lunedì 10 dicembre 2018

Recensione libro Resto qui di Marco Balzano, Finalista Premio Strega 2018 Einaudi editore, Amazon



Recensione libro

Resto qui di Marco Balzano, Finalista Premio Strega 2018
Einaudi editore, Amazon


Resto qui (Supercoralli) di [Balzano, Marco]

Scheda tecnica

Titolo: Resto qui
Autore: Marco Balzano
Editore: Einaudi
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 180
Pubblicazione: 20 Febbraio 2018
Formato: Kindle e copertina flessibile

Resto qui è la storia di Trina e della sua famiglia. È la storia di un paese che cerca di ribellarsi all’inevitabile, come la costruzione di una diga che presto o tardi con la sua presenza cancellerà per sempre tutti i posti dove la nostra protagonista ha vissuto e amato nella sua lunga vita.
 Un mattino di primavera del 1940 attaccarono dei fogli ai muri del municipio. Le solite parole italiane che facevano storcere il naso alla gente che si avvicinava…In pochi a Curon sapevano leggere, ma nessuno capiva quella lingua che era solo la lingua dell’odio. Erich entrò in casa a passo svelto e mi trascinò fuori…. Davanti alla bacheca del municipio mi ordinò di leggergli cosa c’era scritto. Mi sentivo ingrata a dar voce a quelle parole che non voleva ascoltare e pensavo che era ingrato lui a farmele tradurre. C’era scritto che i fogli sarebbero stati affissi ai muri per otto giorni, poi li avrebbero tolti. C’era scritto che avevano valore ufficiale e noi dovevamo prenderne atto. E c’era scritto che con un decreto approvato dal governo italiano veniva concesso il permesso di iniziare la costruzione della diga.
-   Curon e Resia non esisteranno più, - commentò ingoiando il fumo della sigaretta. La storia di Trina inizia nella primavera del 1923 dove assieme a due sue amiche, Barbara e Maja si prepara all’esame che la porterà a diventare maestra. Lei assieme alle sue amiche abita a Curon un paese del Sud Tirolo dove la lingua madre è naturalmente il tedesco e dove negli anni leggendo queste pagine si potrà vivere attraverso i suoi occhi, la lotta di questa gente per cercare di mantenere la loro individualità rifiutando in tutti i modi possibili l’Italia e Mussolini con le sue regole e le sue costrizioni.  Le tre amiche diventano maestre; Trina dopo essersi innamorata di Erich un pastore del luogo, cerca di realizzare il suo sogno: diventare maestra tra la sua gente. Purtroppo per lei però in quegli anni è Mussolini a comandare con le sue regole e così a lei che è nata in quei luoghi non le viene permesso di insegnare e assieme ad altre donne aiutate dal parroco locale inizia ad insegnare di nascosto ai bambini. Ad insegnare loro quello che le scuole ufficiali non insegnano. Ad insegnare loro la loro lingua, il tedesco e i loro valori e tradizioni.
Trina in seguito si sposerà con Erich e avrà due figli: Michael e Marica. Da questo momento in poi la vita di Trina subirà diverse svolte che la porteranno a vivere una vita piena, ma anche di dolore e di privazioni. Il suo più grande dolore però sarà la perdita della figlia. Scomparsa da un momento all’altro senza alcuna spiegazione se non quella di una semplice lettera:
 Cara mamma, ti scrivo mentre sono sola nella mia camera. Sono stata io a voler partire con gli zii. Sapevamo che non ci avreste dato il permesso, è per questo che siamo fuggiti. Qui in città potrò studiare e diventare migliore. Non soffrire per me perché sto bene e perché un giorno ritornerò a Curon. Se la guerra durerà a lungo tu non preoccuparti, qui sono al sicuro. Quando busserò alla vostra porta spero che tu, papà e Michael mi amerete ancora. Gli zii non mi fanno mancare niente. Perdonateli se potete. E perdonate anche me.
Marica.
Infine la nostra protagonista dovrà vivere gli anni della guerra e soprattutto la costruzione di una diga che cancellerà per sempre tutto quello che ha amato nella sua vita.
 Ho letto molti libri ambientati nel Sud Tirolo. I miei bisnonni erano originari di questi posti e io stessa lavoro in Trentino Alto Adige, ma nella parte che è sempre stata diciamo italiana. Ho imparato negli anni ad amare e rispettare queste persone che continuano nel loro cuore a non sentirsi italiane, ma austriache o tedesche. La storia non è stata benevola con loro ritrovandosi da un giorno all’altro, catapultate in un mondo che non era mai stato il loro e che mai in fondo lo sarà.
Questo libro come molti altri racconta appunto di questo. Racconta la storia vista dal punto di vista di queste persone così fiere delle loro origini e così sicure delle loro idee che nulla potrà in fondo cambiarle. Ne ho apprezzato la lotta che traspare tra queste pagine; la lotta per la salvaguardia del loro ambiente, del loro paese e di tutto quello che hanno amato… distrutto da un giorno all’altro per mano di una cosa chiamata progresso. Questa tematica mi sta molto a cuore per un motivo specifico che non starò qui a dire, perché la mia vuol solo essere la recensione al libro e non una questione personale.
Per quello che riguarda però la storia in sé, devo dire che non mi ha entusiasmato più di tanto. Non sono riuscita ad entrare in sintonia con i personaggi. Li ho capiti, ma non amati.
Penso in ogni caso che questo sia uno di quei libri che valga la pena di leggere almeno una volta per capire qualcosa in più di questa gente e di quello che molto spesso è giudicato senza essere prima conosciuto. Lo stile dell’autore è molto lineare e preciso, ma a mio avviso non coinvolgente.
Per chi volesse leggere un libro sul Sud Tirolo e la sua gente, consiglio Eva dorme di Melandri.


BUONA LETTURA

Recensione di Valentina Fontan

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