni di luoghi e paesaggi accurate e approfondite tale da far percepire suoni e odori e coinvolgere quindi vari organi di senso, non solo la vista. 
"...ogni volta che vi si addentra è per lei un'emozione fisica, un vortice di contrasti che le coinvolgono i sensi: l'olfatto è rapito dall'odore caldo della focaccia proveniente dai forni e da quello di rinfrescume di qualche avanzo di mercato; l'udito è frastornato da una Babele di linguaggi e cullato dalla voce di De Andrè proveniente da un vecchio negozio di musica; la vista sembra schiudersi in una piazza di intatta bellezza..." dopo aver letto questo passo, ho avuto l'istinto di chiudere gli occhi e di immergermi in quella atmosfera e ritrovarmi in quella piazza di Genova; questo è a mio dire la forza racchiusa nei libri e la bravura di ogni scrittore degno di essere considerato tale. 
Nel suo complesso è una lettura scorrevole, simpatica che ci farà trascorrere momenti di serenità e leggerezza e ci farà amare la signora Olga come se fosse la nostra nonna. Consiglio di leggere il libro con il sottofondo della musica di De Andrè e in particolare della canzone "Via del Campo" che ha ispirato la vena artistica dell'autore e ha dato vita a questo romanzo che delizierà la vostra estate. Buona lettura e...buon ascolto

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