Recensione libro Come delfini tra i pescecani di Francois Morlupi edito Salani
Scheda tecnica
Titolo: Come delfini tra i pescecani
Autore: Francois Morlupi
Editore: Salani
Genere: Gialli /Thriller
Pagine: 416
Formato: Ebook e copertina flesssibile
Pubblicazione: 29 Aprile 2021
È un ottimo poliziotto, il commissario Ansaldi, anche se da tempo immemore soffre di ipocondria e di attacchi d'ansia che rendono complicate anche le attività più semplici, nella vita come nel lavoro. Per fortuna il quartiere al quale è stato assegnato, Monteverde, è un'oasi di pace nel caos della capitale: un posto tranquillo, dove non succede mai niente. Forse è per questo che sotto il suo comando sono stati destinati altri quattro soggetti "particolari", come ad esempio Eugénie Loy, il suo braccio destro, che soffre di un disturbo antisociale della personalità che la rende apparentemente insensibile, una "portatrice sana di disperazione" come la definiscono i colleghi, che però riconoscono in lei ottime doti investigative. Sono così, i Cinque di Monteverde: uomini e donne alle prese con le loro debolezze, ma capaci, insieme, di trasformarle in forza. Un venerdì pomeriggio, un ultraottantenne vedovo e solitario viene trovato senza vita nel proprio appartamento, con un cappio al collo. Si direbbe un caso facile, il classico suicidio. Ma qualcosa non quadra ad Ansaldi e ai suoi, e quel piccolo dubbio si trasforma, nel volgere di pochi giorni, in un'indagine che turberà non solo la quiete di Monteverde ma anche le stanze della politica. Demolendo con sarcasmo graffiante lo stereotipo del poliziotto supereroe, Morlupi ha saputo dare un volto credibile a chi per mestiere affronta il crimine, alternando intuizioni fulminee a epiche figuracce.
Morlupi è una rivelazione nel mondo editoriale e nel genere
giallo/thriller. La sua capacità di
fondere ironia e suspense è grandiosa e la sua penna riesce a catturare il
lettore sin dalla prima pagina. Non è semplice scrivere un thriller e non
cadere nell’ovvio, nella banalità e nella noia. Tutto si sposa alla perfezione
nelle storie di Morlupi: descrizioni, aspetto psicologico dei protagonisti,
aspetto sociale. Il romanzo che recensisco "Come delfini tra i pescecani" è il terzo della serie del
commissario Ansaldi e della sua squadra
ed è un mix tra il genere satirico di Camilleri e il genere thriller di
Donato Carrisi che si fondono e creano
una storia accattivante ma scorrevole al tempo stesso. Questo romanzo, differentemente dagli altri
due, si concentra maggiormente su problematiche psicologiche e sociali ed
abbraccia il mondo del calcio, quel fantastico mondo che regala grandi opportunità ai nostri ragazzi ma che allo stesso tempo è vittima di sporchi giochi di potere.
"...il calcio è diventato un oggetto di pescecani. Girano troppi soldi e si è totalmente perso il senso della misura. Per colpa di tutti, genitori inclusi... [...] Come possono i ragazzi crescere sani e con valori di lealtà e di sportività se i primi a non rispettarli sono i loro stessi genitori, frustrati dalla vita e in cerca di riabilitazione?"
Il commissario Ansaldi ritorna a farci sorridere con la sua goffagine
e le sue ipocondrie ma nello stesso momento ci farà commuovere con il suo lato
“paterno” nei confronti di Eugenie. I protagonisti sono ben variegati e
differenti per temperamento e carattere, ma insieme creano una squadra
fortissima in grado di sostenersi e supportarsi. Ovviamente il finale non è
scontato, anzi, il nostro caro autore svia il lettore su altri binari
sorprendendolo nell'epilogo. Diciamo che il lettore si trova impreparato e sarà sorpreso e stupefatto, e questo rende il romanzo un vero thriller. Ho letto Morlupi
prima di essere editato da una grande casa editrice come la Salani ed il suo
stile migliora nel corso del tempo creando una rete di inganni che coinvolgerà il lettore. E’ una grande rivelazione e spero diventi
prima possibile una serie TV; il commissario Ansaldi ci terrà compagnia e ci
farà sicuramente dimenticare l'ironia di Catarella di Montalbano.
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