Recensione libro Nelle profondità del lago di
Scheda tecnica
Titolo: Nelle profondità del lago
Autore: S. K. Tremayne
Editore: Garzanti
Pagine: 336
Genere: Thriller
Formato:Ebook e cartaceo
Pubblicazione: 15 Ottobre 2020
È una gelida giornata d'inverno quando Kath si risveglia in ospedale, scampata per miracolo a un terribile incidente. Non ricorda nulla dell'accaduto e non vede l'ora di tornare a casa per riabbracciare il marito Adam e la figlia Lyla, le persone cui tiene di più al mondo. Ma non appena mette piede nella proprietà immersa nella silenziosa brughiera del Dartmoor, niente è come prima. Non c'è più traccia della tranquillità che credeva di aver trovato. Adam è distante e sfuggente; amici e conoscenti continuano a ripeterle che non si è trattato di un semplice incidente, ma di un tentato suicidio. Kath non riesce a crederci: non sarebbe mai stata capace di abbandonare la figlia, che vive del suo affetto e delle sue cure. Eppure, anche il comportamento di Lyla, all'improvviso indecifrabile, la mette in allarme: la bambina le chiede ossessivamente «Perché l'hai fatto mamma? Non mi vuoi bene?», e dice di vedere l'ombra di un uomo nella brughiera. Un uomo che le sta osservando e che assomiglia come una goccia d'acqua a Adam. Kath inizia a dubitare di tutto e di tutti, persino di sé stessa e della memoria che non smette di tradirla e di confonderla. Anche se sa bene che non può lasciarsi paralizzare dalla paura, ma deve trovare il coraggio di scoprire come sono andate davvero le cose la notte dell'incidente. Solo così potrà sperare di uscire dall'incubo in cui la sua vita si è trasformata quasi senza che lei se ne accorgesse.
Kath, la protagonista del romanzo, è scampata per miracolo ad un terribile incidente che l’ha sprofondata, a bordo della sua auto, in fondo ad un gelido lago, la sera del 30 dicembre. Si è risvegliata con un lieve trauma cranico e un’amnesia retrograda che le impedisce di ricordare il giorno e i motivi che l’hanno spinta a decidere di abbandonare Adam e Lyla: la sua famiglia.
“Sono sopravvissuta a un incidente potenzialmente mortale e sono decisa a elencare le mie benedizioni, come fossi una bimba che conta sulle dita.”
Da quando è tornata a casa, dopo l’incidente, Kath avverte in maniera sempre più preponderante, che la famiglia felice che credeva la sua, forse non è tale.
“Tutto quello che ricordo è uno strano e repentino senso di inevitabilità, come se in qualche modo il mio destino sin dalla nascita fosse stato morire all’improvviso, a soli trentasette anni.”
Mentre lei cerca in ogni modo di riprendere in mano la vita che aveva prima dell’incidente, la vita di sempre, né Adam, nè Lyla si comportano in modo “accogliente”. Adam emana rabbia e diffidenza mentre Lyla acuisce il suo comportamento instabile. Schiacciata da un profondo senso di terrore e dalla crescente ansia che qualcuno o qualcosa la voglia morta, Kath fa di tutto per ricostruire il puzzle della memoria i cui brandelli via via affiorano...senza potersi fidare di nessuno e neppure dei ricordi che non ha. Nelle profondità del lago di S.K.Tremayne, un thriller che racchiude nelle sue 298 pagine una trama densa di mistero e temi attuali come l’autismo, le due entità opposte e complementari rappresentati da bene e male. Kath e la sua famiglia vivono nella brughiera del Dartmoor: Adam é il ranger del parco. Lyla, la loro bambina: “Lyla Redway. La bimba che si diverte a disporre gli uccelli morti in file e cerchi. Lyla Redway, la bimba di nove anni laggiù nel cortile che indossa un cappello blu e una giacca a vento pesante nera, che gioca sempre sola, o al massimo con Felix e Randal, che forse preferisce a qualsiasi essere umano.”
“Ma a me non dispiace. È una bambina diversa dalle altre: è semplicemente sé stessa, con tutto il suo essere fragile, eccentrico, buffo, dolce e adorabile.” Kath e Adam hanno opinioni differenti rispetto alla specialità mostrata da Lyla e mentre lei vorrebbe una diagnosi ed un consiglio medico per gestire al meglio i momenti critici della loro figlia, Adam rifiuta qualunque tipo di etichetta possa ricondurre Lyla ad una catalogazione artificiosa. Vivono nella selvaggia e meravigliosa cornice della natura inglese, la brughiera silenziosa e disseminata di tor granitici e minacciosi ma anche di sorbi, fiordalisi e ginestre.
Mentre Kath cerca di riaccomodarsi nella sua vita e i frammenti della sua memoria tornano lentamente a galla, la prima parte del libro scorre ad un ritmo piuttosto lento, dandoci la possibilità di farci pervadere dalle sensazioni di angoscia e terrore che la scrittura, assai evocativa dell’autore, sapientemente innescano. Via via che ci addentriamo nella lettura dei capitoli contraddistinti dal nome del luogo dove si svolge l’azione, il ritmo narrativo diviene sempre più serrato ed ansiogeno. Tremayne fa ricorso all’ambientazione, che diviene cupa e desolata, scura ed inquietante mentre i personaggi assumono aspetti sempre meno chiari lasciando Kath in preda ad un isolamento pericoloso e paranoico. Attraverso una spirale di ansia da paura arriviamo alla fine del libro, una fine non scontata dopo colpi di scena e disvelamenti inaspettati.
Una lettura conturbante che cattura il lettore fino all’ultimo rigo…
Assolutamente consigliato.
Recensione di Diana
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