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giovedì 18 maggio 2023

Recensione "Nato sul confine" di Fabrizio Gatti

 Recensione "Nato sul confine" di Fabrizio Gatti 

Scheda tecnica
Titolo: Nato sul confine
Autore: Fabrizio Gatti 
Editore: Rizzoli
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine208 
Pubblicazione: 11 Aprile 2023
Formato: Ebook e cartaceo

Un Paese distrutto dalla guerra. Centinaia di persone da mettere in salvo. Fabrizio Gatti attraversa di nuovo il mare, dalla Libia al largo di Lampedusa, per raccontarci il viaggio di una famiglia siriana, e di tante altre famiglie dal destino simile, verso la salvezza. Lo fa affidandosi a una voce impossibile, ma più vera e più forte di qualunque altra. È la voce di un bambino non ancora nato, Mabruk, che tutto vede e ci fa vedere, mai accettare. Ed è insieme la voce dei suoi coraggiosi compagni di viaggio. E di tutte le persone cui sia toccato in sorte di scappare dal proprio Paese in guerra. Un romanzo ispirato a un'incredibile storia vera (passata alle cronache come "la nave dei bambini") e a tante storie vere dei nostri giorni. Un finale che ci interroga sul significato di essere figli, genitori e persone libere. E sulle responsabilità e i ruoli che la società ci affida. L'autore di Bilal e Viki che voleva andare a scuola torna alla narrativa con un romanzo avvincente e drammatico. E pone a tutti una domanda: noi, al loro posto, che cosa avremmo fatto?

"Nato sul confine" racconta il viaggio di centinaia di persone in fuga dalla Siria in guerra. Attraverso gli occhi e le sensazioni di un bambino che non è ancora nato, l'autore ci fa vivere la realtà di un mondo che a noi sembra lontano ma invece è solo al di là del Mediterraneo.. Un testo che entra con prepotenza nel cuore del lettore; le persone scappano per cercare di dare ai loro figli un futuro, conoscono i rischi ma la speranza di sopravvivere è comunque maggiore del restare in una città in guerra. L'autore, prendendo come riferimento un fatto realmente accaduto che cambierà poi anche le leggi sul salvataggio dei migranti, evidenzia la lentezza burocratica e decisionale di chi dirige queste emergenze. Come spesso accade, la poca collaborazione tra stati confinanti, rende ancor più complicata la macchina dei soccorsi.  Un bel libro, scritto con la giusta semplicità, scorrevole ed emozionante.


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