mercoledì 14 settembre 2022

Recensione "L'angelo custode" di Leo Giorda

 Recensione "L'angelo custode" di Leo Giorda

Scheda tecnica
Titolo: L'angelo custode
Autore: Leo Giorda
Editore: Ponte alle Grazie
Pagine ‎272 
Pubblicazione: 6 Settembre 2022
Genere: Gialli/Thrille poliziesco
Formato: Ebook e cartaceo
Un macabro ritrovamento, nel cuore del quartiere San Lorenzo, a Roma, sconvolge la tranquilla routine estiva della polizia: bisogna agire in fretta, un delitto del genere non può restare impunito a lungo, chi lo ha compiuto dev'essere fermato, subito. Il vicequestore Giacomo Chiesa ha un indiziato perfetto, ma le cose si complicano quando quest'ultimo per scagionarsi si rivolge al più improbabile degli investigatori privati... Qui entra in scena Woodstock. Maestro elementare, hippie fuori tempo massimo, scapestrato impenitente, Woodstock ha un dono. Quando fa uso di droghe diventa capace delle più acrobatiche deduzioni: uno «Sherlock Holmes tossico», come lo definisce un cliente. E mette le proprie abilità al servizio dei disgraziati, dei derelitti a cui nessuno mai presterebbe aiuto. E così il rigido e incorruttibile Chiesa e il generoso avanzo di centro sociale si troveranno a percorrere le stesse strade, in una vorticosa indagine ricca di colpi di scena. Personaggi memorabili, un intreccio avvincente, un ritmo sempre incalzante, sullo sfondo di una Roma vitale e umanissima, fanno dell' Angelo custode un esordio dirompente. È arrivato Leo Giorda, un giovane giallista di razza. E con lui Woodstock, un detective originalissimo e capace, nel giro di poche pagine, di diventare un fedele amico del lettore.

Leo Giorda, autore emergente, entra nel mondo del genere giallo/thriller non in punta di piedi, ma dominando la scena del crimine. Ha creato un personaggio "atipico", fuori dagli schemi, il cosiddetto "Sherlock Holmes tossico" come riporta nella trama, che si contrappone all'integerrimo vicequestore Giacomo Chiesa, due opposti che si ritrovano a "lavorare" insieme, percorrendo la stessa strada. Questo fa del libro uno scenario divertente, ironico seppur nella sua gravità, allietato dall'utilizzo della forma del linguaggio dialettale evidenziato in corsivo, per mettere in risalto, il discorso interiore dei personaggi; utilizzando la cosiddetta ironia romanesca, stempera un pochino la drammaticità della situazione. Il romanzo di per sè rappresenta una denuncia sociale sull'abuso di potere da parte degli organi di polizia, l'accanimento giudiziario o Stalking giudiziario e atti persecutori infondati e poi...questo non posso svelarlo per non spoilerare. 
"...si sentiva violato, tradito e avvertiva tutto il peso della stanchezza. Era stanco di essere prevaricato, era stanco di essere un reietto, era stanco di essere un fallito..."
Il romanzo vi lascerà con l'amaro in bocca: gli eventi si susseguono velocemente trascinandovi in un vortice di emozioni; ricco di colpi di scena fino al finale a dir poco sconcertante che si articoleranno tra passato e presente e flasback nella mente del famoso detective. Ed il passato, purtroppo, viene a bussare alla tua porta e, come in questo caso, in modo macabro. Ma, ciò che risalta particolarmente, è l'umanità dei personaggi e le loro fragilità. 
"... - è la prima volta che vedi un cadavere, vero? - Il giovane annuì con un cenno del capo. - E' normale. Se non reagissi così, non saresti umano...-"
Allora mi chiederete: "Perchè 4.5 stelle e non 5"? E qua devo sottolineare "quel" particolare del romanzo che a mio dire è poco educativo se il libro finirà tra le mani di un adolescente che vive oggigiorno una crisi di valori e di identità e magari non saprà cogliere "l'ironia" della storia e scindere il romanzo dalla realtà. Solo questo piccolo appunto o critica costruttiva, nient'altro. Ma il romanzo è da leggere assolutamente, vivrete un'esperienza (seppur drammatica) tra le vie di Roma, ma che non distoglieranno il vostro sguardo dalla città eterna. Buona lettura dalla vostra Manu. 


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