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giovedì 3 agosto 2017

Recensione: La ragazza italiana di Lucinda Riley

 
 
 
 
 
 
Titolo: La ragazza italiana

 
Autore: Lucinda Riley
 
Editore: Giunti
 
Prezzo: Kindle 8.99; carataceo 12.67
 
Pagine: 560
 
Data pubblicazione: 13 Giugno 2017
 

 
La narrazione inizia con la lettera che Rosanna Antonia Menici scrive al figlio Nico dal camerino della Metropolitan Opera House di New York.
Gli racconta della sua infanzia trascorsa con la famiglia a Piedigrotta, quartiere di Napoli, e di come si è innamorata per la prima volta, all’età di undici anni.
“Ti sembrerà impossibile che una ragazzina non ancora adolescente possa innamorarsi, ma ricordo come fosse ieri la prima volta in cui posai gli occhi su di lui…”

 
 
 
Napoli, agosto 1966
I genitori di Rosanna, proprietari di un locale, organizzano una festa a sorpresa per il trentesimo  anniversario dei loro amici, Maria e Massimo Rossini. Alla festa, oltre agli amici e ai parenti dei festeggiati, c’è tutta la famiglia riunita; Antonia e Marco, i genitori di Rosanna, Luca, il fratello maggiore, e Carlotta, la sorella che la piccola di casa invidia per la sua florida bellezza. È in quest’occasione che Rosanna e Roberto, figlio dei festeggiati, più grande di lei di tanti anni, si incontrano per la prima volta dopo tanto tempo (l’ultima volta lei aveva solo pochi mesi).
Roberto Rossini, studia a Milano per diventare cantante d’opera alla Scala. Durante un’esibizione canora del giovane, Rosanna rimane incantata ad ascoltare il magico suono della sua voce.
“Mentre raggiungeva l’apice del brano e allargava le braccia, sembrava che volesse abbracciarla, stringerla a sé. Fu in quel momento che capì di amarlo.”
Poco dopo è Rosanna a esibirsi, su richiesta del fratello, e intona davanti a tutti l’Ave Maria. Roberto, stupito da tanta bravura, suggerisce al padre e al fratello della ragazzina di farle prendere lezioni di canto dal maestro Luigi Vincenzi. Il padre non è d’accordo, ma il fratello crede nel talento della sorella.
A fine giornata, Rosanna affida alle pagine del suo diario segreto tutte le sue emozioni e annota una frase:
“Un giorno sposerò Roberto Rossini…”
E fu così che il destino iniziò a tessere la sua tela. Una tela spessa che mette in seria difficoltà le aspirazioni e i progetti di Rosanna.
 
“Erano passati sei anni dall’ultima volta che l’aveva visto. Appena posato lo sguardo su di lui, il cuore cominciò a batterle forte e le mani iniziarono a sudare.”
 
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Ho concluso la lettura di questo libro con le lacrime agli occhi, come sempre mi accade dopo aver letto i capolavori di Lucinda Riley. Non lo nascondo, è una delle mie autrici preferite in assoluto. Anche questa volta sono stata pervasa da un profondo senso di pace, che ha seguito l’ondata di emozioni dalle quali sono stata travolta, pagina dopo pagina. È come se, lentamente, tutte le tessere del puzzle fossero andate a creare un quadro magnifico, in cui tutti i personaggi hanno trovato il proprio posto, nella storia e nella vita.
 
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La storia d’amore tra Rosanna e Roberto è il fulcro attorno al quale ruota tutto il romanzo, a cui si aggiungono tante storie e tanti personaggi, tutti legati fra di loro. È incredibile come la Riley sia riuscita, ancora una volta, a tessere questa sottile trama di intrecci e a far quadrare il tutto, fino a giungere al finale ricco di pahos.
Rosanna, attraverso le pagine di una lunga lettera, decide di raccontare al figlio il sentimento che, per tutta la vita, ha legato lei e Roberto, famoso cantante d’opera.
 

La morte non è spaventosa, Nico. Perché Roberto mi sta aspettando. E un amore come il nostro non muore mai.
 

Gli narra, quindi, tutta la storia sin dall’inizio, dal giorno del loro primo incontro quando, alla tenera età di undici anni, ha capito che si era già perdutamente innamorata di quell’uomo tanto più grande di lei.
 

“L’amore. Un amore così potente e ossessivo che mi ha portata a dimenticare tutto il resto. Ma sarò sempre felice di averlo provato.”

 
 
Risultati immagini per immagine lettera
Da qui hanno inizio tutte le vicende, che si snoderanno lungo un arco temporale che va dall’agosto del 1966 al giugno del 1996. Un lungo trentennio in cui assistiamo non solo alla crescita professionale di colei che diventerà una fra le più famose cantanti liriche de mondo, ma anche e soprattutto alla sua crescita personale, come donna, madre, amica, sorella e figlia. Trent’anni di vita travagliata, in cui il sentimento che cresce fra i protagonisti terrà il lettore incollato alla narrazione, pagina dopo pagina.
Interessantissima la scelta di alternare brani della lettera alle parti romanzate, in cui vengono narrate tutte le vicende che, una dopo l’altra, si sono succedute nel corso degli anni. Anche in questo romanzo, vi è l’alternanza fra il racconto in prima persona, che ritroviamo negli stralci della lettera scritta a Nico, e le parti narrate in terza persona, al passato, in cui il lettore viene a conoscenza delle vicende vere e proprie. I brani estrapolati dalla lettera, infatti, sono scritti in prima persona. In queste righe, brevi ma intense, la donna si rivolge direttamente al figlio, al tempo presente, come se lui fosse proprio lì, di fronte a lei, o come se stesse leggendo quelle parole nell’esatto momento in cui la madre le sta scrivendo.      
 
 
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Un romanzo intenso ed emozionante. Entusiasmante e travolgente. Un altro grande successo targato Lucinda Riley.
 Un libro consigliatissimo, soprattutto alle anime romantiche!!!
Buona lettura!!!
Recensione scritta da Gloria Pigino

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