venerdì 7 luglio 2017

Recensione: Lo stradivari perduto

 

 
 



 Titolo: Lo Stradivari perduto
Autore:  John Meade Falkner

Anno Pubblicazione: Settembre 2016
Editore: Neri Pozza
Genere:  Romanzo Storico

Collana: I neri

  Pagine: 153
Prezzo: 8.99 Kindle; 12.33 cartaceo
Voto: 5   (da 1 a 5)



La stanza di John trasuda amore. Il suono dolce che fuoriesce

dalle corde del violino impregna l'aria di magia e di poesia.

 Ma improvvisamente, tutto cambia; un cigolio, un rumore la

interrompe e tutto diventa ossessione.




John Maltravers, nobile di famiglia, frequenta l’università di

 Oxford nel 1841. È molto bravo nello studio, ma, soprattutto è

appassionato di musica e suona il violino in maniera eccellente.

Nel college conosce uno studente, Mr William Gaskell, che come

lui è un ottimo musicista di pianoforte. Quasi tutte le sere si

incontrano nella sua camera per suonare insieme.

William trascorre un breve periodo in Italia e al suo ritorno regala

all’amico degli spartiti di musica italiana senza nome e senza titolo,

 tranne uno: l’Areopagita. Decidono di suonarla, ma accade

qualcosa di strano: un rumore, uno scricchiolio di sedia, come se

qualcuno si fosse seduto e ascoltasse quel suono soave; tale

 rumore si ripete alla fine del pezzo, quando “la presenza” si alza e

se ne va.


 "I rumori di una persona che si siede e si alza erano così marcati
 che non mancava di fare loro una forte impressione".
 
In seguito a questo episodio, John ritrova in un armadio a muro

nascosto uno Stradivari antico, e, senza conoscerne la

provenienza, inizia a suonarlo e a farlo suo.

 Nel frattempo John conosce Mrs Constance Temple, si innamora e
 convolano a nozze. Da questo matrimonio nasce il piccolo
 Edward. Sembra tutto perfetto, ma John subisce un declino
 psicologico, che lo porterà gradualmente alla follia. Lo Stradivari e
 l’Areopagita sono circondati da una maledizione e dalla comparsa
 “dell’ombra”:
 
"Vide o credette di vedere, una sorte di penombra che pareva

prendere forma umana".


 Ossessionato dall' ombra, abbandona la sua famiglia per vivere la
 vita di “quell’ombra” e portarla a termine.
Ma quale mistero nasconde questo fantasma e perchè ha deciso di
 ritornare e riprendere quello che era suo compresa la vita di un
semplice studente universitario come John?
 
 
Il romanzo inizia con la lettera che Miss Sophia Maltravers scrive a
 suo nipote, sir Edward Maltravers, figlio di John che non ha mai
conosciuto il padre e che io riporto qui:
 
" Mio caro Edward,
l'estremo desiderio del tuo defunto padre fu che ti venissero
rivelati, una volta maggiorenne, certi fatti accaduti durante i suoi
 ultimi anni di vita. Io li ho messi per iscritto in parte sulla base
dei miei ricordi, tuttora, ahimè, fin troppo vivi, e in parte con
l'aiuto di appunti presi all'epoca della morte di mio fratello.
Dato che ormai hai raggiunto la maggiore età te ne invio il
resoconto.
La sua  stesura, in gran parte, mi è costata una gran pena, ma al
 tempo stesso capisco che è meglio che tu apprenda la verità da
 me, piuttosto che da storie abborracciate da persone che non
amavano tuo padre come lo amavo io."
Risultati immagini per immagini lettere che si scrivono La tua affezionata zia.
.
 

 

Lo Stradivari perduto è un classico psicologico, quasi un giallo, in
quanto contornato da una figura misteriosa per tutta la durata del
romanzo.
Leggendo le sue pagine, il lettore entra nel mondo dell’Inghilterra

 del 1800: il mondo dei palazzi sfarzosi, degli stemmi di famiglia,

dei grandi balli e delle grandi orchestre; il mondo soave della

musica del violino che, trasporta, chi lo ascolta, in una nuova

 dimensione.


"La gagliarda, che suoniamo di continuo, ha un’eccezionale
capacità di stimolare la fantasia a immaginare o a riprodurre
scene di un tempo".
 
Ma la musica soave, viene ingrigita dall’esasperazione di John, che

 si sente imprigionato da quella musica che diventa esasperazione,

malattia, solitudine.


 "Sono sicuro che se un certo tipo di musica è benefico, edificante,
altre melodie hanno un effetto altrettanto nocivo nervante".
 
 

 

I personaggi rappresentano diverse categorie caratteriali: John, è
la debolezza mentale e psichica, è facilmente suggestionabile e
 perde il contatto con la realtà; Mrs Costance Temple, la moglie,
 una donna fragile, incapace di mettersi nei panni del marito e di
 capirne la sua fragilità; Sophia Maltravers, la sorella di John,
 rappresenta la donna forte, capace di gestire le situazioni più
difficili, una donna caritatevole, devota al fratello e alle tradizioni
di famiglia anche nei momenti meno facili; Mr Gaskel, l’amico
menefreghista, superficiale, viziato, ma fedele al sentimento
dell’amicizia.

 
 

John Meade Falkner è un romanziere e poeta inglese, che ha in
 comune con il protagonista, oltre alla nazionalità, anche l’aver
studiato a Oxford. Con Lo Stradivari perduto ha voluto così
rappresentare la sua società e la sua voglia di viaggiare. Scrive
 questo romanzo con la struttura di una lettera scritta dalla zia al
nipote e dall’amico Gaskel. In questo modo rende il lettore
partecipe delle ansie e delle paure vissute dai protagonisti con la
stessa intensità.
Questo libro lo consiglierei a vari lettori, come ad esempio a chi

ama lo stile gotico e la suspense della paura o a chi apprezza i

 classici e le descrizioni specifiche. Ma personalmente invito i

 lettori a leggere questo stupendo romanzo e a farsi trascinare

dalla bellezza della musica, e perché no, anche a immaginare di

ballare nelle grandi stanze da ballo con il proprio principe azzurro

 o dama da ballo, pensando che, intorno a quelle mura, qualche

segreto aspetta di essere svelato a ogni passo di danza.



 Emanuela Cassone
 
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