SCHEDA TECNICA
Titolo: Schegge di verità
Autore: Monica Lombardi
Editore: Amazon Publishing
Pagine: 350
Serie: Schegge Series Vol.1
Serie: Schegge Series Vol.1
Formato: Kindle, cartaceo
Pubblicazione: 28 Giugno 2016
Valutazione
Mentre tornano dal cinema Livia e Giulia vengono rapite. Livia è riuscita a scappare ma non ricorda più niente,
nemmeno il suo nome. Una corsa , un albero, un fiume, un dolore
lancinante alla caviglia ed il terrore; il buio ed il male sono i suoi ultimi
ricordi.
I capitoli inizialmente sono alternati tra il presente, in cui lei è in ospedale disperata senza riuscire a ricordare niente, e il passato dove era prigioniera, dove era il terrore a fare da padrone ma anche una grande forza di volontà; doveva rimanere lucida per riuscire a capire cosa stesse succedendo, per poter trovare una via di fuga. L'oblio sembra essere il paradiso, la via di fuga più semplice per sfuggire a quelle torture. Lui era un cappuccio nero, una maschera, il suo più grande terrore.
Insieme allo psichiatra Andrea, compagno della donna ancora in mano ai rapitori, e al commissario Arco, Livia lotta contro l'ignoto; insieme a loro torna nel bosco dove è stata ritrovata sperando così che qualche ricordo possa riemergere, anche solo un piccolo dettaglio per riuscire ad aiutare la polizia a ritrovare l'amica.
Inizialmente non mi è molto piaciuto il rapporto che si va a creare con Andrea anche se poi tutto ha una spiegazione prevedibile e che non ho molto apprezzato e che ho trovato poco realista.
I capitoli del passato, anche se sono davvero pochi, sono quelli che io abbia preferito; pieni di angoscia e inquietudine, che tengono incollati alle pagine, curiosi di sapere cosa si scoprirà nelle pagine successive. La presenza della veggente inizialmente non mi ha fatto impazzire, andando avanti con la storia invece mi sono molto ricreduta su di lei e devo dire che è uno dei personaggi che abbia trovato più interessanti. Ho trovato particolare ed originale raccontare parte della storia dal suo punto di vista anche se ha semplificato di molto il lavoro del commissario che senza di lei sarebbe ancora al punto di partenza. La protagonista non mi è piaciuta per niente, il suo personaggio l'ho trovato molto incoerente in alcune situazioni, non è riuscita a trasmettermi quella paura che avrebbe dovuto avere avendo vissuto un'esperienza del genere. Alcuni avvenimenti sono davvero imprevedibili, altri un po' banali; ma l'intreccio tutto sommato è ben architettato anche se alcune cose mi hanno lasciata perplessa e non mi sono sembrate molto coerenti. Quando finalmente sono riuscita a capire chi sia il rapitore e la motivazione che lo ha spinto a fare ciò, un pochino ne sono rimasta delusa, mi aspettavo qualcosa di più elaborato.
La storia nel complesso mi è molto piaciuta; è coinvolgente ed intrigante, niente è come sembra e l'autrice è stata bravissima nello sviare qualsiasi intuizione potessimo aver avuto fino a quel momento. Sul finale, ancora di più, è riuscita a farmi dubitare davvero di chiunque.
All'inizio sono rimasta molto amareggiata per il finale aperto ed ho scoperto solo in seguito esserci un secondo volume.
Tutto è finito ma non avrà mai una fine...chissà che sorprese ci riserverà il secondo e, credo, ultimo volume!
I capitoli inizialmente sono alternati tra il presente, in cui lei è in ospedale disperata senza riuscire a ricordare niente, e il passato dove era prigioniera, dove era il terrore a fare da padrone ma anche una grande forza di volontà; doveva rimanere lucida per riuscire a capire cosa stesse succedendo, per poter trovare una via di fuga. L'oblio sembra essere il paradiso, la via di fuga più semplice per sfuggire a quelle torture. Lui era un cappuccio nero, una maschera, il suo più grande terrore.
Insieme allo psichiatra Andrea, compagno della donna ancora in mano ai rapitori, e al commissario Arco, Livia lotta contro l'ignoto; insieme a loro torna nel bosco dove è stata ritrovata sperando così che qualche ricordo possa riemergere, anche solo un piccolo dettaglio per riuscire ad aiutare la polizia a ritrovare l'amica.
Inizialmente non mi è molto piaciuto il rapporto che si va a creare con Andrea anche se poi tutto ha una spiegazione prevedibile e che non ho molto apprezzato e che ho trovato poco realista.
I capitoli del passato, anche se sono davvero pochi, sono quelli che io abbia preferito; pieni di angoscia e inquietudine, che tengono incollati alle pagine, curiosi di sapere cosa si scoprirà nelle pagine successive. La presenza della veggente inizialmente non mi ha fatto impazzire, andando avanti con la storia invece mi sono molto ricreduta su di lei e devo dire che è uno dei personaggi che abbia trovato più interessanti. Ho trovato particolare ed originale raccontare parte della storia dal suo punto di vista anche se ha semplificato di molto il lavoro del commissario che senza di lei sarebbe ancora al punto di partenza. La protagonista non mi è piaciuta per niente, il suo personaggio l'ho trovato molto incoerente in alcune situazioni, non è riuscita a trasmettermi quella paura che avrebbe dovuto avere avendo vissuto un'esperienza del genere. Alcuni avvenimenti sono davvero imprevedibili, altri un po' banali; ma l'intreccio tutto sommato è ben architettato anche se alcune cose mi hanno lasciata perplessa e non mi sono sembrate molto coerenti. Quando finalmente sono riuscita a capire chi sia il rapitore e la motivazione che lo ha spinto a fare ciò, un pochino ne sono rimasta delusa, mi aspettavo qualcosa di più elaborato.
La storia nel complesso mi è molto piaciuta; è coinvolgente ed intrigante, niente è come sembra e l'autrice è stata bravissima nello sviare qualsiasi intuizione potessimo aver avuto fino a quel momento. Sul finale, ancora di più, è riuscita a farmi dubitare davvero di chiunque.
All'inizio sono rimasta molto amareggiata per il finale aperto ed ho scoperto solo in seguito esserci un secondo volume.
Tutto è finito ma non avrà mai una fine...chissà che sorprese ci riserverà il secondo e, credo, ultimo volume!
Nessun commento:
Posta un commento
Lascia il tuo commento qui!