mercoledì 14 novembre 2018

Recensione libro "Il ladro gentiluomo" di Alessia Gazzola, Longanesi, Amazon



Recensione libro
Il ladro gentiluomo di Alessia Gazzola
Longanesi
Amazon




Scheda tecnica

Titolo: Il ladro gentiluomo
Autore: Alessia Gazzola
Serie : L'allieva
Editore: Longanesi
Pagine: 299
Pubblicazione: 15 Ottobre 2018
Formato: Kindle, copertina rigida


Il ladro gentiluomo” è l’ultima fatica di Alessia Gazzola, un romanzo appartenente alla serie de L’allieva, pubblicato nel 2018.
Alice Allevi, finalmente Specialista in Medicina Legale, deve affrontare scelte difficili sul piano lavorativo e personale, e pian piano sta prendendo le distanze dall’Istituto di Medicina Legale in cui è cresciuta in questi ultimi anni. Certamente, il concorso per il Dottorato ha riportato la dolce Alice nel luogo delle proprie origini: per lei stare lontana dai suoi colleghi, ma soprattutto da Claudio, è davvero un’impresa impossibile. Dopo mille peripezie sentimentali, e non solo, Alice crede finalmente di aver trovato un po' di serenità e stabilità. Tuttavia, il destino le riserva una nuova svolta professionale. In un fugace momento di smarrimento, Alice aveva chiesto alla Direttrice un breve trasferimento di sede. E lo ottiene a Domodossola. La professoressa Boschi, alias la Wally, infatti, non si è lasciata sfuggire un’offerta così ghiotta e con un’abile mossa riesce a liberarsi della dottoressa Allevi, così sbadata e tremendamente odiata.
La Wally mi sta spedendo via come un pacco di cui è ben contenta di disfarsi
Per sua fortuna, o suo malgrado, Alice non avrà molto tempo per piangersi addosso, perché subito un nuovo caso la travolge. La sua prima autopsia si svolge su un giovane ragazzo ucraino di ventotto anni, Arsen Nazarovic, volato giù da un balcone di una villa durante un tentativo di furto. Durante quella che credeva essere un’autopsia di routine, Alice ritrova un diamante rosa, di inestimabile valore, nello stomaco del cadavere. Proprio grazie a questa scoperta, la dottoressa Allevi convoca immediatamente un ufficiale giudiziario a cui consegnare il valoroso ritrovamento. L’ufficiale che si presenta da lei è un uomo affascinante, elegante e dai modi cortesi, e Alice non esita ad affidargli il diamante. E proprio sul più bello, l’ufficiale giudiziario sparisce nel nulla, lasciando Alice in un mare di guai.
Alice Allevi, la protagonista della fortunata serie di libri scritti da Alessia Gazzola, è uno spirito libero, che riesce a cogliere sempre il lato positivo delle cose. Nota per essere una donna alquanto sbadata e spensierata, in grado di attirare su di sé ogni sciagura possibile, Alice non si lascia mai prendere dallo sconforto e gestisce ogni situazione, anche la più complicata, con fine intelligenza e grande senso pratico. Alice incarna esattamente il prototipo di donna semplice e vera, la classica ragazza acqua e sapone, e, proprio tale caratteristica, la rende accessibile ad ogni tipo di lettore. 
Torno ad essere la solita Alice dipendente dal caffè, da Netflix e dallo shopping online. Niente premure dietetiche, niente lezioni di yoga per imparare la tecnica di respirazione migliore per evitare lacerazioni in zona anatomiche che sarebbe meglio tenersi strette”. 
Come spesso le ricorda la sua adorata nonna Amalia, Alice è circondata dal suo mondo incantato e, proprio come la sua omonima, vive “nel paese delle meraviglie”. Confida fermamente nell’amore romantico, quello con la A maiuscola, ed ora che pensa di averlo trovato, la Wally l’ha spedita nella freddissima città di Domodossola, lontana dal suo amato Claudio. E la povera Alice soffre in modo patetico la vita solitaria che l’aspetta.
 “In Papua Nuova Guinea esiste una parola precisa per descrivere questo stato d’animo: awumbuk. È la sensazione di vuoto che si prova quando gli affetti ripartono dopo aver fatto visita e d’un tratto la casa sembra deserta. Per assorbire l’energia negativa, questa saggia gente mette una bacinella d’acqua sul tavolo e l’indomani la butta via, l’acqua insieme all’emozione. Ma per me non c’è acqua che basti.”
Claudio Conforti è il solito di sempre: ben lontano dal tanto agognato Principe Azzurro, incarna il prototipo dell’uomo allergico alle relazioni stabili. Eppure anche lui sembra aver ceduto all’amore romantico per la dolce Alice. Peccato che la lontananza spesso giochi dei tiri mancini.  
Tra i nuovi personaggi, ritroviamo: il PM Rosario Malara, un uomo di origine calabrese, dal carattere freddo e distante; Alberta, la specializzanda in medicina legale dell’università di Domodossola; la signora Oggebbio, la padrona di casa di Alice. 
“La cara signora è diventata un succedaneo di mia nonna e, in realtà, tra le due si è creato un legame a distanza in virtù del fatto che nonna Amalia le è grata perché si prende cura di me.”
Anche nell’ultimo romanzo dedicato alla dolce Alice Allevi, ritroviamo il classico stile frizzante ed esuberante della Gazzola, a cui siamo abituati ormai da anni. Lo stile di Alessia Gazzola è unico nel suo genere: con tratti di penna delicati ed ironici, narra le disavventure di un giovane medico legale, alle prese con i suoi primi casi clinici da specialista, che deve districarsi nel turbinio caotico della routine quotidiana. Un romanzo ben scritto, scorrevole e leggero, dal ritmo incalzante e rapido ma allo stesso tempo carico di emozioni vere. Sebbene presenti uno stile analogo ai precedenti romanzi, in quest’ultimo si denota un velo di malinconia un pochino più marcato, che accompagna il lettore in tutto il racconto. Tuttavia, non angosciatevi, cari lettori: anche questo romanzo non delude, riuscendo a creare dipendenza, esattamente come i precedenti. È un romanzo coinvolgente e ritmato, pieno di brio ed ironia, in grado di catturare il lettore fin dalle prime pagine. L’arduo compito di trovargli un difetto è miseramente fallito e sono stata pienamente conquistata dalla complicata vita di Alice. Un’unica raccomandazione: il romanzo va gustato dall’inizio alla fine. Perché i colpi di scena si susseguono imperterriti e si nascondono in ogni angolo. Anche nell’ultima pagina!
allieva, alessia gazzola, ladrogentiluomo



 Recensione di Flavia Pigliacelli


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