lunedì 18 maggio 2020

Recensione libro Firenze, un film di Riccardo Lestini, Edizioni Fogliodivia

Recensione libro
Firenze, un film di Riccardo Lestini, Edizioni Fogliodivia

Scheda tecnica
Titolo: Firenze, un film
Autore: Riccardo Lestini
EditoreEdizioni FogliodiVia 
Genere: Narrativa contemporanea/racconti
Formato: copertina flessibile 
Pubblicazione: 5 Marzo 2020
Pagine: 176
La Firenze che non ti aspetti, quella nascosta, sotterranea e maledetta, che non trovi sulle cartoline né sulle guide turistiche. Quella feroce degli anfratti sconosciuti di certe vie del centro, della noia, dell'ipocrisia, dell'angoscia delle periferie. La Firenze più autentica e vera, unta di lampredotto e bestemmie, incazzosa e superba, sboccata e principesca, che prendendoti per il culo riesce a svelarti l'universo. Dopo "Il Piccolo Principe è morto", Riccardo Lestini torna con un romanzo. E questa volta ci racconta quindici storie, quindici frammenti di disperata normalità che, in un'anonima giornata d'inverno, si intrecciano, si sfiorano, si guardano. Due vecchi compagni di università che si rincontrano scoprendo che hanno da dirsi molto più di qualcosa, una ragazza che ha misteriosamente perso la memoria, un netturbino furioso con il mondo, una prostituta piena di incubi, un senza tetto innamorato, una donna impantanata in un amore sbagliato, un sedicenne col cuore a pezzi. E, su tutti e fra tutti, un ragazzo che gira le strade con la videocamera convinto che ci sia un film nascosto dietro ogni mattino, che il mondo sia un gigantesco concerto di ostriche e che, a spolparlo per bene, prima o poi deve per forza saltar fuori la Perla...

“Un libro, un film, tante storie per una città unica”.Tutti conosciamo Firenze come una città caratterizzata da opere d’arte uniche, musei invidiati in tutto il mondo che fanno da sfondo ad momenti letterari importanti; ma cosa c’è davvero dietro a tutto questo? Questo libro è una particolare raccolta di racconti, si intrecciano infatti 15 storie che danno voce al lato disperato, alla realtà nascosta e maledetta che questa città cela.Troviamo una prostituta e i suoi incubi, una ragazza vittima di violenza, storie d’amore sbagliate e amicizie problematiche; il tutto tenuto insieme da un giovane che gira con la telecamera riprendendo tutto, convinto che dietro ad ogni storia possa esserci un film nascosto.Ogni capitolo infatti, è presentato come se fosse lo spezzone di un copione utilizzato su un vero set cinematografico; la lettura però risulta poco scorrevole anche per colpa della presenza di un linguaggio scurrile che forse poteva essere evitato o comunque alleggerito, anche se probabilmente lo scrittore l’ha usato per sottolineare meglio questo lato “sporco” della città.Quello che mi ha colpito di più in questa storia, è come si sia voluto dare importanza agli “ultimi”, a persone che solitamente restano nella parte buia della città, troppo spesso dimenticati e tristemente messi da parte."E ogni volta che la vita torna a tentarla con le sue bellezze Margherita lo risente o lo rivede, il momento peggiore della sua vita, non lo stupro, non gli occhi dei suoi genitori a fissarle le unghie spezzate e le cosce sanguinanti, ma quello della sentenza, quando i sette ragazzi furono condannati per violenza sessuale ma il giudice gli concesse le attenuanti, perché in sostanza si, erano sette bestie che avevano seviziato una ragazza ripetutamente e in ogni modo per quattro ore, ma anche lei, che pur se innocente non era una santa, con quelle mutandine rosse li aveva provocati, incoraggiati, scatenati".A mio parere queste sono le persone che hanno davvero bisogno di supporto, coloro che nel bene e nel male fanno la vera storia di una città come Firenze, che ha sempre tanto da raccontare.

3 stelle e 1/2





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