SCHEDA TECNICA
Titolo: La gemella sbagliata
Autore: Ann Morgan
Editore: Piemme
Pagine: 392
Data pubblicazione: 31 Gennaio 2017
Collana: Piemme
Formato: Kindle; cartaceo
Valutazione
"E' come se ci fosse una persona imprigionata da qualche parte, lì dentro, una persona vera, ma non riesci mai a vederla perchè ci sono troppi strati di mezzo".
Ho iniziato
la lettura del romanzo “La gemella diversa"di Ann Morgan, come lettura di
GDL che seguo in un gruppo Telegram. Inizialmente
ero anche un po’ scettica , a dire il vero.
Il romanzo
inizia molto lentamente a delineare la storia; diciamo inizialmente anche un
tantino noioso; ma man mano la storia ha iniziato a prendere quota e velocità,
trasportandomi in una storia quasi surreale, sentita forse raccontata in modalità "leggenda metropolitana”.
Helen ed Ellie sono due gemelle monozigoti , talmente identiche che anche la madre ha difficoltà a riconoscerle, perciò cercano di vestirsi in maniera diversa, ma soprattutto legare i capelli in modo differente.Sono due bimbe allegre anche se con caratteri differenti. Ma il dramma è dietro l’angolo ad attenderle e a metterle a dura prova. Un gioco che diventa realtà stravolge le loro vite.
Quante volte
avete sentito parlare di gemelli che giocano sullo scambio di identità per sfuggire
ad una interrogazione o compito in classe? Io tante volte anche se ho sempre
pensato si trattasse di “voci di corridoio”.
E’ quello
che accade alle nostre gemelle del romanzo, ma, qua il gioco non dura un’ora ,
ma bensì una vita.
Da questo
gioco e da questo scambio, tutta la loro vita viene travolta da uno tsunami di
vicissitudini e tragedie.
Un via vai
di situazioni imbarazzanti e assurde travolgono la loro vita e di chi
sta loro intorno. Un inganno che confonde le loro menti lasciandole orfane di
personalità e identità.
Una vita
trascorsa a cercare se stesse , ma allo stesso tempo a nascondere se stesse. Ma
perché? Cosa può condurre l’ essere umano a rinnegare se stesse e la propria
identità?
"Quando a scuola ci chiedono di scrivere una storia , io resto ferma a fissare le righe della pagina bianca, pensando che le parole ingannano. [...] Io penso che lasciare il foglio in bianco sia la cosa migliore che possa fare. Una pagina vuota è molto meglio della confusione che verrebbe fuori dalla mia testa se mi mettessi all'opera".
Questo libro
mi ha letteralmente sconvolta.
I temi dominanti sono la disarmonia familiare ;
la disattenzione di una madre, troppo attenta a se stessa e troppo assente
nella vita delle proprie figlie ; il dolore e l'incapacità di affrontarlo che tatua l'anima di una ferita indelebile. Una lettura che dovrebbe condurre il lettore a
riflettere sui rapporti umani e familiari, ma soprattutto a riflettere su se
stessi e sull’importanza dell’accettazione del proprio IO.
" Giorni, ore e minuti sono concetti arbitrari, creati solo per scatenare il senso di colpa,per inculcare il senso del dovere , per far si che le persone possano sentirsi sempre in ritardo o inadeguate. Tu non sei abbastanza paziente per sopportare tutto questo: la vita è una cosa troppo incerta, troppo fragile".
Ciò che ha
disturbato la mia lettura, e che ha notevolmente influenzato il mio giudizio di
valutazione, sono stati i continui
flasback che mi distraevano dalla lettura facendomi perdere il filo e ritornare
indietro per capire dove avessi lasciato nel capitolo precedente; i tanti nomi
che apparivano e scomparivano; i tanti personaggi non approfonditi e perduti là
all’interno delle pagine del romanzo.
Secondo me, l’autrice avrebbe potuto impostare
il romanzo in maniera differente tale da mantenere alto il livello di
concentrazione e non limitarlo.
Quindi
riassumendo: storia iniziata lentamente quasi a livello di noia; nella parte
centrale, la storia si delinea e prende quota con ritmo incessante ricco di
suspense in grado di regalare al lettore sentimenti quali rabbia, paura, tristezza,
per poi ricadere nella noia nella parte finale.Finale assurdo e privo di significato che non riesco a descrivere e delineare; ha lasciato in me stupore e sdegno. Si sarebbe potuta impegnare un po’ di più, l’ autrice e avere un po’ più di fantasia.
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