Recensione libro
LA TOMBA DELLE LUCCIOLE di Akiyuki Nosaka
Scheda tecnica
Titolo: La tomba delle lucciole
Autore: Akiyuki Nosaka
Editore: Kappalab
Pagine: 134
Formato: Copertina flessibile
Pubblicazione: 28 Giugno 2018
Genere: Narrativa contemporanea
Giugno 1945, Seconda guerra mondiale. Sejta è un bambino quando deve scappare al rifugio antiaereo insieme al resto degli abitanti del suo villaggio, prendendosi in carico la sorellina Setsuko. Costretto a separarsi dalla madre, mentre il padre è impegnato come ufficiale nella Marina Imperiale Giapponese, Seita è stupito nel vedere che gli aerei non sganciano bombe esplosive ma incendiarie. Solo quando le case di legno intorno a lui iniziano a bruciare comprende appieno l'azione degli americani. Inizia così la drammatica epopea di due bambini costretti a vagare soli tra le macerie di Kobe, un paese ormai ridotto in cenere. Il loro unico obiettivo è la sopravvivenza. Dal libro è stato tratto nel 1988 l'omonimo film d'animazione di Isao Takahata.
Era da veramente tantissimo tempo che volevo leggere questo romanzo ed una volta che l'ho avuto tra le mani non ho potuto fare a meno di iniziarlo.
La storia è veramente molto forte, dura e cruda, l'autore ci racconta di una realtà che lui ha realmente vissuto che è quella della Seconda Guerra Mondiale in Giappone. Già dalle prime pagine è veramente un pugno nello stomaco, l'autore riesce perfettamente a farci arrivare la disperazione, la paura, il terrore e la solitudine che provano i nostri protagonisti e queste emozioni e sensazioni arrivano in una maniera talmente forte e vivida che ho letto la prima parte del romanzo con un'enorme angoscia, quasi in apnea, nonostante fosse chiaro come sarebbe andata a finire. Sono riuscita ad entrare in empatia con i personaggi ed immergermi nella storia come non mi capitava da tempo, talmente tanto che probabilmente la cosa ha amplificato ancora di più il dramma di questo racconto.
Questa è una di quelle storie che non può lasciare indifferenti, che ti scuote l'animo, che ti fa commuovere e che ti fa sentire quella disperazione di chi non ha più niente, di chi sta lottando con tutte le sue forze per proteggere chi ama, diventando qualcuno che non vuole essere, nonostante si sia ormai reso conto che non c'è più niente da fare.
La seconda parte del romanzo non è invece riuscita a conquistarmi fino in fondo, soprattutto inizialmente, dove c'è un repentino cambio di ambientazione, storia e personaggi, inizio che è andato un po' a rompere tutta la tensione ed il coinvolgimento che aveva creato la prima parte, rendendo questa seconda veramente molto più debole; ad un certo punto sembra quasi che siano due romanzi totalmente estranei l'uno dall'altro e che siano stati inseriti in questo libro solamente perché in comune hanno il racconto della guerra, anche se in due modi completamente all'opposto. Nella prima parte infatti ci troviamo proprio nel vivo della guerra e dei bombardamenti, nella seconda invece è un ricordare quello che è stata la guerra vent'anni prima e di come si è conclusa.
Nella seconda metà ho trovato che i personaggi non siano stati introdotti nel modo migliore, in alcuni momenti la storia mi è sembrata confusa e per diverse pagine mi sono chiesta chi fosse a parlare, dove ci trovassimo e cosa fosse successo. Sicuramente apprezzabile il messaggio che vuole dare questo racconto ma non all'altezza delle aspettative.
Nonostante questo io vi consiglio caldamente la lettura di questo romanzo perché merita davvero tanto, secondo me. Da questo libro è stato tratto l'omonimo film di animazione giapponese, molto più conosciuto del libro, che mi è stato detto essere ancora più forte e bello del libro quindi non vedo veramente l'ora di vederlo e piangere ancora una volta tutte le mie lacrime.
Nonostante questo io vi consiglio caldamente la lettura di questo romanzo perché merita davvero tanto, secondo me. Da questo libro è stato tratto l'omonimo film di animazione giapponese, molto più conosciuto del libro, che mi è stato detto essere ancora più forte e bello del libro quindi non vedo veramente l'ora di vederlo e piangere ancora una volta tutte le mie lacrime.