Recensione libro “Viviamo follemente ogni istante” di Emanuele Corocher, edito Tra le righe libri
Scheda tecnica
Titolo: Viviamo follemente ogni istante
Autore: Emanuele Corocher
Editore: Tra le righe libri
Genere: Narrativa contemporanea
Pubblicazione: 27 Maggio 2020
Pagine: 110
Formato: Ebook, Cartaceo
Autore: Emanuele Corocher
Editore: Tra le righe libri
Genere: Narrativa contemporanea
Pubblicazione: 27 Maggio 2020
Pagine: 110
Formato: Ebook, Cartaceo
Fatti quotidiani e cronaca nera hanno stimolato nell'opinione pubblica accesi dibattiti sulle malattie mentali e sulla chiusura dei manicomi. Incontrando nella narrazione Mario Tobino e Vittorino Andreoli, fari nel labirinto psichiatrico, l'autore indaga il ruolo dell'anaffettivo femminicida inserendolo nel contesto quotidiano. Dunque non più il "mostro" ma Alberto, Aldo, Alessio, Ciro, Cristiano, Enrico, Gabriele, Gianni, Giuliano, Jean, Luciano, Luigi, Manuel, Michele, Mihail, Mohamed, Nicola, Paolo, Pietro, Salvatore, Samuele, Silvano, Stefano, Vincenzo, Vittorio e centinaia di altri, che come maschi hanno ucciso una donna. Corocher scrive questo libro ispirato a fatti veri e a persone conosciute personalmente, raccontando di come un incidente stradale e la successiva odissea ospedaliera possano aprire nuovi e inconsueti punti di vista sulle difficoltà e il disagio mentale.
Accingersi
alla lettura del libro di Emanuele Corocher, significa trattare una tematica sociale e sanitaria assai delicata con tatto e sensibilità: la follia o
pazzia e relativi trattamenti. Emanuele riesce a farlo, citando
persone vittime di pregiudizio e diagnosi errata come Alda Merini, all’interno
di un libro romanzato ispirato da una situazione personale. Leggere le pagine
di questo libro è come entrare in un mondo parallelo, un mondo dominato dalla
mente che ci governa, facendoci commettere delle azioni "apparentemente" senza
senso, solo perché “qualcuno” ha deciso di delineare quel confine tra follia e
normalità; un mondo che ci fa paura e cerchiamo di restarne ai margini. Ma poi
chi stabilisce dove termina la normalità ed inizia la follia? Corocher cerca di
analizzare il problema e di riflettere, seguendo le tesi di due personaggi
illustri come Mario Tobino e Vittorino Andreoli, ma vari riferimenti
all’interno del libro di altre persone illustri. Sono passati 40 anni
circa dalla legge Basaglia che impose la chiusura dei manicomi e regolamentò il
trattamento sanitario obbligatorio, ma tanto ancora si deve fare per abbattere
i pregiudizi e alleviare le pene dei malati e dei parenti che li assistono.
“La malattia
mentale è una macchia che segna l’esistenza dell’individuo affetto dalla patologia,
nel senso di un aprogressiva esclusione, con conseguenze a volte persino più
gravi della malattia stessa”
Inoltre
Corocher cerca di portare il lettore a riflettere sulla differenza tra pazzi e
criminali: “definendo malati mentali i terroristi e gli assassini, i mostri e i
carnefici, si crea soltanto confusione nella paura”.
Il tema è duro, ma Corocher è riuscito a rendere la lettura scorrevole “romanzando” il
problema e tingendolo di “rosa amore”.
“L’amore
cammina tutt’ora con la follia poiché ispira azioni impensabili per chi non è
innamorato”.
Linguaggio
curato; presenza di approfondimenti “clinici e sanitari”, citazioni e brevi
poesie tratte dalle opere di Alda Merini; colonna sonora di Fabrizio Moro ed
Ermal Meta ma io ci aggiungerei “Ti regalerò un rosa “ di Simone Cristicchi.
L’obiettivo del libro?
“…restituire
dignità alle persone riconoscendo loro, l’umanità, che potrà essere deformata,
ma mai annientata, attraverso la conoscenza…” dare cioè voce agli ultimi.
Lettura consigliata sperando che Emanuele riesca a farvi riflettere a sotterrare i pregiudizi.
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