Recensione libro
La leggenda di Castel Marina: I fiori di Elisabetta (Collana Policromia), di Maria Cristina Pizzuto
Scheda tecnica
Titolo: La leggenda di Castel Marina: I fiori di Elisabetta
Autore: Maria Cristina Pizzuto
Editore: Pub Me
Collana Policromia
Pagine: 70
Genere: Horror
Pubblicazione: 1 Giugno 2020
Formato: Kindle e copertina flessibile
La giornalista Elena viene incaricata di scrivere un articolo sulle vicissitudini di Castel Marina e di un ipotetico fantasma che porta vendetta e dolore ai clienti dell’albergo che domina il piccolo borgo.In quelle settimane Elena vivrà l’angoscia e gli incubi di Nirak, che la perseguiterà facendole rasentare la pazzia, portandola verso l’oblio e la morte della sua anima.Solo l’essenza protettiva dello spirito di Elisabetta permetterà ad Elena di ritrovare la lucidità persa e riprendere in mano la sua vita, fronteggiando una volta per tutte il malefico spirito del signor Nirak.
Cosa c’è di più terrificante di vedere un fantasma vero e
proprio, in “carne e ossa” per così dire. Quando però alla vista si aggiungono
conseguenze fisiche e psicologiche, la situazione diventa ingestibile. Questo
accade a Elena. Una giornalista di città catapultata in un luogo di calma e
tranquillità. Un piccolo borgo, affacciato sul mare. La sua vita a Castel
Marina cambierà radicalmente.
Elena, viene incaricata di indagare su un mistero. Nella incantevole Castel Marina, sorge un hotel, dove prima vi era un
castello e gli ospiti sostengono di venire terrorizzati da un fantasma. Il suo
capo, considerato il clamore delle apparizioni, vuole svelare chi si nasconde
dietro a questa situazione. Elena scopre la trama di un classico: il fantasma è del
vecchio proprietario, Nirak, come accade nei classici film e romanzi di genere
horror. Il padrone del castello, morto di crepacuore per la perdita di moglie e
figlia, non è passato nell’aldilà e terrorizza gli ospiti solo per farli
soffrire come, e peggio di lui. Durante la permanenza in quel luogo dominato da una quiete
magica, Elena non solo scoprirà che non si tratta di uno scherzo, che è tutto
vero, ma che i fantasmi sono due. Uno è quello del cattivo Nirak e l’altro è di
sua figlia, creatura dolce in vita e dopo la sua morte. Nirak perseguiterà
Elena provocandole non solo dolori fisici atroci, ma gettandola in un profondo
stato di alienazione e terrore. Elisabetta la proteggerà dandole il coraggio di
porre fine a quella catena di terrore e paura.
La leggenda di Castel Marina è una storia sospesa. Di Elena
non conosciamo nulla, né cosa abbia potuto provocare l’accanimento del
fantasma. La storia tra Elisabetta e Andrea viene descritta in maniera asettica
da Fabio, un impiegato dell’hotel. Manca di struggevolezza. I lati emotivi non
vengono scandagliati, di nessun personaggio. Non si comprende bene il periodo
in cui ci si trova. La visione dei due fantasmi non provoca terrore nel
lettore. Il finale è strano, lascia un senso di abbandono.
L’autrice padroneggia bene la lingua, ma non ti trasporta
dentro la storia. Descrive, giustifica, ma le emozioni non trovano il loro
giusto spazio. Quanto scritto negli approfondimenti non fa parte della
recensione, è solo il mio punto di vista su quanto letto.
Recensione di Lucrezia
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