Recensione libro : L'amante di Barcellona di Care Santos, Salani Editore
Scheda tecnica
Titolo: L'amante di Barcellona
Autore: Care Santos
Editore: Salani
Genere: Narrativa storica
Pagine: 672
Formato: Ebook e cartaceo
Pubblicazione: 3 Settembre 2020
C'è una storia sommersa sotto la polvere delle infinite copie e le carte accumulate nell'antica libreria Palinuro. E sommersa sarebbe rimasta, se una scrittrice non avesse notato e raccolto i frammenti del mistero nascosto tra gli scaffali. È la storia di un libro perduto, prezioso ed enigmatico, dal titolo scandaloso: "Mémoires secrets d'une femme publique", 'memorie segrete di una donna pubblica'. Punta di diamante della biblioteca di un ricco signore della Barcellona napoleonica, il volume è bramato dalla nobiltà e dalla borghesia locali, tanto da essere sottratto al suo possessore. Sparito nel nulla, oltre due secoli dopo il memoriale non è stato ancora ritrovato, ma il suo viaggio rocambolesco ha lasciato qualche traccia... Sullo sfondo delle ambientazioni popolari, bohémienne e aristocratiche della Barcellona dei decenni più convulsi dell'Ottocento, la ricerca della scrittrice porta alla luce una vicenda intricata che coinvolge una galleria di personaggi affascinanti e controversi: a partire dal viscido Néstor Pérez de León, così avido di lusso e ricchezze da non farsi scrupoli pur di mettere le mani sul volume; passando per il giovane rivoluzionario Brancaleone, che si scontra con il libro per una strana casualità; fino a Carlota Guillot, la figlia del primo possessore, che paga, suo malgrado, la passione antiquaria del padre.Concludere L’amante di Barcellona, l’ultimo romanzo di Care Santos, è stata un’impresa.
Non tanto per l’elevato numero di pagine, quanto per la scarsa abilità dell’autrice
nel mantenere viva l’attenzione. Le premesse erano buone: un periodo storico
interessante e un protagonista d’eccezione (un prezioso libro andato perduto,
che pone il lettore tra un presente e un passato inscindibili), ma l’autrice non
è stata in grado di sfruttarle appieno. La ricostruzione storica, per quanto
dettagliata, è resa eccessiva dalla quantità di personaggi che compaiono nel
romanzo, la maggior parte dei quali poco interessante o troppo poco
caratterizzata, e perde di credibilità nelle parti propriamente storiche a
causa delle scelte stilistiche dell’autrice. La struttura del romanzo, poi, non
aiuta a rendere più chiara la narrazione: la spola continua tra passato e
presente, tra ambienti e registri stilistici diversi finisce per confondere
anziché accattivare. Un romanzo difficile da digerire.
Recensione di Beatrice
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