Recensione libro
Aeternitas Act I di Marco Valerio La Grasta
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Scheda tecnica
Titolo : Aeternitas
Autore: Marco Valerio La Grasta
Editore: Independently published
Pubblicazione: 17 Ottobre 2018
Pagine: 151
Genere: Fantasy / Fantascienza
Formato: Kindle e copertina flessibile
Siegfried, giovane rampollo di una famiglia nobiliare, compie un lungo viaggio nel tentativo di riportare in vita una persona a lui cara. Seguendo i pochi frammenti di informazioni in giro per il mondo, arriva a Zhou Hang una gigantesca metropoli orientale. Qui all’ombra dei grattacieli di acciaio e vetro, recupera il nome di una persona, Sadanobu, capace di richiamare le anime dei morti.
Il mago del sangue è tornato
Cosa si aspetta un lettore quando si appresta a leggere un
romanzo di fantascienza o distopico? Sicuramente, fare un viaggio nel tempo e vivere delle dimensioni parallele ambientate nel futuro o nel presente. Nel
romanzo Aeternitas così come il titolo preannuncia ("Eternità"), dell’autore Marco Valerio, troverà ciò, e sarà una bella
esperienza da vivere accanto ai personaggi: Sadanobu, il mago del sangue “nulla
è rimasto di palme, colori pastello e vita nella zona visitata da Sadanobu,
tutto giace morente e insanguinato…” , Halisha , il demone del suicidio “ è lei
che semina il mal di vivere nel mondo e poi attende paziente, di cogliere il
suo raccolto, come il canto ipnotico di una sirena…”,
Siegfried, giovane
rampollo di una famiglia nobiliare, Mudabanashi, Suzume e tanti altri. Un viaggio siderale nel tempo e nello spazio,
per ridare vita ad una persona cara. Il tutto parte con Siegfried che intraprende
un lungo viaggio alla ricerca di colui che potrebbe far ritornare alla
vita il suo amore arso vivo dall’Inquisizione. Un lungo viaggio che lo conduce
a Zhou Hang, una gigantesca metropoli orientale e al suo incontro con Sadanobu
che li promette di ridare la vita al suo amato, a costo di… leggete il
romanzo.
Un viaggio astrale che per molti versi mi ha riportato al
cammino condotto da Dante nell’Inferno “ dietro uno sperone di roccia
vulcanica, finalmente scorgono una caverna […] dall’ingresso simile alla testa
di un felino, un leopardi con le fauci aperte e i denti affilati; gli occhi
sono due grandi pietre preziose di color ambre…” che percorre dolore e
sofferenza solo per rivedere la sua Beatrice; così come Siegfried ripercorre tale dolore e sofferenza solo per ridare la vita al suo amore. Il
romanzo si articola tra presente, passato e futuro, tra luoghi reali e luoghi
astrali. Ogni capitolo è contrassegnato da un titolo atto ad introdurre il
lettore in una dimensione diversa, di volta in volta, e non lasciarlo nella
confusione cosmica totale. Potrebbe capitare di perdere il filo del discorso seguendo i
vari viaggi nel tempo.
Il linguaggio è semplice, efficace e rende la lettura
scorrevole e veritiera tale da indurre il lettore, quasi come se fosse un gioco di prestigio, a vivere l'illusione di combattere accanto ai
guerrieri della vita e della morte.
Ma soprattutto è un viaggio psicologico e introspettivo
nelle nostre paure e angosce, che spesso rinneghiamo per poter vivere sereni
seppur nella menzogna. Quindi il
viaggio astrale come metafora interiore che ci suggerisce di guardarci dentro
“Devi imparare una nuova lezione, il tuo fisico può
sopportare sforzi inimmaginabili e compiere azioni straordinarie, ma per fare
ciò è la mente che deve permetterlo. La mente disciplinata permette al fisico
addestrato di oltrepassare i limiti […] non lamentarti…”.
Il libro lo consiglio a tutti gli amanti del genere Fantasy, Fantascienza e Distopico, per coglierne appieno il senso e il significato del romanzo. Io non essendo un’amante del genere, ho fatto un po’ di fatica fino alla fine, per poi comprenderne il senso.
Buona lettura!!!