Recensione libro
Al di là dei tuoi occhi di Paola Serra
Scheda tecnica
Titolo: Al di là dei tuoi occhi: L'inizio del viaggio
Serie: #1Volume The Munsee Series
Autore: Paola Serra
Editore: Independently published
Genere: Romanzo rosa
Pubblicazione: 12 Settembre 2019
Pagine: 246
Formato: Kindle e copertina flessibile
Ci sono volte in cui voltarsi indietro fa ancora paura. Ci sono volte in cui vorresti che il passato restasse tale. Quelle in cui ti ritrovi “costretto” a tornare nei luoghi della tua infanzia non sapendo bene cosa aspettarti.Sono questi i timori che affiggono Noah nel suo viaggio verso casa, nella cittadina selvaggia di Hulett, dopo un'assenza durata ben cinque anni.È lì che ha lasciato una parte di sé: tra le catene montuose e “presso il grande fiume calmo”, tra le praterie e gli arbusti, tra i ranch e i cavalli, tra nuovi e vecchi amici mai dimenticati. E sarà lì che ritornerà per scoprire cosa nasconde la sua Beck: un'amica, una confidente, la sua metà perfetta.Un rapporto indissolubile, un'amicizia pura e sincera messa a dura prova da una partenza improvvisa.Ma come spesso accade nel distacco, molte cose sono cambiate, loro non sono più gli stessi: Rebecca schermata dietro i suoi muri invalicabili e con tanta rabbia da esternare; Noah, con una vita altrove, ritrova ferite che credeva aver metabolizzato. Riusciranno a ritrovare l'uno negli occhi dell'altra quella complicità smarrita, quella fiducia perduta, quell’anima affine che riusciva a leggergli dentro al primo sguardo?Riusciranno a riconoscersi accantonando il passato e scrutando il domani con nuove aspettative? Benvenuti in Wyoming, benvenuti nella loro realtà.
Al di là dei tuoi occhi è il primo romanzo della serie
scritto da Paola Serra ed è un viaggio nei sentimenti di Beck e Noah, Jo e Sara
e di tutti i protagonisti che ruotano e si avvicendano nella storia. Un viaggio
nei sentimenti che fluisce attraverso l’empatia dai personaggi al lettore.
Tramite Beck e il suo dolore, ci troveremo ad affrontare le nostre paure, le
nostre fragilità che innalzano delle barriere di protezione nei confronti della
vita e di chi ci ruota intorno. Per annullare il dolore, chiudiamo la porta ai
sentimenti e alle relazioni, convinte che lasciando quel dolore oltre la porta,
riusciremo a vivere o meglio a sopravvivere nel migliore dei modi. Beck dopo
varie vicissitudini, vive la morte come se fosse un abbandono; come se le
persone care hanno deciso di allontanarsi da noi volontariamente,
colpevolizzando se stessa e sviluppando rancore nei confronti di colui/colei
che è andato/a via. Beck è fredda, priva di emozioni e di sentimenti; una
statua viva col cuore di ghiaccio.
"Tutti se ne vanno! Le persone che contano.Mi lasciano. Sempre. Vuoi sapere con chi sono arrabbiata? ...Vuoi sapere come mi sento? Vuota! Mi sento vuota e inutile. Bloccata come se la vita che sto vivendo non fosse reale. Non può essere reale..."
Noah, il suo amico d’infanzia, sfuggito al
piccolo paesino di Hulett dopo la tragica morte del padre, per rifugiarsi nella
grande New York, ritorna improvvisamente dopo 5 anni in suo soccorso; un aiuto
non da lei richiesto e da quel momento quel suo precario equilibrio costruito
da alte mura, inizia a vacillare. L’impresa di Noah è ardua; molto difficile
aiutare chi non vuol essere aiutato; aprire le braccia a chi non sosterrà il
nostro abbraccio; cercare chi ci rifiuta.
"Occhi negli occhi.Viso a viso. Rabbia contro rabbia. Non si sarebbe fermato. Non quella volta"
Un altro aspetto da sottolineare nel romanzo è il nostro sentirci
a casa, l’appartenenza ad un luogo, ad un oggetto che vien a vacillare nel
momento in cui ci si allontana da quel luogo e da quell’oggetto per poi
ritrovarsi successivamente. Chi siamo noi in realtà e dove la nostra casa? Dove
ci sentiamo veramente a casa? Dubbio che attanaglia Noah e si risveglia dopo 5
anni.
"Quanti pomeriggi aveva trascorso sotto quel portico di legno...tutto si trovava ancora lì, esattamente al proprio posto..."
Tutto il romanzo si articola in questo “fuggi fuggi dalle
responsabilità”; in questo prendersi e lasciarsi; in questa corsa impari verso
la vita. La penna di Paola Serra, emoziona, fa riflettere e muove quelle corde
dell’anima che vibrando, producono un suono aspro, greve, doloroso; leggendo la
sofferenza di Beck, il cuore e gli occhi lacrimano e ci si immedesima. Quanti
di noi non hanno il cuore dilaniato dal dolore per la morte di un nostro caro?
Quanti di noi si rendono colpevoli o responsabili di tutto ciò? Cammineremo
accanto a Beck, l’accompagneremo lungo questo viaggio doloroso della sua anima,
e forse insieme ne usciremo vittoriosi; perché l’amore non solo muove il mondo
ma tutta la nostra esistenza. E’ bello rinascere ed aprire “quella porta
chiusa” alla vita, far entrare i raggi del sole e farci irradiare il viso.
"La bambina sta diventando una splendida donna ,decisa,indomita. Una vera guerriera,una combattente, che alla fine del suo percorso rivelerà,al mondo, l'immenso coraggio che tende a nascondere, ma che possiede. Che hai sempre posseduto, che la vita ha tirato fuori con le sue prove e che tu hai superato, sempre da sola. Stai sbocciando e lo devi solo a te stessa e a nessun altro".
La particolarità del romanzo è caratterizzata da una scelta
strutturale innovativa: la fine di un capitolo rappresenta l’inizio del
successivo, ossia l’ultima frase viene ripetuta mantenendo costante il ritmo
adrenalinico di emozioni.
Lettura scorrevole e intrigante; linguaggio pulito ed
accurato; dialoghi ricchi di punteggiatura, in particolar modo la presenza di punti, nei dialoghi di Beck per accentuare il dolore e le sue pause emotive. emozioni allo stato puro: soffriremo ed assisteremo al miracolo della
vita; descrizioni del paesaggio molto dettagliate che risvegliano nel lettore
gli organi di senso: questo libro si legge, si respira, si annusa, si osserva,
si tocca; è percettibilmente vivo.