SCHEDA TECNICA
Titolo: Magari domani resto
Autore: Lorenzo Marone
Editore: Feltrinelli
Pagine: 315
Pubblicazione: 9 Febbraio 2017
Formato: Kindle; cartaceo
Collana: I Narratori
Valutazione
In realtà in questo romanzo, vari sono i protagonisti di cui le loro vite si intrecciano come in un canestro .
A Luce, viene affidato il caso di Carmen, una mamma che rischia di perdere il proprio figlio in seguito al divorzio dal marito , la cui vita si circonda di malviventi.
Luce è la professionista adatta a seguire un caso del genere e in grado di lottare per i diritti della donna e del bambino.
Ma Kevin, il bambino, viene affidato proprio a lei ; così entrando a contatto con lui e conoscendolo meglio, tutto ciò che aveva intuito, tramite osservazione , le viene confermato.
Carmen è una madre che nonostante le difficoltà sta cercando di dare a Kevin un futuro migliore tenendolo lontano, a costo anche della propria vita, dal mondo losco e oscuro nel quale è invischiato il padre.
Luce vive con Cane Superiore detto anche Alleria arrivato nella sua vita proprio quando aveva bisogno di qualcuno che le stesse accanto.
Il padre l'ha abbandonata quando era bambina fuggendo senza darle una spiegazione in Sud-America, senza farvi più ritorno e andando incontro alla morte; ma nonostante tutto, non è mai riuscita ad odiarlo. È stato proprio lui a chiamarla Luce di Notte, un nome unico per una figlia straordinaria. Questo vuoto però, nel corso degli anni è divenuto sempre più pressante e impossibile da sopportare e supportare, per farlo , Luce si è rinchiusa in un guscio protettivo , in una corazza tanto spessa da impedirle di essere scalfita dalla pur minima delusione e sofferenza. Questa corazza è stata la sua debolezza ma la sua forza allo stesso tempo.
L'arrivo di Kevin nella vita di Luce la cambia totalmente, le permette di vedere la vita da un'altra prospettiva con l'ingenuità e la spensieratezza di un bambino dolcissimo.
Non può mancare una menzione anche per il personaggio di Don Vittorio, il confidente di Luce, un uomo che nonostante le difficoltà che ha dovuto affrontare vive ogni giorno come una benedizione e che sa trovare il lato positivo in ogni cosa, sa farla riflettere e capire che non tutto è perduto, per tutti esiste nella vita una seconda possibilità; niente è mai perduto.
Libro di grande spessore emotivo in cui la speranza e la redenzione attirano l'interesse del lettore.
Ma, come sempre accade, ogni autore, rompe la magia della lettura utilizzando una forma linguistica a mio dire, impropria. In questo caso, mi riferisco ad un uso eccessivo di parole dialettali, ogni tanto ci potrebbero anche stare per accentuare e rendere comprensibili al lettori alcuni concetti, ma l' eccesso rovina il tutto; qui sono presenti praticamente due espressioni dialettali ogni tre parole, a mio avviso inutili e inadatte al contesto; il risultato è ottenere l'effetto opposto, ossia disturbarne la lettura e renderla incomprensibile laddove manchino di traduzione; più di una volta mi è capitato di non capirne il significato e di doverlo andare a cercare su Google.
Probabilmente è un mio limite ma è una cosa che proprio non sopporto nei romanzi e che ha influenzato negativamente il mio "giudizio finale" perchè non mi ha dato modo di apprezzarlo appieno.
L'inizio l'ho trovato un po' lento, sembrava non si arrivasse mai al punto e non mi sono piaciuti i continui cambi repentini tra presente e passato ogni qualvolta a Luce tornasse in mente un avvenimento del suo passato che si ricollegava a quello che stava vivendo. Troppi flashback e troppi salti temporali .
Durante tutto il percorso, invece di una lettura, sembrava una chiacchierata tra vecchie amiche che si incontrano al bar e si raccontano le loro vicissitudini; un flusso di pensieri spesso confusi che a volte offuscavano la mia lucidità perdendo il filo conduttore della vicenda ,soprattutto nella prima parte.
Ma devo dare i meriti che spettano all'autore, nell' aver creato un lavoro eccellente nel dare forma ai suoi personaggi ed è riuscito a farmeli apprezzare sin da subito e farmi affezionare a loro, anche a quelli secondari, che appaiono solo per poche scene ma che ti rimangono impressi, come la nonna di Luce, uno dei personaggi più amato.
Questo romanzo ci fa capire che spesso sono le persone, da cui ci aspettiamo meno, ad insegnarci qualcosa . Avvenimenti e incontri fanno capire a Luce che desidera una vita differente anche se lei è intimorita dal cambiamento. Il suo lavoro non riesce più ad appagarla, per quanto prima lo facesse, ed aver fatto la conoscenza di Kevin sviluppa in lei quel senso materno a cui è sempre fuggita mascherandolo come una sua mancanza . Quante volte abbiamo sentito la frase: " Non è nata per fare la madre"?
Ci sono passaggi davvero toccanti che fanno capire a noi e a Luce che forse è arrivato il momento di pensare alle cose belle che la vita ci ha donato senza piangersi addosso; il nostro futuro lo decidiamo noi, non quello che abbiamo vissuto.
Leggere questa storia mi ha fatto riflettere su molte cose e me le ha fatte guardare da una prospettiva differente.
L'autore riesce come pochi a farti entrare dentro i suoi personaggi, ad entrare in empatia con loro, a farti emozionare insieme a loro rendendo difficile l'addio dell'ultima pagina.
Il finale mi ha lasciato un po' perplessa, mi è sembrato poco realistico, come se la storia dovesse concludersi come un lieto fine per tutti ed ha tolto secondo me al romanzo tutto il realismo, il suo essere così tangibile, che aveva avuto fino a quel momento.
Lo stesso caso su cui si è trovata inizialmente Luce ad indagare, il punto da cui tutto inizia, si risolve in modo troppo semplice, banale e insensato rendendo il personaggio del padre di Kevin poco vero. Come se, l'autore abbia voluto chiudere in fretta la storia. Mancanza di idee o stanchezza?
Peccato per quelle poche note negative.
Il padre l'ha abbandonata quando era bambina fuggendo senza darle una spiegazione in Sud-America, senza farvi più ritorno e andando incontro alla morte; ma nonostante tutto, non è mai riuscita ad odiarlo. È stato proprio lui a chiamarla Luce di Notte, un nome unico per una figlia straordinaria. Questo vuoto però, nel corso degli anni è divenuto sempre più pressante e impossibile da sopportare e supportare, per farlo , Luce si è rinchiusa in un guscio protettivo , in una corazza tanto spessa da impedirle di essere scalfita dalla pur minima delusione e sofferenza. Questa corazza è stata la sua debolezza ma la sua forza allo stesso tempo.
L'arrivo di Kevin nella vita di Luce la cambia totalmente, le permette di vedere la vita da un'altra prospettiva con l'ingenuità e la spensieratezza di un bambino dolcissimo.
Non può mancare una menzione anche per il personaggio di Don Vittorio, il confidente di Luce, un uomo che nonostante le difficoltà che ha dovuto affrontare vive ogni giorno come una benedizione e che sa trovare il lato positivo in ogni cosa, sa farla riflettere e capire che non tutto è perduto, per tutti esiste nella vita una seconda possibilità; niente è mai perduto.
Libro di grande spessore emotivo in cui la speranza e la redenzione attirano l'interesse del lettore.
Ma, come sempre accade, ogni autore, rompe la magia della lettura utilizzando una forma linguistica a mio dire, impropria. In questo caso, mi riferisco ad un uso eccessivo di parole dialettali, ogni tanto ci potrebbero anche stare per accentuare e rendere comprensibili al lettori alcuni concetti, ma l' eccesso rovina il tutto; qui sono presenti praticamente due espressioni dialettali ogni tre parole, a mio avviso inutili e inadatte al contesto; il risultato è ottenere l'effetto opposto, ossia disturbarne la lettura e renderla incomprensibile laddove manchino di traduzione; più di una volta mi è capitato di non capirne il significato e di doverlo andare a cercare su Google.
Probabilmente è un mio limite ma è una cosa che proprio non sopporto nei romanzi e che ha influenzato negativamente il mio "giudizio finale" perchè non mi ha dato modo di apprezzarlo appieno.
L'inizio l'ho trovato un po' lento, sembrava non si arrivasse mai al punto e non mi sono piaciuti i continui cambi repentini tra presente e passato ogni qualvolta a Luce tornasse in mente un avvenimento del suo passato che si ricollegava a quello che stava vivendo. Troppi flashback e troppi salti temporali .
Durante tutto il percorso, invece di una lettura, sembrava una chiacchierata tra vecchie amiche che si incontrano al bar e si raccontano le loro vicissitudini; un flusso di pensieri spesso confusi che a volte offuscavano la mia lucidità perdendo il filo conduttore della vicenda ,soprattutto nella prima parte.
Ma devo dare i meriti che spettano all'autore, nell' aver creato un lavoro eccellente nel dare forma ai suoi personaggi ed è riuscito a farmeli apprezzare sin da subito e farmi affezionare a loro, anche a quelli secondari, che appaiono solo per poche scene ma che ti rimangono impressi, come la nonna di Luce, uno dei personaggi più amato.
Questo romanzo ci fa capire che spesso sono le persone, da cui ci aspettiamo meno, ad insegnarci qualcosa . Avvenimenti e incontri fanno capire a Luce che desidera una vita differente anche se lei è intimorita dal cambiamento. Il suo lavoro non riesce più ad appagarla, per quanto prima lo facesse, ed aver fatto la conoscenza di Kevin sviluppa in lei quel senso materno a cui è sempre fuggita mascherandolo come una sua mancanza . Quante volte abbiamo sentito la frase: " Non è nata per fare la madre"?
Ci sono passaggi davvero toccanti che fanno capire a noi e a Luce che forse è arrivato il momento di pensare alle cose belle che la vita ci ha donato senza piangersi addosso; il nostro futuro lo decidiamo noi, non quello che abbiamo vissuto.
Leggere questa storia mi ha fatto riflettere su molte cose e me le ha fatte guardare da una prospettiva differente.
L'autore riesce come pochi a farti entrare dentro i suoi personaggi, ad entrare in empatia con loro, a farti emozionare insieme a loro rendendo difficile l'addio dell'ultima pagina.
Il finale mi ha lasciato un po' perplessa, mi è sembrato poco realistico, come se la storia dovesse concludersi come un lieto fine per tutti ed ha tolto secondo me al romanzo tutto il realismo, il suo essere così tangibile, che aveva avuto fino a quel momento.
Lo stesso caso su cui si è trovata inizialmente Luce ad indagare, il punto da cui tutto inizia, si risolve in modo troppo semplice, banale e insensato rendendo il personaggio del padre di Kevin poco vero. Come se, l'autore abbia voluto chiudere in fretta la storia. Mancanza di idee o stanchezza?
Peccato per quelle poche note negative.
Recensione scritta da Diary of a reader