venerdì 28 dicembre 2018

Recensione libro Eterno di Maura Radice e Cristiana Meneghin

Recensione libro
Eterno di Maura Radice e Cristiana Meneghin



Eterno di [Cristiana Meneghin, Maura Radice]




Scheda tecnica

Titolo: Eterno
Autore: Cristiana Meneghin e Maura Radice
Formato: Copertina flessibile e Kindle
Genere: Giallo / Narrativa contemporanea
Pagine: 134
Pubblicazione: 16 Settembre 2018

Gioia ha quattro anni, è dolce, taciturna e sicuramente troppo piccola per ritrovarsi immersa nei continui litigi che coinvolgono i suoi genitori. Una calda mattina d’estate però la sua vita cambia: sua madre Sun scopre che il marito, Alessandro, un potente uomo d’affari, la tradisce, decide di lasciare la piccola in custodia a Sara, la sua migliore amica e partire alla volta dei Mondiali di Calcio del 2014.
Sun è di origini asiatiche e si è trasferita a Milano inseguendo Alessandro, il suo unico amore e padre di sua figlia Gioia. Quando scopre il tradimento del marito decide di dedicarsi una pausa partendo per il Brasile. Questa sua scelta sarà l’inizio di un incubo che la porterà molto vicino a perdere due delle persone più importanti della sua vita e coinvolgerà Fabrizio un giovane e affascinante italiano che ancora non ha deciso cosa sarà del suo futuro.

"Noi siamo questo, sempre pieno di speranze, con tantissime idee da sviluppare, con la forza di rinascere dalle disavventure e di sorridere ad ogni novità".
Eterno è un romanzo scritto a quattro mani e sprigiona tanta sensibilità nel trattare una tematica assai comune ma tanto devastante. E per renderla tale, hanno dato voce a Gioia, una bambina di quattro anni autistica, “vittima” dell’egoismo degli adulti,  di due genitori inconsapevoli che il loro atteggiamento irresponsabile nuoce alla loro bambina. Oggigiorno purtroppo, il tema divorzio e figli contesi è sempre più dilagante. Ma ci siamo mai chiesti, in che modo e con quale intensità, queste vicende vengono vissute dai figli piccoli? Le due autrici del romanzo se lo sono chiesto e hanno cercato di dare una risposta attraverso “Eterno". 
Che cosa indica il termine Eterno? Lo capirete leggendo il libro; cercherò di farvi intuire il messaggio che le autrici vorrebbero inviare a noi lettori. 
Padre violento e irresponsabile, madre succube, separazione, figli contesi, questo il perno fondamentale del romanzo. Gioia è chiusa in un mondo tutto suo, in cui è difficile comprendere i litigi e le urla degli adulti; in quel mondo considerato da noi esterni, grigio e spento, ma che per Gioia è un mondo colorato in “Eterno”: verde come la speranza, rosso come il sangue, arancione come l’amicizia, viola come la follia, nero come la paura, blu come l’adrenalina. Con la sua flebile voce, racconta in prima persona la storia della sua mamma Sun, innamorata del suo papà  Alessandro, un ricco imprenditore, che si trasforma da principe azzurro in “mostro”. Dopo l’ennesimo tradimento e l’ennesima violenza…
“perché non trova il coraggio di far finire tutto questo? Perché sopporta le amiche del papà? Perché subisce tutta la rabbia che il papà le fa provare? Perché non mi porta via da tutto questo? Perché permette a mio papà di farci caso?”
… Sun decide di riprendere in mano la sua vita e la felicità della sua bimba. Da questo momento, la furia e la vendetta di Alessandro, piomberà nelle loro vite. Fin dove si spingerà per farle ritornare a casa? Una storia che molto spesso si trasforma in realtà rendendoci partecipi di una continua strage. Ma il carnefice può anche diventare vittima di se stessa.
Lo svolgimento e l’epilogo della storia è assai sconcertante e terrificante, inaspettato, che ci porterà a riflettere sul vero significato dell’amore e sul quesito di Gioia:
 “ Chissà cos’è la felicità? Che odore ha? Per me deve profumare come le giornate di maggio, ma  forse no…”
Le due autrici usano un linguaggio semplice, “infantile” (perché raccontato in prima persona da una bambina), rendendo la lettura scorrevole, magica e riflessiva. I dialoghi interiori di Gioia, sono evidenziati in corsivo per staccare dal discorso indiretto del racconto e per rendere palese l’angoscia della bimba che delicatamente ci accompagna ad attraversare quella porta del suo mondo fantasma…
 E’ difficile stabilire a quale genere appartenga la storia, giallo, narrativa, di formazione… ma è un romanzo da leggere e “gustare”. Solo una piccola pecca ( a mio dire) da evidenziare alle autrici, che purtroppo noto frequentemente nei romanzi contemporanei: la bellezza del libro viene sminuita da titoli posti all’inizio di ogni capitolo. Mi sono sempre chiesta il perché di questa nuova tendenza e molto spesso ho anche posto la domanda agli stessi autori, la cui risposta però non mi ha fatto ricredere sul giudizio. Un buon romanzo, una storia scritta bene, come nel caso di Eterno, in cui il lettore riesce a “vivere” le stesse emozioni della protagonista per la loro intensità, deve essere fluido, non ha bisogno di essere “introdotto” da un titolo; la storia va da se, senza bisogno di "aiutini"; è come se mi togliessero la curiosità di proseguire nella lettura e mi considerassero non in grado di coglierne il significato. Autrici, pensateci per favore.
Lettura consigliata a tutti, uomini e donne, affinché vi aiuti a riflettere sull’importanza della vita e sul significato dell’amore, ma soprattutto a comprendere che l’essere genitori e l’essere coniugi, sono due ruoli completamente differenti; l’essere coniugi può terminare, ma l’essere genitori, durerà in ETERNO.


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