2015 1981
Titolo: Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino
Autore: Christiane F.
Editore: Rizzoli
Pagine: 344
Pubblicazione: 1 Edizione Gennaio 1981; Edizione ritrattata 9 Giugno 2015
Gradimento
Un racconto drammatico che tratta argomenti quali prostituzione e manicomi ( poi chiusi, dopo il 1978, in seguito alla legge Basaglia), attraverso un'intervista con due giornalisti, Kai Hermann e Hors Rieck, che presero appuntamento con lei per completare una ricerca sulla situazione giovani ...
"Erano previsti due ore per il colloquio: diventarono due mesi. presto ci ritrovammo non più nel ruolo di investigatori, ma in quello di ascoltatori estremamente coinvolti".
Christiane è una bambina che a sei anni, insieme alla sua
famiglia, per ragioni economico/lavorative, da un paesino campagnolo di
periferia della Germania si trasferisce nella città di Berlino.
Christiane nota la differenza ; tutto era dissimile dal suo paesino felice, dove tutto era spazio
per giocare, dove c'era il verde, dove i giochi più divertenti si facevano in
gruppo, dove i bambini si rispettavano a vicenda, dove vi era un gran rispetto
per gli adulti; nel quartiere di Gropiussadt, il quartiere di Berlino dove si
erano trasferiti nulla di ciò c'era.
A completare il quadro di degrado e violenza c'è il padre di Christiane, " il disoccupato con la porche", come lei stessa lo etichetta, che usa la forza e la prepotenza per "mettere in riga" le situazioni.
La sua storia di droga inizia a dodici anni,
con la conoscenza di Kessi, una ragazza con una situazione familiare
disagiata nel circolo per giovani chiamato" l'House der Mitte" in cui , per essere accettata, Christiane entra nel "giogo" della droga leggera.
Finalmente Christiane , ha trovato un posto in cui sentirsi tranquilla, amata e accettata...o almeno pensa di esserlo...
Christiane da subito provò per queste persone una sorta
di venerazione
"avevo un orrore tremendo dell'ero, quando si trattava
dell'ero improvvisamente mi veniva in mente che avevo solo tredici anni;
d'altra parte sentivo di nuovo ammirazione per i gruppi dove ci si bucava; per
me questi gruppi erano gruppi che stavano più avanti; i bucomani, ci
guardavano, noi fumati ed impasticcati, con un disprezzo indicibile"
In questo libro c'è un misto tra orrore, disperazione,
voglia di cambiare le cose, debolezza, amore si ... ma solo per i propri
bisogni! In questo libro viene descritta
l'assenza delle istituzioni nell'affrontare il problema, (all'epoca
esploso improvvisamente), nei confronti
dei giovani !
Lascia un sapore amaro, per la sua intensità e per le scene forti , spaventose!
Io consiglierei di farlo leggere a tutti gli adolescenti e alle famiglie "in carriera" che trascurano i loro figli .
Buona lettura
RECENSIONE SCRITTA DA RACHELE STODUTO
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