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sabato 14 novembre 2020

Recensione libro Gli ultimi giorni di quiete di Antonio Manzini edito Sellerio editore

 Recensione libro  Gli ultimi giorni di quiete di Antonio Manzini edito Sellerio editore

Scheda tecnica
Titolo: Gli ultimi giorni di quiete
Autore: Antonio Manzini
Editore: Sellerio
Genere: Giallo/Thriller
Pubblicazione: 22 Ottobre 2020
Formato: Ebook e cartaceo
Pagine: 240
Una mattina qualunque, per caso, Nora riconosce un volto in treno. È la persona che le ha distrutto la vita. Lei e il marito Pasquale sono i proprietari a Pescara di una avviata tabaccheria. E proprio in questa sei anni prima nel corso di una rapina un ladro ha ucciso il loro unico figlio Corrado. Nora non può credere che il carnefice di un ragazzo innocente – del loro ragazzo innocente! – possa essere libero dopo così poco tempo. Non può credere che la vita di suo figlio valga tanto poco. Ma è così, tra la condanna per un omicidio preterintenzionale e i benefici carcerari. Da questo momento Nora e Pasquale non riescono a continuare a vivere senza ottenere una loro giustizia riparatrice. Il marito cerca la via più breve e immediata. Nora, invece, dopo una difficile ricerca per stanare l’uomo, elabora un piano più raffinato. Paolo Dainese, però, l’omicida, si è sforzato per rifarsi una vita e, annaspando, sta riuscendo a rimettersi a galla.
“Le parole dette ormai erano volate via, sapeva di non poterle più rimettere a posto. Per questo odiava parlare e mai avrebbe potuto fare l’avvocato, non c’era ordine nelle parole, non si riusciva a catalogarle, etichettarle, irreggimentarle.”
Questa è la  storia di Nora e Pasquale, due semplici commercianti che portano dentro di loro un grande dolore, l’omicidio di Corrado, il loro unico figlio.
Corrado non c’è più da 6 anni, e i suoi genitori provano a condurre la loro tranquilla vita, fino a quando Nora, durante un viaggio in treno, riconosce Paolo Dainese; l’uomo responsabile della morte del loro ragazzo innocente. Inizialmente la donna è incredula, ritenendo impossibile e ingiusto che l’assassino fosse già a piede libero, non si spiega infatti come la via di suo figlio possa valere così poco; ma Dainese, ha avuto la fortuna di ricevere dei benefici carcerari ed è tornato alla libertà provando a rifarsi una vita. Ovviamente non è facile, ma tutto è meglio del carcere e Dainese trova un lavoro onesto e una ragazza che gli vuole bene e lo aiuta a stare tranquillo. E’ proprio questo che Nora e Pasquale non accettano, il figlio è morto a 23 anni, senza il tempo di poter avere essere davvero felice, e il suo assassino vive da uomo libero, tranquillo e soddisfatto di quello che è riuscito ad ottenere una volta fuori dal carcere. Riusciranno i genitori di Corrado ad accettare la libertà di Dainese, e a proseguire la loro vita dimenticandosi di lui?
Ormai per me Antonio Manzini è una certezza, è per quanto io sia una fan accanita del suo “Rocco Schiavone”, adoro tutto ciò che scrive e come lo scrive. Ed è così che va interpretato questo libro, non pensando alla serie per cui questo scrittore è famoso, ma vedendolo come un regalo, un piccolo gioiello che Manzini ha tenuto per sé pensando di donarlo a tutti al momento giusto. Ed io l’ho ricevuto proprio quando avevo un grande bisogno di leggere qualcosa di bello, qualcosa che scalda l’anima, penso che lo terrò con orgoglio tra le mie letture del cuore. E’scritto in terza persona con cura e dovizia di particolari,  mai scontato o prevedibile, ma ricco di suspence e colpi di scena che ti rapiscono letteralmente fino alla fine. Traspare in ogni pagina la sincera disperazione di due genitori, che vivevano per il loro unico figlio, e che l’hanno perso per colpa di triste fatalità; Nora e Corrado infatti “sopravvivono” provando ad impedire che la tristezza prenda completamente il sopravvento.
"E mentre guidava la macchina fra le strade deserte a quell’ora di notte, capì che quella distanza con sua moglie non era più colmabile. E forse non lo era mai stata dalla morte di Corrado. Cos’era successo dopo? Il processo, gli avvocati, la sentenza, erano stati giorni tragici, nessuno dei due si era fermato a pensare. Ma dopo? Negli anni che Paolo Dainese scontava la pena in carcere"?
La liberazione di Dainese è per loro una spinta a reagire, cercando di capire come vendicarsi, come far provare a lui, anche solo a parole, lo stesso dolore che hanno provato loro. E anche se possono far poco, il ricordo di Corrado li aiuta ad essere forti e a capire quello che la vita riserva loro da quel momento in poi. Grazie Antonio Manzini, per questo e per quello che verrà, libri sinceri che vengono accolti da chi davvero è pronto a farlo. Credo che questo libro esca dalla canonica valutazione affidata alle stelle, 5 stelle infatti non sono sufficienti a descrivere quello che ho provato vivendo questa avventura, che consiglio a tutti dal più profondo del cuore. 5 stelle



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