Benvenuti nel mio mondo dedicato ai libri. Amo trasmettere la mia passione e condividerla con voi, perchè come disse il grande Umberto Eco, " chi non legge avrà vissuto solo una vita: la propria. Chi legge invece,avrà vissuto 5000 anni : c'era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l' infinito...perchè la lettura è un'immortalità all'indietro. Qui troverete le mie recensioni e cercherò di farvi vivere quante più vite possibili!
Lettori fissi
sabato 22 luglio 2017
La posta: I vostri racconti " Vento di Sebastiana Arca"
Per la rubrica i vostri racconti, oggi è ospite del mio blog Sebastiana Arca con il suo racconto " Vento".
Ho conosciuto Sebastiana in un gruppo meraviglioso su facebook "La Bancarella"; un gruppo formato da "parolieri" moderni che riescono ad intrecciare le parole e ad incastrarle in modo perfetto per suscitare emozioni e ricordi nel lettore.
Sono fiera di farne parte anche se da semplice lettrice e spettatrice.
Ecco a voi il racconto:
Vento
Era da tanto che non sentivo fischiare il vento.
Persa nell'ascolto, mi cullo nei ricordi di un gioco di quando ero bambina.
"Dove nasceva il vento ci chiedevamo, a cosa serviva".
E tutti quei suoni, quei fischi. Cercavamo di cogliere il senso di quella musica.
Inventammo un gioco: dovevamo incamerare quanto più vento potevamo, tenendo spalancata la bocca, perché il fischiare del vento erano parole ed emozioni delle anime morte che ancora avevano tanto da dire a noi ancora vivi. Più tenevamo la bocca aperta, più vento entrava in noi, più messaggi raccoglievamo dalle animeancora vaganti.
Ecco che io ero una crocerossina, Ignazio il soldato ferito al fronte, Tonino (lo chiamavamo Sivori perché giocava da dio a calcio) il dottore che doveva amputare la gamba a Ignazio. Gloria era l'infermiera che si disperava sempre per la mancanza degli antibiotici. Giovanna la suora che cercava di lenire il dolore dei feriti dicendo loro che quello era il volere di Dio, non degli uomini, che il volere di Dio l'avevano male interpretato. Lasciavamo i panni di coloro che avevamo accolto col vento e si discorreva sulla guerra, sul dolore, su Dio.
Noi piccoli uomini e piccole donne che non avevamo niente con cui giocare se non il vento e le nostre esistenze.
Sebastiana®Arca
Leggendo questo racconto sono ritornata indietro nel tempo quando l'infanzia era più allegra e ci si divertiva giocando con il vento sfidando la sua forza.
Giochi semplici che rallegravano l'anima e lo spirito e che hanno fortificato un'intera generazione.
Semplicità che forse non esiste più ma che tramite i racconti come questo, possono ritornare nella nostra mente e nel nostro cuore; basta poco ai ricordi per poter riaffiorare in superficie.
Ringrazio Sebastiana Arca per avermi concesso di utilizzare il suo racconto e condividerlo nel mio blog.
Buona lettura e buon divertimento a tutti dalla vostra Emanuela
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