SCHEDA TECNICA
Titolo: La schiava bambina
Autore: Diaryatou
Editore: Piemme
Pagine: 220
Pubblicazione: 7 Ottobre 2010
Formato: Kindle, cartaceo
Valutazione
Ho letto molti libri che parlano di
storie vera: donne maltrattate dai mariti, maltrattate in nome della religione
o dell’ignoranza o della cultura dei vari popoli a cui appartengono. Tutte
queste storie hanno una matrice in comune e tutte e quante bene o male mi hanno
fatto riflettere sulla condizione della donna che ancora oggi non è cambiata di
molto. Di tutte queste storie però, quest’ultima di cui vi sto per parlare è
una di quelle che mi ha colpito di più… e se vi starete chiedendo il perché, vi
darò subito la risposta. Mi ha colpito perché anche se la storia inizia in
Africa, in Guinea, paese di origine della giovane protagonista, in realtà la
storia si dilunga nella nostra Europa… più precisamente in Olanda e in seguito
in Francia.
Mi ha fatto riflettere e pensare il fatto che nella nostra
stessa Europa, nelle stesse strade in cui molte di noi camminano tutti i
giorni, alcune donne che incrociamo senza neanche notarle magari stanno
soffrendo e vivendo le brutalità di cui Diaryatou con questa suo libro sulla
sua vita ha voluto farci partecipi.
In questo monolocale umido, di quindici
metri quadrati, ho freddo. Mio marito è partito per l’Africa lasciandomi cento
euro. Mi devono bastare per i due mesi che lui sarà lontano, ha detto. Ci
compro latte e pane e mi nutro di pane inzuppato nel latte diverse volte al
giorno. Non mi lavo più. Che senso ha lavarsi? Non vedo più una buona ragione
per vestirmi, e comunque, non ho vestiti. Quello che ho addosso è praticamente
l’unico che possiedo. Il mio cuore batte, ma io non mi sento più nel mio corpo.
Anche i lividi non mi fanno più male. Non sento più nulla...”
(estratto del
prologo)
Il libro inizia
con il racconto di Diaryatou da piccola, quando vive assieme alla nonna in un
villaggio in campagna molto povero, lontano dalla madre e dal resto della famiglia
paterna che invece vive in città. La vita di questa bambina cambia radicalmente
nel momento in cui muore la nonna e lei viene costretta a trasferirsi in città
dalla madre e dalla famiglia paterna composta da altre mogli e da altri bambini
e ragazzi che approfittato di lei trattandola come una povera ragazza ignorante
perché vissuta da sempre lontano dalla città.
La vita di Diaryatou infine ha una svolta quando nella sua
vita irrompe suo marito, uomo più vecchio di lei di molti anni che abita in
Olanda e che fa credere a suo padre di essere un uomo onesto e senza famiglia.
“E l’idea che presto
sarò una donna sposata al servizio di un uomo, mi fa stare sulle spine. Ma ciò
che mi dico mi rassicura: sposerò un uomo dell’età di mio padre, certo, ma se
ha voluto una piccola di quattordici anni con sé in Olanda, è perché ha
intenzione di dare il meglio che un uomo possa offrire alla sposa.”
Il matrimonio viene
celebrato senza il marito, ma con lo zio di quest’ultimo, e la nostra giovane
protagonista parte per l’Europa, più precisamente l’Olanda verso una vita
completamente diversa da quella che lei ha sempre vissuto. Non appena giunta in
Europa, però la sua vita si trasforma in un calvario, perché oltre a scoprire
la doppia vita del marito, incomincia anche ad essere maltrattata e sottomessa
a quest’ultimo in tutto e per tutto fino a perdere nel corso degli anni, anche
tre figli.
“Sono sorridente, una
vera padrona di casa appagata. Ma nella nostra vita a due, nessun istante è
vero, tutto è una menzogna. Mio marito è una menzogna vivente.”
Diaryatou attraverso queste pagine ci narra appunto prima la
sua vita in Olanda e in seguito in Francia dove alla fine trova il coraggio di
lasciare il marito e incominciare una nuova vita.
Consiglio la
lettura di questo libro, in primo luogo perché è una storia vera e come tutte
le storie vere, hanno sempre qualcosa da insegnarci e poi perché come ho
scritto all’inizio è una storia che ti da molto da riflettere perché potrebbe
riguardare qualsiasi donna che abita come noi in questa parte di mondo.
Quindi che dire… BUONA LETTURA A TUTTE!!!
RECENSIONE DI VALENTINA FONTAN
Nessun commento:
Posta un commento
Lascia il tuo commento qui!