Recensione libro
Believe it di Christy C
Scheda tecnica
Titolo: Believe it
Autore: Christy C
Genere: Romanzo rosa
Formato: Kindle e copertina flessibile
Editore: Independently published
Pubblicazione: 27 novembre 2019
Pagine: 234
Doveva essere solo una semplice vacanza rilassante in compagnia dell'amica del cuore .Greta non avrebbe mai immaginato che si sarebbe innamorata non solo del luogo , la belle e affascinante Africa , ma anche di Karim , un fantastico ragazzo , grande come un baobab e dolce come il miele .Riuscirà la nostra Greta ad abbandonare le mille paranoie , dimenticare i pregiudizi e viversi appieno le emozioni che diventano sempre più intense nell'anima e profonde nel cuore?
Il romanzo
Believe It di Christy C. ha suscitato in
me delle sensazioni strane e contrastanti e non so se classificarlo un buon
libro o meno: a volte cade nella banalità, a volte è tanto intenso da lasciar
il lettore senza fiato. E’ una storia che si sussegue in modo veloce, passaggi
e passi rapidi tra Africa e Italia lasciando il lettore confuso su dove si
trovi realmente, ma le descrizioni dell’Africa, del suo paesaggio e di quel
tetto stellato sono idilliache e fanno venir voglia al lettore di partire per
un lungo viaggio destinazione Africa; luogo magico dove tutto è rallentato, in
cui la vita è più semplice, più spontanea.
“Alzo gli
occhi al cielo e mi sembra di esser dentro a una grossa campana di vetro blu e
piena di stelle…come sono grandi e lucenti le stelle in Africa. La mancanza di
lampioni rende tutto più fiabesco…”
Ma devo
complimentarmi con l’autrice per la tematica trattata e spero serva a rompere
quelle barriere e pregiudizi razzisti nei confronti di coloro che hanno un
colore di pelle diverso dal nostro. Greta è vittima della fobia sociale di
essere giudicata e criticata per le sue scelte come quella di innamorarsi di
Karim, uno stupendo ragazzo “grande come un baobab e dolce come il miele” che
ha purtroppo la pelle nera, un amore da vivere lontano dall’Italia, per non
essere costretta a dare spiegazioni e ad urlare questo amore al mondo intero.
Greta decide di restare intrappolata nella rete sociale della paura e dei
pregiudizi e di prendere decisioni sbagliate.
“…lo devo
ammettere e me ne vergogno, la paura più grande è quella legata al colore della
sua pelle. Anzi, paura è la parola sbagliata. Non è un problema per me, assolutamente…non
noto nessuna differenza tra noi due, solo che ci sarà sempre qualcuno che ci giudicherà, o meglio, giudicheranno me…”
Ma in tutto
questo Karim soffre e tale sofferenza è talmente palpabile da giungere al
lettore tramite empatia. In lettura in corso, mi veniva spontaneo domandarmi
quanto la soglia del dolore di Karim fosse alta e quanto sarebbe riuscito a
sopportare quella forma di razzismo
proprio dalla persona di cui era stra – innamorato. Due forme di amore si
contrappongono in questo romanzo: l’amore puro e spontaneo di Karim e l’amore
egoistico di Greta, un amore che fa sognare tramite gli occhi di Karim e un
amore che fa paura tramite gli occhi di Greta.
La scrittura è semplice, pulita, fluida e rende la lettura accessibile a qualsiasi fascia d’età;
bellissime le descrizioni dei paesaggi africani, dei suoi tramonti e delle
meraviglie della natura, ma diventa
scontato e a volte noioso. L’autrice mi ha messo in seria difficoltà nello
scrivere questa recensione, in quanto chi riesce a far sognare il lettore
leggendo la descrizione di un tramonto o di un tetto stellato, potrebbe mai
essere recensito in maniera negativa? Eppure c’è un qualcosa che impedisce un
gradimento totale a 360 gradi. Leggetelo cari lettori e passate dal mio blog
affinché le vostre opinioni, sciolgano i miei dubbi.
“Non vi
dovete soffermare sul colore della pelle, andate oltre, scavate nell’anima di
una persona, iniziate a guardare negli occhi di qualsiasi essere umano,
osservate con il cuore, ragionate con esso e cercate di carpirne il buono, i
loro sentimenti. Solo con l’amore si colgono le somiglianze che ci sono tra
tutti gli esseri umani che popolano questo mondo. .. se ci fermassimo a pensare,
a dedicare tempo alle persone, alla conoscenza di queste, allora tutto sarebbe
più facile”.
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