Recensione libro
Fate come se non ci fossi di Lavinia Brilli
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Scheda tecnica
Titolo: Fate come se non ci fossi
Autore: Lavinia Brilli
Formato: Kindle
Genere: Narrativa
Pubblicazione: 8 Gennaio 2019
Totale: cinquanta ore di Elisa al giorno. Come le sfumature di grigio, ma meno divertenti.
D’altra parte, lei su chi può contare? Il marito durante una “pausa di riflessione” è sparito da tutti i radar, la sorella è troppo occupata a inseguire fantomatiche teorie del complotto e il padre, che nonostante l’età è ancora in gamba, preferisce dedicare le sue forze residue a corteggiare la badante.
Per fortuna esistono gli amici, ma a volte anche avere un’amica significa condividere problemi, magari sotto forma di un fidanzato bugiardo cronico e di una tirannica datrice di lavoro, come nel caso della cara, vecchia, onnipresente amica Carlotta.
Quando Elisa inizia a sognare la fuga in un luogo segreto lontano da tutti non immagina che uno scherzo del destino la obbligherà suo malgrado a realizzare proprio il suo sogno, allontanandola per un periodo dalla sua vita di tutti i giorni.
Sarà possibile per Elisa sganciarsi dai sensi di colpa e trovare un po’ di spazio per sé? Forse l’incontro con un uomo speciale può fare la differenza… Ma quando anche lui sembra inarrivabile, resta solo una risorsa a cui attingere senza risparmio: l’ironia.
Scrivo la
recensione del romanzo Fate come se non ci fossi dell’autrice Lavinia
Brilli, con il sottofondo musicale di
Mozart; un ‘esperienza che consiglio a tutte. Il romanzo, a primo impatto, sia
dal titolo che dalla copertina, sembrerebbe una parodia tipo Casalinghe
disperate “Desperate Housewives”, oppure
una commedia del Teatro dell’assurdo in quanto ad un certo punto, vi verrà spontaneo chiedervi:” E’ possibile
che capitino tutte a lei?” Non vi scoraggiate e non giudicate subito il libro
dalla copertina, ma proseguite nella
lettura. Vi ritroverete ad affrontare
una situazione paradossale ma tanto reale. Non sto qua a spoilerarvi il libro, la trama potrete leggerla un pochino più su; io cercherò soltanto di analizzare il libro nella
sua struttura e cercare di far capire a tutti voi se l’obiettivo dell’autrice
sia stato raggiunto, attraverso una mia attenta riflessione.
Su Elisa, la
protagonista, gravano mille pensieri e problemi da affrontare: una madre
malata, due figlie da accudire, una separazione in atto, un padre e una sorella
che hanno deciso di defilarsi di fronte alla malattia. Tutto il peso della
responsabilità, grava sulle sue spalle,
“Chiudo gli
occhi e per un attimo mi rifugio nel mio sogno. Nessuno sa che ho un posto
nella mente in cui fuggo quando mi sento sopraffatta dalla vita. In questo
sogno io sono sola al mondo: vivo lontana dai miei genitori, non sono mai stata
sposata e non figli. Sono una povera, sola, felicissima zitella, di cui nessuno
si ricorda e a cui soprattutto nessuno chiede mai niente”;
…finchè il
suo organismo decide di fermarsi e non proseguire. Da questo momento, la sua
vita prenderà una piega diversa o almeno dovrebbe prenderla per salvaguardare
la sua vita e la sua salute.
“la cucina
comincia a girarmi tutto intorno, mi sento prigioniera di un frullatore. Mi
aggrappo al tavolo e riesco miracolosamente a scendere a terra al
rallentatore…prima di piombare in un buio denso…”
Elisa
potrebbe essere ciascuna di noi che affronta la quotidianità con un unico
interrogativo:” Riuscirò a far tutto nell’arco della giornata? E’ un libro che
parla di amicizia e d’amore nelle sue varie forme: amore materno, amore
filiale, amore fraterno… ma in tutto questo, ci sarà posto per l’amore passionale
e carnale?
Il libro ha
la classica struttura da romanzo suddivisa in capitoli (fortunatamente senza
titoli) che rendono la lettura scorrevole e lineare. Il linguaggio è semplice,
senza sbavature e senza scurrilità, anche se poco accurato; il ritmo è costante
e lineare e nella sua semplicità descrive la giornata tipo di una donna a cui
vengono relegati tutti gli oneri senza onori.
Il messaggio
del romanzo è rivolto a tutte le donne… dobbiamo prenderci cura di noi stesse,
ritagliarci i nostri spazi e non assumerci tutte le responsabilità. Ma nei
momenti di difficoltà, dobbiamo anche imparare a chiedere aiuto, a tendere la
mano verso gli altri, ma allo stesso tempo, lasciare quella porta socchiusa,
affinché chi ci vuol bene, potrebbe entrare.
Lettura consigliata
a tutte le donne, con la speranza che le rafforzi nell’anima , e agli uomini, un piccolo aiuto per comprendere a non abbandonare la propria donna nei momenti di massimo
bisogno, ma supportarla.
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