Recensione libro
Il museo delle esperienze meravigliose di Paolo Fumagalli
Scheda tecnica
Titolo: Il museo delle esperienze meravigliose
Autore: Paolo Fumagalli
Editore:La Ruota Edizioni
Genere:Narrativa per ragazzi / Fantasy
Pagine: 250
Formati: Kindle e copertina flessibile
Pubblicazione: 19 gennaio 2019
In città è arrivato il museo delle esperienze meravigliose! Offre un grande spettacolo che permette di assistere a veri prodigi e di vedere oggetti incantati provenienti da ogni parte del mondo, tutti accompagnati da storie straordinarie. Il proprietario, Vincent, è consapevole del turbamento che può essere provocato dalla sua presenza e spesso deve fronteggiare l'ostilità degli increduli, ma questa volta dovrà vedersela con avversari pericolosi e ostinati. Grazie all'aiuto di Laura, una ragazzina che si sente attratta dal museo e che nasconde un grande segreto, riuscirà a difendere il potere della fantasia contro gli attacchi di chi odia la magia e l'immaginazione?
Età di lettura: da 12 anni.
Leggendo i romanzi dell’autore Paolo Fumagalli, il
lettore entra nel mondo fatato dell’infanzia e della fantasia; ma a differenza del libro
precedente, in “Il museo delle esperienze meravigliose”, la mia mente come un flashback,
ha
ritrovato la gioia del circo, quel mondo
inaccessibile agli adulti perché caratterizzato dall’irrazionalità e dal sogno. L’autore
rende visibile il contrasto tra i due mondi e
avvalora ciò che Antoine de Saint-Exupéry scrisse nel "Piccolo Principe" ”L’essenziale
è invisibile agli occhi”; noi adulti siamo troppo impegnati a giudicare e a
criticare per credere o provare ad essere felici, così perdiamo di vista la
bellezza della vita racchiusa in quelle piccole cose che solo i bambini
riescono a percepire.
“Uno stormo di gazze si levò in volo dal terreno e
si diresse verso la città. La gente si spaventò…gli uomini si tolsero gli
occhiali e le donne coprirono i gioielli temendo che gli uccelli li vedessero
brillare nel sole del mattino…porte e finestre furono ben chiuse. Gli unici a
non aver paura erano i bambini che ridevano e spalancavano le labbra piene di
stupore…”
I protagonisti principali sono Vincent, il
direttore del circo speciale e Laura una “bambina speciale” costretta a
nascondere la sua particolarità al mondo esterno. Laura grazie alle meraviglie
del circo – museo, riesce finalmente ad essere se stessa, ad accettarsi e a
farsi accettare. Tutto è incredibile e meraviglioso in questo romanzo: l’ambientazione,
le descrizioni, i colori che il lettore riesce a percepire. Nonostante sia una
lettura per ragazzi, penso che così come il Piccolo Principe, possa essere
adatto al pubblico adulto per la morale e gli insegnamenti che si evincono
dalla penna magica dell’autore .
“…sei ancora molto giovane, dovresti finire le
scuole prima di interrompere gli studi…- Ma io leggo tanto e da te potrei imparare
moltissime cose – Lo so…ma il tempo è dalla tua parte, puoi permetterti di fare
le cose con calma e di non rinunciare a nessuna possibilità; un titolo di
studio fa sempre comodo…”
Ma ciò che più mi ha colpita è il modo in cui la
disabilità viene trattata, non come una limitazione ma come un dono, in quanto
una mancanza viene sostituita da un dono che altri non hanno. La storia è
correlata da disegni che si alternano alle pagine fantastiche, rendendole gradevoli
al tatto e alla vista. Forse l’unica pecca del romanzo sono i capitoli troppo
lunghi che potrebbero distogliere l’attenzione dei ragazzi inducendoli ad
abbandonarne la lettura.
Sarebbe bello se i libri di Paolo Fumagalli diventassero
narrativa per le scuole elementari e medie.
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