mercoledì 10 maggio 2023

Recensione: "Il secondo piano" di Ritanna Armeni

Il secondo piano di Ritanna Armeni edito Ponte alle Grazie

Scheda tecnica
Titolo: Il secondo piano
Autore: Ritanna Armeni
Editore: Ponte alle Grazie
Genere: Narrativa storica
Pubblicazione10 gennaio 2023
Pagine: 288
Formato: Ebook e Copertina flessibile
In un convento francescano di periferia, tra i profumi del giardino e un nuovo quartiere in costruzione, suor Ignazia e le sue sorelle si trovano nella surreale situazione di ospitare al piano terra un'infermeria tedesca e al secondo alcune famiglie sfuggite per miracolo al rastrellamento del Ghetto. A separarli, solo una scala e l'audacia mite di chi non esita a mettersi in gioco fino in fondo. Roma, nell'ultimo anno di guerra, non è «città aperta». I tedeschi, a un passo dalla sconfitta, la stringono in una morsa sempre più spietata, gli alleati stentano ad arrivare, i romani combattono pagando con il sangue ogni atto di ribellione. In una città distrutta dalla fame, dalle bombe, dal terrore, gli ebrei vengono perseguitati, deportati, uccisi, come il più pericoloso e truce dei nemici. E la Chiesa? Mentre in Vaticano si tratta in segreto la resa nazista e il pontefice sceglie, più o meno apertamente, la via della cautela, i luoghi sacri si aprono ad accogliere – sfidando le regole e perfino alcuni comandamenti – chi ne ha bisogno. È così che Ritanna Armeni, con l'entusiasmo rigoroso e profondo di sempre, attraversa un passaggio cruciale della nostra Storia e dà corpo a una vicenda esemplare, che parla di coraggio e sorellanza, di forza e creatività, di gioia, paura, resistenza.
Una storia vera che giunge a noi lettori dopo quasi 80 anni dalla fine delle persecuzioni degli ebrei attraverso la penna magistrale dell'autrice Ritanna Armeni. Una storia come tante che sono venute a galla e che hanno decretato i "Giusti tra le nazioni", ossia quelle persone che hanno rischiato la propria vita per salvare quella di bambini e donne ebree da morte certa. Questa storia racconta proprio questo, ma, vi sembrerà strano (lo è sembrato anche a me), tra i giusti vi è un gruppo di suore di un piccolo convento. Sappiamo da fonti storiche che molte comunità religiose, tra cui il Papa stesso, scelsero il silenzio dinanzi al genocidio. Questa storia racconta altro e sarà stupefacente conoscerla, perchè il pericolo è stato doppio: salvare e nascondere ebrei al secondo piano ed avere al primo piano un ospedale di pronto soccorso tedesco. 
"Dovrò concentrarmi per evitare errori. I tedeschi al piano terra, gli ebrei al secondo piano. Due rampe di scale, pochi metri. In mezzo ci siamo noi. Dio ci aiuti."
E' una storia difficile da recensire, in quanto si rischia di cadere nel cliché della banalità e del conformismo, ma è giusto sapere e conoscere, perchè come diceva Primo Levi "Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre». La particolarità di questo romanzo è il parlare di carità (protagonista a mio dire), dote oggigiorno sconosciuta, quel grande amore incondizionato, disinteressato e fraterno; una delle tre virtù teologali, insieme a fede e speranza. "La carità" viene spesso menzionata ed è ciò che spinge le suore a correre quel grande pericolo.
"Se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi tanta fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sarei nulla. E se anche dessi in cibo tutti i miei averi e consegnassi il mio corpo per averne vanto, ma non avessi la carità, a nulla mi servirebbe. La carità è magnanima, è benevola la carità. Non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia di orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si rallegra della verità. La carità tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine. [...] La fede finirà, la speranza finirà, ciò che rimarrà è la carità, perché è la più grande di tutte!»"
Una storia, ovviamente romanzata, scritta con novizia di particolari, alternata da fonti storiche che ci documentano l'evolversi delle vicende, usando un linguaggio semplice, curato e descrittivo. E l'altro protagonista a mio dire è il silenzio che urla più del chiasso e del frastuono. Silenzio a ritmo di battito cardiaco che scandisce il tempo che scorre, intriso di paura, terrore e di vita.
"Ebrei che scappavano, cancelli che si aprivano, la confusione, e poi di nuovo il silenzio, la quiete che nascondeva quel che non doveva essere visto, la paura di essere scoperti"
Leggetelo e riflettete!!!

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