Recensione libro: Giro di vite di Henry James, Nua Edizioni
Scheda tecnica
Titolo: Giro di vite
Autore: Henry James
Genere: Narrativa gotica
Pagine: 158
Pubblicazione: 1 Ottobre 2020
Formato: Ebook
Titolo: Giro di vite
Autore: Henry James
Genere: Narrativa gotica
Pagine: 158
Pubblicazione: 1 Ottobre 2020
Formato: Ebook
Una giovane donna al suo primo lavoro. Due piccoli orfani dall’aspetto angelico e dall’indole stranamente silenziosa di cui prendersi cura. Una dimora isolata all’interno della quale si aggirano, minacciose, due presenze, forse i fantasmi di due vecchi servitori morti in circostanze misteriose che sembrano determinati ad attirare i bambini in un’oscura trappola, possedendo le loro menti e corrompendo le loro giovani anime innocenti. Ma nella scrittura avvolgente e perturbante di Henry James nulla e ciò che sembra e il lettore, lentamente, sprofonda in un’oscura nube di dubbio e inquietudine.
Ciao, scrivere di un romanzo così non è cosa semplice..
il romanzo “va oltre ogni immaginazione“. Questo dichiara Douglas che, in una sera invernale riscaldata dal camino, narra ai suoi amici del contenuto di un manoscritto recapitatogli circa venti anni prima da una donna prima di morire. Tanto spaventoso il contenuto da costringere il depositario a custodirlo sotto chiave. L’autrice era stata l’istitutrice incaricata di prendersi cura dell’educazione di due fratellini Flora e Miles, rimasti orfani e ospitati dallo zio scapolo presso Bly, dimora nell’Essex. La giovane donna, accolta dalla signora Grose, la governante, si lascia conquistare dalla bellezza e dalle prodigiose capacità dei due allievi che la coinvolgono in una sorta di idillio fin quasi a farle dimenticare la notizia che Miles era stato espulso dal college per motivi “irripetibili”. Presto però il dramma si abbatterà sulla scena: la vecchia dimora si popola della presenza si due spettri. Il maggiordomo Peter Quint, morto in circostanze non meglio precisate e la precedente istitutrice, amante di Quint e morta anch’essa senza che nessuno sappia spiegare come. La cosa più spaventosa è la consapevolezza che colpisce la giovane istitutrice circa la volontà dei due amanti di voler attrarre a sé i due giovani affidati alle sue cure. Questo risveglia in lei tutto il suo ardire e le fa abbandonare paure e perplessità. Comincia con l’artificio narrativo del racconto nel racconto un romanzo che non dà respiro. Una storia avvincente, uno stile gotico che rende appieno l’angoscia e la paura con la ricercatezza della scrittura, l’eleganza con cui è costruito ogni periodo. A tratti può sembrare quasi artificioso ma é necessario collocare lo scrittore nel periodo cui appartiene, siamo fine ‘800. Si tratta sicuramente di un libro da leggere e rileggere ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️
Recensione di Diana
L'ho letto anni fa, ricordo che rimasi abbastanza "spiazzato" sopratutto del finale, per così dire aperto, secondo me. Comunque bello come tutto H. J.
RispondiEliminaP. S. Scusa errori ma sono di lingua madre tedesca. Saluti