venerdì 23 marzo 2018

I libri di poesia più venduti su IBS nell’ultimo anno dal primo marzo 2017 al primo marzo 2018.

I libri di poesia più venduti su IBS nell’ultimo anno dal primo marzo 2017 al primo marzo 2018.
       
Tra cui alcuni classici, poeti novecenteschi che magari conoscete e due giovani diventati famosi grazie ai social network

 
 
1. Sandro Penna – Poesie, prose e diari

 
 
Era la mia città, la città vuota
all’alba, piena di un mio desiderio.
Ma il mio canto d’amore, il mio più vero
era per gli altri una canzone ignota
 Era la mia città dalla raccolta Poesie inedite (1927-1955)
  

 2. Francesco Sole – Ti voglio bene. #poesie




Credevo che volessi amarmi,
non che ti piacesse parlare d'amore.
Credevo tante cose.
Troppe.
E infatti ho sbagliato io


 3 Rupi Kaur – Milk and honey

Milk and honey è una raccolta di testi di amore, perdita, trauma, violenza, guarigione e femminilità. Si divide in quattro capitoli, ognuno persegue un obiettivo diverso, tratta una sofferenza diversa, guarisce un dolore diverso. milk and honey accompagna chi legge in un viaggio attraverso i momenti più amari della vita e vi trova dolcezza perché la dolcezza è dappertutto, se solo si è disposti a cercarla.
" Il bene è dappertutto, devi solo essere disposto a vederlo" 

4. Wislawa Szymborska – La gioia di scrivere. Tutte le poesie (1945-2009)

"Il primo amore"

     Dicono che il primo amore sia il più importante. Ciò è molto romantico ma non è il mio caso. Qualcosa tra noi c'è stato e non c'è stato, è accaduto e si è perduto. Non mi tremano le mani quando mi imbatto in piccoli ricordi e in un rotolo di lettere legate con lo spago nemmeno con un nastrino. Il nostro unico incontro dopo anni, la conversazione di due sedie intorno a un freddo tavolino. Atri amori ancora respirano profondamente in me. A questo manca il fiato per sospirare. Eppure proprio così com'è, è capace di ciò di cui quelli non sono ancora capaci: non ricordato, neppure sognato, mi familiarizza con la morte.


5. Ludovico Ariosto – Orlando furioso


 Quivi ebbe Astolfo doppia meraviglia:
che quel paese appresso era sì grande,
il quale
a un picciol tondo rassimiglia
a noi che lo miriam da queste bande;

e ch’aguzzar conviengli ambe le ciglia,
s’indi la terra e ’l mar ch’intorno spande,

discerner vuol; che non avendo luce,
l’imagin lor poco alta si conduce

Altri fiumi, altri laghi, altre campagne
sono là su, che non son qui tra noi;
altri piani, altre valli, altre montagne,
c’han le cittadi, hanno i castelli suoi,
con case de le quai mai le più magne
non vide il paladin prima né poi:
e vi sono ample e solitarie selve,
ove le ninfe ognor cacciano belve.

(dal Canto XXXIV)

6. Franco Arminio – Cedi la strada agli alberi. Poesie d’amore e di terra



“La prima volta non fu quando ci spogliammo
ma qualche giorno prima,
mentre parlavi sotto un albero.
Sentivo zone lontane del mio corpo
che tornavano a casa.”

“Abbiamo bisogno di contadini,
di poeti, gente che sa fare il pane,
che ama gli alberi e riconosce il vento.
Più che l’anno della crescita,
ci vorrebbe l’anno dell’attenzione.
Attenzione a chi cade, al sole che nasce
e che muore, ai ragazzi che crescono,
attenzione anche a un semplice lampione,
a un muro scrostato.
Oggi essere rivoluzionari significa togliere
più che aggiungere, rallentare più che accelerare,
significa dare valore al silenzio, alla luce,
alla fragilità, alla dolcezza.”
 
7. Gio Evan – Capita a volte che ti penso sempre



Incroci
Se continueremo
a non incontrarci mai
per le troppe mancate coincidenze
per via dei treni opposti
le strade lunghe
o i nuovi sette pianeti terra
andrà a finire che
diventeremo deboli
e non avremo più la forza
di inseguirci
di cercarci
di provare a stringerci
se continueremo così
a non incrociarci mai
a perderci per un pelo
a mancarci per tanto così
o per così poco
prima o poi
mi stancherò
 invecchierò
e mi farò sempre più debole
troppo debole per camminare
con una vista troppo appannata
per riconoscerti
tra gli altri volti travolti
se continueremo così
a mancarci ogni volta
a sfuggirci di vista
a non incontrarci
finirà che non ci troveremo mai
ma grazie a dio
oggi
è un giorno buono
oggi è ancora un giorno buono
perché sono forte
forte per cercarti ancora.
 
8. Charles Bukowski – Sull’amore

 
 
 
"... amore non è altro che
un faro di notte
che fende la nebbia
amore è una chiave
di casa tua
persa quando sei sbronzo
amore è tutti i gatti
spiaccicati dell'universo
amore è una sigaretta col filtro
ficcata in bocca
e accesa dalla parte sbagliata".
 
 
9. Giorgio Caproni – Tutte le poesie

 
 
 
Biglietto lasciato prima di non andar via
Se non dovessi tornare,
sappiate che non sono mai
partito.
Il mio viaggiare
È stato tutto un restare
qua, dove non fui mai









10. Antonio Socci – Amor perduto. L’Inferno di Dante per i contemporanei
È una “traduzione” dell’Inferno di Dante, un po’ un’eccezione in questa lista


Ecco i suoi versi:
«Guardando nel suo Figlio con l’Amore
che l’uno e l’altro etternalmente spira,
lo primo e ineffabile Valore
quanto per mente e per loco si gira
con tant’ordine fe’, ch’esser non puote
sanza gustar di lui chi ciò rimira» (Par. X, 1-6).
Provo a riassumere: tutto è stato creato dal Padre guardando l’infinita bellezza e sapienza del Figlio con quell’Amore eterno che l’uno e l’altro vicendevolmente effondono e che è lo Spirito Santo: così tutto ciò che esiste è stato creato per quella sovrabbondanza di Amore che voleva comunicare la propria felicità ad altri esseri. E in tutto ciò che esiste traspare quell’ordine, quella sapienza e quella bellezza che scaturiscono dal Verbo divino. Chi ammira una creatura o la bellezza della creazione, in realtà – senza saperlo – sta gustando la bellezza del Figlio, che di tutto è il significato, l’ordine e la consistenza.
Lui è la bellezza che salva il mondo. Ecco come Dante ha «riletto» il suo amore giovanile e la stessa storia universale.


 

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