Recensione libro
Timoteo e Dafne di Michele Pinto
Ventura Edizioni
Scheda tecnica
Titolo: Timoteo e Dafne
Autore: Michele Pinto
Editore: Ventura Edizioni
Pagine: 120
Formato: Kindle e copertina flessibile
Genere: Narrativa storica
Pubblicazione: 5 Giugno 2019
Un romanzo storico, di formazione, d'amore? O forse d'avventura? Un crocevia di storie che si snodano dal porto di Atene, parlandoci di lunghe traversate per mare, di amicizie solide e di amori nascosti, ma soprattutto descrive un incontro impossibile fra due grandi spiriti, quello greco, ancora pagano, e quello cristiano. Lo scenario è quello dell'Atene e della Roma imperiale nel Primo secolo dopo Cristo. La Pax Romana si estende sul Mediterraneo, e il mare nostrum, ormai, è interamente dominato dall'Impero di Claudio. Roma è ancora pagana, ma dalla sponda orientale del regno arrivano voci di un nuovo culto straniero, e alcuni si sono già convertiti al culto di un dio che era morto in croce. Fu proprio sotto il governo di Claudio che un cives romanus seguace di questa nuova religione fece la sua apparizione nella Città eterna: era Paolo di Tarso, un rispettato funzionario dell'Impero che sulla via di Damasco ebbe una visione che segnò per sempre il suo destino.Il libro scritto da Michele Pinto è un testo filosofico seppur romanzato e breve. Lo scopo dell'autore è avvicinare i lettori alla filosofia attraverso la sua conoscenza e i fatti narrati. In particolar modo la filosofia di Epicuro, di cui Michele è un grande stimatore e studioso, la filosofia il cui fine è la felicità e il piacere dell’uomo. Per raggiungere il suo obiettivo, si serve di Dafne “epicurea” e Timoteo “cristiano”, apparentemente differenti ma tanto simili allo stesso tempo. La storia si articola tra passato e presente, tra il 67dC (17 anni dopo), il 50dC ( 17 anni prima) fino a giungere al 1752 dC (16 secoli dopo). Salti temporali ripercorrendo un excursus storico “documentato”. Tramite Dafne e Timoteo, Michele ci aiuterà a comprendere che filosofia e religione possono coesistere seppur mondi differenti, in quanto lo scopo di entrambe è aiutare l’uomo a riflettere e a trovare una propria dimensione psichica, ma soprattutto a far recepire che dalla diversità di religione e di pensiero, dovremmo trovare punti di forza, in quanto essa dovrebbe unire e non dividere. Tutto il libro è intriso di filosofia a partire dalla cover che richiama il simbolo cristiano e il simbolo epicureo, ma soprattutto “il fazzoletto” ha un importante significato che scoprirete solo leggendo. Ovviamente essendo un libro filosofico ad ampio raggio, non dovete aspettarvi una grande storia d’amore con il classico finale “e vissero tutti felici e contenti”, ma una storia intrisa di morale e significato che ci dovrebbe portare a riflettere su chi siamo e che cosa vogliamo nella nostra vita, essere consapevoli delle nostre scelte e delle loro conseguenze. Considero il libro di Michele “un saggio filosofico”, “una chicca di saggezza” e mi sarebbe piaciuto che sia stato più approfondito e meno sintetico.
Ne consiglio la lettura a tutti, perché leggere è sinonimo di
conoscenza e penso sia il libro giusto per affondare le basi ed entrare in punta di piedi nel fantastico mondo della filosofia molto spesso considerato un mondo di vecchi studiosi, noioso, relegato all'interno delle mura scolastiche. La leggerezza della penna di Michele vi farà ricredere e accenderà in voi, lo spirito di approfondimento e conoscenza della materia.
“Né il giovane indugi a filosofare né
il vecchio di filosofare sia stanco. Non si è né troppo giovani né troppo
vecchi per la salute dell'anima. Chi dice che non è ancora giunta l'età di
filosofare o che l'età è già passata, è simile a chi dice che per la felicità
non è ancora giunta o è già passata l'età”.
(Epicuro)
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