giovedì 18 novembre 2021

Recensione libro "Quando il viaggio" di Marta Celio edito Macabor editore

 Recensione libro "Quando il viaggio" di Marta Celio edito Macabor editore

Scheda tecnica
Titolo: Quando il viaggio
Autore: Marta Celio
Editore: Macabor
Genere: narrativa contemporanea/saggistica
Pagine: 70 pagine
Pubblicazione: 5 Settembre 2021
Formato: copertina flessibile
Il contesto di questo testo narrativo di Marta Celio è quello psicoterapeutico. Il più infido dei contesti. Due fuori dal mondo, il malato e il terapeuta, riusciranno assieme a sistemare quel mondo in binari, né convergenti né divergenti bensì paralleli rendendoli gestibili? La Celio tenta la scalata di questa insidiosa scommessa adusata ai suoi esperimenti pareidolici.
Il libro di Marta Celio non è una lettura facile da gestire per la sua intensità e approfondimento di una tematica assai complessa: la mente umana con le sue mille sfaccettature. Ci accompagna in un lungo viaggio tra i meandri dell' intelletto, che, come un abile ragno, tesse la sua tela che imprigiona le azioni dell'uomo e le sue intenzioni. Questo viaggio parte dalla lettura di Irvin Yalom,  psichiatra e psicoterapeuta di scuola esistenzialista, dal titolo "Guarire d'amore" che ha aperto la mente dell'autrice a nuove riflessioni che la conducono in una dimensione quasi irreale, pareidolica, illusoria. E' un lungo viaggio suddiviso in due parti: da un lato si analizza la mente del paziente che ricorre all'aiuto dello psichiatra per risolvere delle grandi lacune esistenzialiste e dall'altro lato si analizza lo psichiatra, la sua attività e le sue azioni che lo portano a determinate scelte. C'è una linea sottile che divide il paziente dallo psichiatra? Oppure ci troviamo di fronte a menti analoghe che per ovvi motivi di ruolo, mascherano delle situazioni complesse? Leggere il libro è come se ci aggirassimo lungo i corridoi della mente umana che dividono le stanze in cui sono racchiusi i nostri pensieri, le nostre azioni e il nostro subconscio. Il ruolo dell'autrice è quello di aprire quelle stanze come se fossero il vaso di Pandora. 
"....scrutando nei meandri della mia mente e dei miei grumi di errori alla ricerca di un appiglio per non cadere nello sconforto..."
Pagina dopo pagina, ci troveremo di fronte allo specchio della nostra anima e ci confronteremo con quella parte nascosta che evitiamo di far riemergere. 
"...avrei dovuto scandagliare l'anima mia e trovare quelle segrete distanze tra i tanti io e i tu che la vita mi aveva fatto incontrare"
Le pagine sono delle vere chicche di saggezza che si inoltreranno nella nostra anima facendole aderire alle nostre azioni. Mi sono sentita legata alla scelta dell'autrice di analizzare il mondo di Irvine, in quanto io stessa sono riemersa da uno stato di torpore leggendo un libro dell'autore e mi sono inoltrata lungo quel corridoio che l'autrice ha cercato di costruire, percorrendolo per ritrovare i miei pensieri. 
"qual è la verità? Cos'è la verità? Quanto abita le mie ctonie latitudini?"
Il linguaggio è abbastanza complesso e ricercato ma allo stesso tempo comprensibile. Complimenti all'autrice; ringrazio la casa editrice per avermi permesso di intraprendere questo viaggio fantastico nel mondo delle emozioni. 



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