venerdì 8 marzo 2019

Recensione libro "Il garzone del boia" di Simone Censi, Amazon


Recensione libro


Il garzone del boia di Simone Censi
Amazon

Il garzone del boia di [Simone Censi]



Scheda tecnica

Titolo: Il garzone del boia
Autore: Simone Censi
Editore: Elison Publishing
Pagine: 177
Formato: Kindle
Pubblicazione: 15 Dicembre 2018
Genere: Thriller / Storico


Ambientato nell’Italia dell’Ottocento, “Il garzone del boia” è la storia romanzata del più celebre esecutore di sentenze capitali dello Stato Pontificio, Giovanni Battista Bugatti detto Mastro Titta, raccontata dal suo aiutante, comprato per pochi soldi dalla famiglia di origine per farne il proprio garzone. 
Una visione assai diversa, a volte in contrasto con quella del proprio Maestro che vede il mestiere del boia come una vocazione, mentre per il buon garzone è solamente una scelta obbligata dalla quale fuggire alla prima occasione.
Gli eventi si susseguono tra le esecuzioni di assassini e le storie vissute dai protagonisti o raccontate dal popolino sotto la forca. Il Maestro cresce il proprio aiutante iniziandolo anche alla lettura e alla scrittura, così che il romanzo presenta una doppia stesura. Una prima, in corsivo, fatta dall’aiutante alle prime armi, con un linguaggio spesso forte e colorito e una seconda riscrittura, quando oramai avanti con l’età su consiglio del suo analista, riprende in mano questa storia per fuggire dai fantasmi che ancora lo perseguitano.
Il romanzo di Simone  Censi ci porta nell’Italia ottocentesca, proprio nella vita di Giovanni Battista Bugatti detto Mastro Titta: esecutore materiale di sentenze capitali dello stato pontificio e in quella del suo garzone. Il libro è costruito egregiamente  con una doppia voce narrante del garzone. Si tratta di un vero e proprio diario in cui l’ex allievo, ormai avanti con l’età, racconta la sua vita accanto al Maestro Titta. Il romanzo, che potrebbe sembrare a prima vista solo di tipo storico, è un romanzo poliziesco che racconta la criminologia del tempo. Mastro Titta non è solo un boia per lavoro: questa agli occhi del garzone è stata una scelta dettata dalle condizioni e non una vocazione, che lo porta ad un’esistenza di solitudine; infatti il maestro educa il suo allievo anche alla scrittura e alla lettura. Diciamo che all’inizio sono rimasta un po’ spiazzata dal racconto, ma poi l’ho divorato in un baleno, catturata dalla trama. Il concetto di morte è molto diverso dal concetto odierno, così come quelli della giustizia e della pena inflitta. La doppia narrazione del garzone cresce con il crescere dell’allievo grazie al sapere del suo maestro. Censi è davvero bravo nella meticolosa scelta dei dettagli, così come del dialetto in alcuni punti che non stona mai con la narrazione. Il lavoro del boia crea delle fazioni nel credere popolare tra il timore e il ribrezzo in alcuni punti e l’ammirazione per lo spettacolo in altri. Un romanzo che definirei accattivante.
 Il mio voto? Naturalmente 4/5 stelline. 

Recensione di Maria Alessia 

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