Per la rubrica i vostri racconti, oggi è ospite del mio blog Carlo Izzo con il suo racconto dal titolo: " Gigino" , un racconto a me dedicato, un racconto delicato ma tanto forte dal punto di vista emotivo.
Leggiamolo insieme e poi aspetto i vostri commenti:
Gigino
“ E salutami la mamma!...” gli gridò dietro il fornaio.
Gigino agitò una mano, girò l’angolo del vicolo, e s’infilò nella bottega dei fiori.
“Che vuole la mamma oggi?” fece Agnese.
“Garofani, dammi dei garofani”- disse Gigino, compunto, allungando la mano con la banconota da cinque euro - “a mamma piacciono tanto”.
"Sì, ma come sta la mamma, s’è ripresa"? - chiese Agnese legando il fascetto dei fiori.“Meglio, grazie” - rispose Gigino - “ ancora qualche giorno e scende lei”.
“Salutamela…” E la fioraia consegnò i fiori con un sorriso.
Gigino allungò il passo, attraversò la piazza, e giunse accanto alla farmacia. Qui si liberò dello zainetto che portava a tracolla, lo aperse, vi trasse alcune scatoline e, guardandosi attorno, le infilò in un contenitore che, posto dinanzi all’ingresso, portava la scritta: Medicinali Scaduti.
Richiuse lo zainetto.
Entrò nel portone, e infilò le scale che portavano di sopra. Qui, con una chiave, entrò in casa, andò dritto in cucina, aprì la busta del pane, e ne trasse un pezzo.
Poi, con i garofani in mano, entrò nella stanza.
La mamma giaceva immobile, il capo sul cuscino, il piccolo lume acceso a fianco.
Gigino tolse le margherite dal vaso, vi infilò i garofani, li dispose aperti al meglio.
Si siedè sulla sedia ai piedi del letto, e addentò il pezzo di pane.
" Nessun'altra conoscerà la forza del mio amore per te . Dopotutto sei l'unica che sa come batte il mio cuore da dentro o mamma".
Chi è Carlo Izzo? Non voglio descriverlo attraverso una biografia o attraverso semplici parole, ma attraverso questa locandina e questo invito che valgono più di mille parole dette da me essere profano.
Ringrazio Carlo per aver scritto e dedicato a me questo stupendo racconto che parla di un fortissimo legame tra mamma e figlio sempre unito e rafforzato da quel cordone ombelicale che mai niente e nessuno riuscirà a recidere, nemmeno la morte.
Per ringraziarlo, lo condivido nel mio blog con vero piacere; in questo blog che con amore ho creato e con altrettanto amore lo sto aiutando a crescere.
Buona lettura a tutti dalla vostra Manuela
Gigino allungò il passo, attraversò la piazza, e giunse accanto alla farmacia. Qui si liberò dello zainetto che portava a tracolla, lo aperse, vi trasse alcune scatoline e, guardandosi attorno, le infilò in un contenitore che, posto dinanzi all’ingresso, portava la scritta: Medicinali Scaduti.
Richiuse lo zainetto.
Entrò nel portone, e infilò le scale che portavano di sopra. Qui, con una chiave, entrò in casa, andò dritto in cucina, aprì la busta del pane, e ne trasse un pezzo.
Poi, con i garofani in mano, entrò nella stanza.
La mamma giaceva immobile, il capo sul cuscino, il piccolo lume acceso a fianco.
Gigino tolse le margherite dal vaso, vi infilò i garofani, li dispose aperti al meglio.
Si siedè sulla sedia ai piedi del letto, e addentò il pezzo di pane.
" Nessun'altra conoscerà la forza del mio amore per te . Dopotutto sei l'unica che sa come batte il mio cuore da dentro o mamma".
Chi è Carlo Izzo? Non voglio descriverlo attraverso una biografia o attraverso semplici parole, ma attraverso questa locandina e questo invito che valgono più di mille parole dette da me essere profano.
Ringrazio Carlo per aver scritto e dedicato a me questo stupendo racconto che parla di un fortissimo legame tra mamma e figlio sempre unito e rafforzato da quel cordone ombelicale che mai niente e nessuno riuscirà a recidere, nemmeno la morte.
Per ringraziarlo, lo condivido nel mio blog con vero piacere; in questo blog che con amore ho creato e con altrettanto amore lo sto aiutando a crescere.
Buona lettura a tutti dalla vostra Manuela
grazie, Manuels, non ho parole....
RispondiElimina