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venerdì 24 novembre 2017

Recensione: Donne in fuga di Maria Serena Mazzi



                                                 SCHEDA TECNICA


TITOLO: Donne in fuga- Vite ribelli nel Medioevo
AUTORE: Maria Serena Mazzi
CASA EDITRICE: Il Mulino
NUMERO PAGINE: 180
ANNO PUBBLICAZIONE: 1 Giugno  2017

                                                           Gradimento
 
Che cosa potrà mai unire una nobildonna, una borghese, una contadina, una prostituta, una strega o addirittura una monaca? Me lo sono chiesto anche io. Tante donne di così diverse natura, cultura, istruzione eppure ciascuna di loro unita da un filo sottile, talmente sottile da risultare alcune volte invisibile…volete sapere come si chiama questo filo?
Si chiama Fuga.
 
 
 

 
Ebbene sì, da quando la prima donna ha messo piede in questo mondo, la storia ci insegna che ha quasi sempre dovuto lottare per i suoi diritti spesso negati dallo stesso marito. Ancora oggi in molti paesi del mondo avviene la stessa cosa… donne sfregiate, violentate, private di ogni diritto e come oggi, anche allora nel lontano medioevo molte donne hanno dovuto lottare per la loro salvezza. Non importa il suo diritto di nascita, alla stessa famiglia importa solo che faccia il suo dovere davanti alla comunità: che sia una moglie devota, una madre devota, una perfetta padrona di casa e che faccia tutto questo senza mai e poi mai ribellarsi al volere della propria famiglia o di quella del marito.

E quanti modi ci sono di fuggire per le donne medievali? Cosa le induce a farlo? Coraggio, fermezza, disperazione, ribellione?”
Le risposte a queste domande le possiamo trovare in modo molto esauriente in questo libricino. Tra le sue pagine, l’autrice, Maria Serena Mazzi, classifica le donne in varie categorie, quella delle donne definite stravaganti, quelle visionarie, le spose infelici, le donne obbligate dalla stessa famiglia a prendere i voti e rinchiudersi in un monastero… le prostitute e infine le streghe.
In ogni capitolo l’autrice riesce in maniera molto esplicativa, usando a volte una scrittura lenta e pesante,  a spiegarci il perché queste donne vengano ritenute dalla civiltà di allora come donne inadatte al loro posto nella storia. L’autrice ci porta anche degli esempi di donne davvero vissute.
Possiamo per esempio, leggendo la sua storia, immedesimarsi in Margery Kempe che nel 1373 si sposò e compì il suo dovere di perfetta moglie e madre. Quello che però sconvolse la sua vita ordinaria fu un vero fermento religioso che la portò andando incontro al volere della famiglia e della stessa Chiesa a viaggiare per anni in continuo pellegrinaggio.

“Era nata una persona nuova, la creatura appunto, che si accingeva a vivere una vita straordinaria per una semplice donna quale era in un’epoca in cui la solitudine femminile, l’itineranza, il cammino suscitavano diffidenza ed erano giudicati con severità. Nella società medievale, le donne che si aggiravano da sole, liberamente e senza vincoli erano piuttosto sospettate di essere puttane, eretiche o streghe anziché pellegrine, devote o mistiche. Folle, indemoniata o eretica che fosse, Margery, magari persino santa dubitavano alcuni.”
 
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Per quello che riguarda le donne visionarie o mistiche che siano, l’autrice avrebbe potuto non citare colei che ne rappresenta appieno la categoria? Giovanna d’Arco. La giovane contadina francese che dopo aver ricevuto (a suo dire) la visita dell’arcangelo Michele, di Santa Margherita di Antiochia e Santa Caterina d’Alessandria, intuisce che il suo destino  non era quello di  moglie e madre devota; ma per lei la vita aveva in serbo un altro disegno di Vita, ahimè non a  lieto fine...  il passo citato dall’autrice di Franco Cardini…dice:
“… contadinella che non volle rassegnarsi al suo destino di povera figlia di campagna e volle farsi guerriero e kingsmaker, che sfidò la morale del suo tempo vestendo e cavalcando come un ragazzo, che si ostinò a rivendicare il suo ruolo profetico di fronte a un tribunale di dotti teologi e giuristi che la richiamava al suo dovere d’inchinarsi all’autorità istituzionale e mediatrice della Chiesa.”
…fu una donna "scomoda" per l'epoca… una donna che andò incontro al destino in completa solitudine.


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Le donne del Medioevo in ogni caso avevano nemici ovunque… anche la Chiesa era loro ostile definendole eretiche o in molti casi,  streghe. Donne la cui colpa era solo la conoscenza dei benefici delle erbe dal punto di vista terapeutico;  donne che sentivano il bisogno di assecondare i propri bisogni e non quelli imposti da una società ipocrita. 
Tra queste pagine potrete leggere tante storie di donne che hanno lottato coraggiosamente per la loro vita contro tutto e tutti e non potrete non ammirarne il coraggio, rammaricandovi che ancora oggi nonostante siano passati secoli non sia cambiato assolutamente nulla.
Se vi stiate chiedendo quale sia stata la mia preferita, quella per cui sono entrata in contatto   empatico, vi dirò  Eleonora di Aquitania, prima regina di Francia e in seguito (dopo il divorzio per mancanza di capacità a generare un erede maschio per il trono), regina di Inghilterra, per aver sposato  il giovane re Enrico di soli  diciannove anni; con lui riuscì ad avere in dono la maternità  di ben cinque figli maschi e tre femmine. Una donna  sfruttata dal marito e trattata come un oggetto sessuale ; perciò  stufa di tutto ciò, decide di andarsene e tornare nelle sue terre  protetta dai suoi vassalli. Ma fu condannata dal marito e dalla Chiesa .
“La moglie, disse, è colpevole quando si allontana dal marito, quando non rispetta fedelmente il patto coniugale… Noi deploriamo che ti separi così da tuo marito… Ritorna da tuo marito, altrimenti, in conformità con il diritto canonico, ti costringeremo noi a ritornare da lui.”

Risultati immagini per Eleonora di Equitania 

  Vi troverete perciò ad avere tra le mani un documento storico e biografico. Un saggio in cui si racconta la realtà medioevale caratterizzata da caste e feudi. Una realtà così lontana ma tanto vicina a noi.
Ho letto queste pagine pensando alle molte donne che hanno sofferto nella storia a causa dell’ignoranza e la superbia dell’uomo. Donne che volevano dare una svolta alla propria vita; donne che sentivano di avere un'anima e una personalità ben distinta dall'uomo.
 Ancora oggi comunque se ci pensate bene, la situazione delle donne non è molto rosea, le donne ancora non riescono a ribellarsi alla società e alle convinzioni  civili e sociali.
La società odierna deve ancora fare tanti passi in avanti e nulla ha appreso dal passato da poter correggere e riparare.
Spero fermamente che arriverà quel giorno in cui le donne e gli uomini avranno davvero gli stessi diritti e le stesse libertà e che potremmo vivere alla pari senza il terrore quotidiano di essere giudicate e massacrate dal proprio marito e compagno di vita.
Termino con la stupenda poesia di Alda Merini dedicata alle donne dal titolo:

Sorridi Donna
 
Sorridi donna
sorridi sempre alla vita
anche se lei non ti sorride.
Sorridi agli amori finiti
sorridi ai tuoi dolori
sorridi comunque.
Il tuo sorriso sarà
luce per il tuo cammino
faro per naviganti sperduti.
Il tuo sorriso sarà
un bacio di mamma,
un battito d’ali,
un raggio di sole per tutti.


                                                               BUONA LETTURA

Recensione scritta da Valentina Fontan



 
 
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