sabato 19 gennaio 2019

Recensione libro "A un passo dalla vita" di Thomas Melis, Lettere Animate


Recensione libro

A un passo dalla  vita di Thomas Melis
Lettere Animate, Amazon

A un passo dalla vita di [Melis, Thomas]




Scheda tecnica

Titolo: A un passo dalla vita
Autore: Thomas Melis
Editore: Lettere Animate
Pagine: 318 
Formato: Kindle e copertina flessibile
Genere: Thriller / Noir 
Pubblicazione: 1 Gennaio 2014


È una Firenze fredda, notturna e mai nominata quella che fa da palcoscenico alla storia di Calisto e dei suoi sodali, il Secco e Tamagotchi. La città è segnata dalla crisi globale, dietro l'opulenza pattinata del glorioso centro storico si nasconde la miseria dei quartieri periferici. Calisto è intelligente, ambizioso, arriva dal Meridione con un piano in mente e non ha intenzione di trasformarsi in una statistica sul mondo del precariato. Vuole tutto: tutto quello che la vita può offrire. Vuole lasciarsi alle spalle lo squallore della periferia - gli spacciatori albanesi, la prostituzione, il degrado, i rave illegali -, per conquistare lo scintillio delle bottiglie di champagne che innaffiano i privè del Nabucco e del Platinum, i due locali fashion più in voga della città. Calisto vuole tutto e sa come vincere la partita: diventando un pezzo da novanta del narcotraffico.
“Guerra non è vera guerra finchè fratelo non uccide fratelo”

questa frase presente nelle ultime pagine,  racchiude l’intero romanzo. Il romanzo di Thomas Melis, il secondo che leggo e recensisco, è un noir italiano in cui il protagonista pur di riscattarsi  da una vita di povertà e di umiliazioni e diventare ricco e temuto, cade nel baratro della droga e pur sapendo di sbagliare,  prosegue la sua corsa negli ingarbugliati sentieri notturni della perdizione.
…nella società di oggi se vuoi arrivare a certi livelli, devi comunque saperti vendere…”
Inizialmente è come sdoppiarsi, tipo Dr. Jekyll e Mr. Hyde, di giorno studente universitario e di notte spacciatore. Ma pian piano, la scalata ai vertici prosegue e si ritrova in una situazione molto più grande e difficile da gestire.
“non avevo via di scampo…avevo sempre vissuto tutto come un gioco, come un film in cui recitavo la parte del bravo ragazzo elegante e intoccabile finché avevo rispettato le regole fermandomi a un livello che potevo reggere . Una volta entrato nel gioco, i rischi erano cresciuti a dismisura… non ero tagliato per quel mondo…”
Secco, Sgaio, Calisto, tre amici del Sud che restano vittime di se stessi, rinchiusi nella prepotenza, nell’arroganza e nell’ignoranza. Ma è soprattutto una storia di vendetta; avete presente Edmond Dantes nel libro il conte di Montecristo? Bene… anche Calisto, giunto alla fine e tradito da chi considerava suo fratello d’avventura, decide di vendicarsi a tempo debito.
Il romanzo a tratti mi ha appassionata, a tratti mi ha allontanata, perché direte voi? E’ un romanzo crudo, droga, sesso e rock'n’roll; un romanzo con immagini e linguaggio forte; un romanzo in cui niente viene lasciato all’immaginazione; un romanzo che catapulta il lettore in quel mondo marcio della droga e della perdizione; in quel mondo perverso in cui tutto è lecito e possibile, senza remore e senza morale. Però molto belli i momenti di riflessione di Calisto, nei momenti di solitudine, consapevole di aver intrapreso una strada sbagliata; consapevole che solo l’amore lo avrebbe potuto salvare; quell’amore inesistente, lasciato che scappasse via molto tempo prima. E’ proprio questo che mi ha attratto e permesso di proseguirne la lettura.
“Il rientro solitario a casa liberava senza pietà la verità che nascondevo. Nonostante tutte le maschere da vincente, indossate in serata come quella appena trascorsa, quando arrivavo al rifugio ero costretto a fare i conti con me stesso. Cosa stavo facendo in realtà? A cosa mi avrebbero portato quelle scelte? “
Penso che se letto con l’approccio giusto ed interpretato tralasciando le convenzioni e i pregiudizi, il libro potrebbe essere d’aiuto a tutti coloro che pensano di scegliere la strada più facile per raggiungere il successo, la fama e la rispettabilità all’interno della società, ossia la droga e lo spaccio. Calisto potrebbe indicare a ciascuno la via giusta da lui intrapresa in un secondo momento: lo studio, l’amore e la famiglia. La stima persistente si ottiene solo compiendo sacrifici e studiando; tutto il resto è solo rispetto e timore effimero e transitorio.
La lettura è caratterizzata da un linguaggio dialettale e incline ad accenti folkloristici, perciò a volte di difficile comprensione che ne rallenta la lettura, ma, a volte ne alleggerisce la tensione. Perciò è una lettura “impegnativa”, non commerciale, ma attenta, consigliata agli amanti del genere delle “tinte e linguaggio forte”. Inoltre e voglio sottolinearlo a fine recensione, il romanzo è una denuncia al comportamento poco corretto, umano e professionale degli enti di difesa; leggendo la violenza subita di Calisto subito dopo la cattura, la mia memoria mi ha ricordato il caso Cucchi e una nota di tristezza si è instillata in me. Spero che questo non accada più e che il messaggio giunga agli ordini addetti.
… percepii un colpo violentissimo tra la nuca e il lato destro del collo, poi il buio…
Leggetelo con attenzione… il romanzo ha tanto da insegnare...



Nessun commento:

Posta un commento

Lascia il tuo commento qui!