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sabato 9 settembre 2017

Recensione: Riflessi di un pomeriggio d'inverno di Laura Whitcomb








Titolo: Riflessi di un pomeriggio d'inverno
Autore: Laura Whitcomb
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 310
Pubblicazione: 26 Settembre 2006







Helen è ormai deceduta molti anni fa  ma la sua anima continua a restare  sulla Terra e non ha intenzione ad andare via.  Continua a restare accanto agli esseri umani che lei chiama “ospiti”. Nessuno può vederla o toccarla, e  sceglie accuratamente "i suoi ospiti" per poter continuare a vivere . Leggendo le pagine del romanzo mi veniva spontaneo pensare e chiedermi il perchè Helen insisteva a voler vivere.  
Ma pian piano, il quadro della storia andava delineandosi e a far comprendere a me lettore, il motivo di ciò: il suo passato la continuava a tormentare; ma cosa la tormanta? Cosa è accaduto a Helen che la tiene ancorata sulla Terra?




Gli ospiti, vanno e vengono ed Helen è costretta a vagare nel vuoto  finchè non incontra il professor Brown. Un incontro insolito, in quanto il professor Brown non è un umano come gli altri; chi è? Un altro spirito nascosto in un corpo?
Helen vuole scoprirlo perchè accanto a lui si risvegliano in lei sensazioni umane, sentimenti reali.








Ma se anche fosse, che fare? Lei ormai è solo spirito; non ha più un corpo ospite.
 Deve cercare un corpo vuoto che accolga la sua anima.
 Riuscirà a trovare un corpo senz’anima? Se riuscisse a trovarlo, come cambierà la sua vita? Riuscirà ad avere un amore terreno?

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Questa è una storia di amore e passione che oscilla tra vita terrena e ultraterrena.
 
 
 
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Riflessi di un pomeriggio d’inverno è un romanzo scritto  da Laura Whitcomb.
È un libro interessante e coinvolgente, anche se non troppo;  ricca di dettagli anche troppo e in maniera esagerata;  scrittura confusa che molto spesso mi conduceva a perdere il filo del discorso e ritornare indietro per capire il discorso.
 Nonostante ciò, il finale è imprevedibile e inaspettato.
Non è il mio genere di libro; non amo il genere fantastico, ma potrebbe essere interessare a tratti, in quanto intreccia realtà e fantasia . Ed è proprio in questo intreccio che mi perso, come se fosse una ragnatela . Non credo nel mondo e nell'esistenza degli spiriti e del paranormale anche se qui descritto come se fosse reale tramite i personaggi resi reali. Helen è ingenua e timida come una ragazza della sua età; James è rassicurante e protettivo come tutti gli innamorati.
In tanta confusione, mi sono chiesta: qual è il messaggio che l'autrice vuole inviare al lettore? Ma soprattutto c'è un messaggio da inviare? Con molta "fantasia" ( scusate il giro di parole), posso immaginare che Laura Whitcomb ci vuole far capire che tutti possiamo essere vulnerabili ci fronte ai piaceri della carne e tutti possiamo compiere degli errori anche i più ferventi credenti.
Che dire,  nonostante non sia stata una delle mie letture preferite, vi consiglio  comunque di leggerlo sperando che possa suscitare in voi quelle emozioni che non sono scattate in me. 
Sono convinta che la lettura sia soggettiva e quindi la mia recensione così come quella di nessuno, deve influenzare le vostre letture e le vostre scelte letterarie.
 Buona lettura!

 

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