Recensione libro
La landa delle strane idee di Valeria Franco
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Scheda tecnica
Titolo: La landa delle strane idee
Autore: Valeria Franco
Genere: Racconti
Pubblicazione: 26 Novembre 2017
Formato: Kindle, copertina flessibile
Quando i più oscuri pensieri della quotidiana cronaca nera si sposano con il puro candore delle bianche pagine dalla loro unione nasce un figlio, la Trama.Essa è nera come l’animo del padre, l’Orrore, ma innocua come la consistenza della madre, la Carta.Se la Trama è davvero la figlia dell’Orrore e della Carta, questo semplice libro, come molti altri prima di esso, ne è solamente una conseguenza.
Il libro La landa delle strane idee è un libro di racconti
onirici e quasi… metafisici. La giovane autrice ci accompagna in un viaggio
introspettivo "nel mezzo del cammin"...della nostra anima e della nostra mente per giungere alla conoscenza della nostra zona più intima, nascosta ai "non addetti". Attraverso i suoi racconti, ci invita a guardare in
noi stessi, attraverso lo specchio
invisibile del nostro inconscio e sub - inconscio. Siamo pronti
ad un’analisi critica di noi stessi o siamo troppo snob e boriosi per metterci
in discussione?
Sette racconti da leggere in due giorni circa, sia per la
loro brevità che intensità; non riuscirete a staccarvi dalla lettura prima
della fine.
Scrittura matura, nonostante la giovane età dell’autrice,
lessico ricercato ed accurato; capacità comunicativa alta ed esplicativa. Vi
siete mai chiesti qual è lo scopo di un libro di racconti ed il perché di questa scelta comunicativa, anziché scrivere un
romanzo?
Un buon racconto, così come ci fu insegnato da ragazzi, per
essere tale, dovrebbe avere una morale finale, non essere fine a se stesso, ma
alla comunità dei lettori; ricordiamo i racconti di Charles Perrault e di Esopo ad esempio, che hanno accompagnato la fanciullezza di molti di noi. Scrivere dei
racconti non è semplice; occorre possedere una buona capacità di sintesi e una
forte empatia con il genere umano. Valeria
è riuscita a rispettare i canoni del genere e penso che sentiremo
ancora il suo nome; io me lo auguro, in quanto il talento non dovrebbe essere
sprecato o insabbiato, ma arrivare in cima… largo alla meritocrazia.
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