Recensione libro
Storie di donne e di uomini di Grazia Procino
Scheda tecnica
Titolo: Storie di done e di uomini
Autore: Grazia Procino
Editore: Bertoni
Genere: Racconti
Ho letto la raccolta di racconti tutto d’un fiato.
Non è
stato difficile. Le storie si susseguono come tanti paesaggi dal finestrino di
un treno in corsa: paesaggi sempre diversi e interessanti che, a poco a poco,
sfumano l’un nell’altro con dolcezza e continuità.
Tuttavia, ogni racconto ha la sua storia, diversa da
tutte le altre, con un fil rouge che le unisce tutte: essere le storie di
persone reali, di persone che potremmo incontrare domani per strada o in un
locale. Potrebbero anche essere persone
che già conosciamo, tanto sono reali le ambientazioni e la psicologia dei
personaggi. Con un’unica eccezione: le storie di
Ibico ed Esiodo, ambientate nell’antichità, che tuttavia ci ricordano come l’animo
umano sia sempre stato lo stesso fin dalla comparsa degli esseri umani su
questo pianeta.
Si tratta di storie di vita, di storie di persone
che hanno sofferto nella vita e che hanno saputo sviluppare una specie di
armatura per difendersi dalle situazioni spiacevoli che hanno dovuto
affrontare. Alcune lottano con accanimento, altre, si arrendono al destino,
altre ancora, si rinchiudono in sé stesse come ostriche
minacciate da un predatore marino.
"C'è una fase della vita, un'età in cui si riesce ad addomesticare il dolore, a governare la sofferenza? In cui il soffio della grazia ti sfiora e ti senti quasi sollevato, svuotato dal tormento? Quando non sei prosciugato dalla pena e ti avanzano energie per guardarti allo specchio e dirti che è salutare, forse è troppo, utile anche soffrire?"
Grazia Procino
riesce a dipingere gouaches di umanità in maniera semplice ma con un
tratto deciso, che ci riporta facilmente alla realtà di tutti i giorni e che,
forse, ci farà vedere le persone intorno con un pizzico di umanità in più.
"Ci sono storie che ti frullano nel cuore da tanto tempo e a un certo punto ti salgono nel cervello ed escono con tutte le parole e i punti, che vanno a mettersi proprio al posto giusto"
Recensione di Giuseppe Spinoccia
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