SCHEDA TECNICA
TITOLO: Donne in fuga- Vite ribelli nel Medioevo
AUTORE: Maria Serena Mazzi
CASA EDITRICE: Il Mulino
NUMERO PAGINE: 180
ANNO PUBBLICAZIONE: 1 Giugno 2017
Gradimento
Che cosa potrà mai unire una nobildonna, una borghese, una contadina, una prostituta, una strega o addirittura una monaca? Me lo sono chiesto anche io. Tante donne di così diverse natura, cultura, istruzione eppure ciascuna di loro unita da un filo sottile, talmente sottile da risultare alcune volte invisibile…volete sapere come si chiama questo filo?
Si chiama Fuga.
“E quanti modi ci sono di fuggire per le
donne medievali? Cosa le induce a farlo? Coraggio, fermezza, disperazione,
ribellione?”
Le risposte a queste domande le possiamo
trovare in modo molto esauriente in questo libricino. Tra le sue pagine,
l’autrice, Maria Serena Mazzi, classifica le donne in varie categorie, quella delle
donne definite stravaganti, quelle visionarie, le spose infelici, le donne
obbligate dalla stessa famiglia a prendere i voti e rinchiudersi in un
monastero… le prostitute e infine le streghe. In ogni capitolo l’autrice riesce in maniera molto esplicativa, usando a volte una scrittura lenta e pesante, a spiegarci il perché queste donne vengano ritenute dalla civiltà di allora come donne inadatte al loro posto nella storia. L’autrice ci porta anche degli esempi di donne davvero vissute.
Possiamo per esempio, leggendo la sua storia, immedesimarsi in Margery Kempe che nel 1373 si sposò e compì il suo dovere di perfetta moglie e madre. Quello che però sconvolse la sua vita ordinaria fu un vero fermento religioso che la portò andando incontro al volere della famiglia e della stessa Chiesa a viaggiare per anni in continuo pellegrinaggio.
“Era nata una persona nuova, la creatura
appunto, che si accingeva a vivere una vita straordinaria per una semplice
donna quale era in un’epoca in cui la solitudine femminile, l’itineranza, il
cammino suscitavano diffidenza ed erano giudicati con severità. Nella società
medievale, le donne che si aggiravano da sole, liberamente e senza vincoli
erano piuttosto sospettate di essere puttane, eretiche o streghe anziché
pellegrine, devote o mistiche. Folle, indemoniata o eretica che fosse, Margery,
magari persino santa dubitavano alcuni.”
Per quello che
riguarda le donne visionarie o mistiche che siano, l’autrice avrebbe potuto non
citare colei che ne rappresenta appieno la categoria?
Giovanna d’Arco. La giovane contadina francese che dopo aver ricevuto (a suo dire) la visita dell’arcangelo Michele, di Santa Margherita di Antiochia
e Santa Caterina d’Alessandria, intuisce che il suo destino non era quello di moglie e madre devota; ma per lei la vita aveva in serbo un altro disegno di Vita, ahimè non a lieto fine... il passo citato dall’autrice
di Franco Cardini…dice:
“… contadinella che non volle rassegnarsi al
suo destino di povera figlia di campagna e volle farsi guerriero e kingsmaker,
che sfidò la morale del suo tempo vestendo e cavalcando come un ragazzo, che si
ostinò a rivendicare il suo ruolo profetico di fronte a un tribunale di dotti
teologi e giuristi che la richiamava al suo dovere d’inchinarsi all’autorità
istituzionale e mediatrice della Chiesa.”…fu una donna "scomoda" per l'epoca… una donna che andò incontro al destino in completa solitudine.
Le donne del
Medioevo in ogni caso avevano nemici ovunque… anche la Chiesa era loro ostile definendole eretiche o
in molti casi, streghe. Donne la cui colpa era solo la conoscenza dei benefici delle erbe dal punto di vista terapeutico; donne che sentivano il bisogno di assecondare i propri bisogni e non quelli imposti da una società ipocrita.
Tra queste pagine potrete leggere tante storie di donne che hanno lottato coraggiosamente per la loro vita contro tutto e tutti e non potrete non ammirarne il coraggio, rammaricandovi che ancora oggi nonostante siano passati secoli non sia cambiato assolutamente nulla.
Se
vi stiate chiedendo quale sia stata la mia preferita, quella per cui sono entrata in contatto empatico, vi dirò Eleonora di Aquitania, prima regina di Francia e
in seguito (dopo il divorzio per mancanza di capacità a generare un erede
maschio per il trono), regina di Inghilterra, per aver sposato il giovane re Enrico di soli diciannove anni; con lui riuscì ad avere in dono la maternità di ben cinque
figli maschi e tre femmine. Una donna sfruttata dal marito e trattata come un oggetto sessuale ; perciò stufa di tutto ciò, decide di
andarsene e tornare nelle sue terre protetta dai suoi vassalli. Ma fu condannata dal marito e dalla Chiesa .Tra queste pagine potrete leggere tante storie di donne che hanno lottato coraggiosamente per la loro vita contro tutto e tutti e non potrete non ammirarne il coraggio, rammaricandovi che ancora oggi nonostante siano passati secoli non sia cambiato assolutamente nulla.
“La moglie, disse, è colpevole quando si allontana dal marito, quando non rispetta fedelmente il patto coniugale… Noi deploriamo che ti separi così da tuo marito… Ritorna da tuo marito, altrimenti, in conformità con il diritto canonico, ti costringeremo noi a ritornare da lui.”
Vi troverete perciò ad avere tra le mani un documento storico e biografico. Un saggio in cui si racconta la realtà medioevale caratterizzata da caste e feudi. Una realtà così lontana ma tanto vicina a noi.
Ho letto queste pagine pensando alle molte
donne che hanno sofferto nella storia a causa dell’ignoranza e la superbia dell’uomo.
Donne che volevano dare una svolta alla propria vita; donne che sentivano di avere un'anima e una personalità ben distinta dall'uomo.
Ancora oggi comunque se ci
pensate bene, la situazione delle donne non è molto rosea, le donne ancora non riescono a ribellarsi alla società e alle convinzioni civili e sociali.
La società odierna deve ancora fare tanti passi in avanti e nulla ha appreso dal passato da poter correggere e riparare.
Spero
fermamente che arriverà quel giorno in cui le donne e gli uomini avranno davvero
gli stessi diritti e le stesse libertà e che potremmo vivere alla pari senza il terrore quotidiano di essere giudicate e massacrate dal proprio marito e compagno di vita. Termino con la stupenda poesia di Alda Merini dedicata alle donne dal titolo:
Sorridi Donna
Sorridi donna
sorridi sempre alla vita
anche se lei non ti sorride.
Sorridi agli amori finiti
sorridi ai tuoi dolori
sorridi comunque.
Il tuo sorriso sarà
luce per il tuo cammino
faro per naviganti sperduti.
Il tuo sorriso sarà
un bacio di mamma,
un battito d’ali,
un raggio di sole per tutti.
sorridi sempre alla vita
anche se lei non ti sorride.
Sorridi agli amori finiti
sorridi ai tuoi dolori
sorridi comunque.
Il tuo sorriso sarà
luce per il tuo cammino
faro per naviganti sperduti.
Il tuo sorriso sarà
un bacio di mamma,
un battito d’ali,
un raggio di sole per tutti.
BUONA LETTURA
Recensione scritta da Valentina Fontan
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