Recensione libro
Gli ultimi passi del Sindacone di Andrea Vitali
Garzanti
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Scheda tecnica
Titolo: Gli ultimi passi del Sindacone
Autore: Andrea Vitali
Editore: Garzanti
Pagine: 239
Pubblicazione: 6 Settembre 2018
Formato: Kindle e copertina rigida
Genere: Narrativa contemporanea
“Gli ultimi passi del Sindacone” è l’ultimo romanzo scritto
da Andrea Vitali e pubblicato nel settembre 2018. In questo romanzo ci troviamo
in una piccola cittadina sul lago di Como, Bellano, nel periodo dell’immediato
dopoguerra, luogo in cui la vita sembra scorrere lenta e monotona.
Attilio Fumagalli ha cinquant’anni, soffre di obesità
androide, è sposato con Ubalda, non ha figli ed esercita la professione di
ragioniere. Ma il Fumagalli è molto di più: dopo essersi dato alla politica
nelle file della Democrazia Cristiana e dopo aver sfruttato il giro della
propria clientela, è riuscito a farsi eleggere sindaco di Bellano. La sua
massiccia corporatura, alquanto buffa ed asimmetrica, ha permesso al Fumagalli
di ottenere il nomignolo di Sindacone.
“… era un uomo pingue. Obesità androide, il
grasso ce l’aveva tutto attorno all’addome. Era alto poco più di un metro e
sessanta e poggiava su gambe corte e sode che terminavano in un paio di piedi
piccoli e soprattutto diversi uno dall’altro…Sin da giovane il Fumagalli aveva
fatto pace col fisico di madre natura l’aveva dotato, conquistando col tempo
un’armonia che gli consentiva di essere disinvolto, misurato, a volte
addirittura elegante.”
L’attività istituzionale da sindaco non lo occupa più di
tanto: qualche formalità, poche questioni importanti e le riunioni della giunta
comunale ogni due mesi. Ultimamente,
però, il Sindacone ha cambiato il suo modo di lavorare, convocando la giunta
ogni dieci giorni, se non addirittura ogni settimana. Ad ogni riunione si
discute soltanto di uno o due ordini del giorno, trattenendo i componenti della
giunta per massimo una mezz’ora. Ma oggi, 22 dicembre 1949, il Fumagalli ha
superato ogni limite: ha indetto una riunione proprio la sera della Vigilia di
Natale. Non vi saranno ordini del giorno da discutere, ma ci saranno solamente
gli auguri di Natale da scambiarsi.
Tutti i componenti della giunta sono piuttosto scossi ed
infastiditi da questa riunione così scomoda ed incongrua. Non appena ricevono
la comunicazione tramite mezzo postale, non mancano imprecazioni e scongiuri
verso il Sindacone. A qualcuno, addirittura, viene il sospetto che sotto si
nasconda qualcosa.
“Il primo ad essere
raggiunto dall’invito fu il pizzicagnolo Amelio Stoppani. In seno alla giunta
si occupava di problemi inerenti alla viabilità, altisonante carica che in
pratica si esauriva nell’attendere al decoro di strade e contrade e alla
manutenzione delle mulattiere”.
“Ersilio Allegretti,
con delega agli affari del turismo, fu il secondo a ricevere il biglietto”.
“…il geometra Enea Levore, un magrone dalla barbetta rada che
trasmetteva ingiustamente un0idea di scarsa igiene, fu il terzo a sapere e
sentì subito puzza di bruciato”.
“La maestra Pericleta
Beregini si occupava di cultura, poca come le finanze che le mettevano a
disposizione. Sognava una biblioteca stabile e ricca di titoli che avrebbero
educato la gioventù al bello e al buono, ma ogni sua proposta veniva rimandata
alla giunta successiva”.
“…il vicesindaco
Veniero Gattei, assessore al bilancio con delega alla firma. Tra i componenti
della giunta era il più giovane, senza dubbio il cervello più agile e
fantasioso della compagnia. Ragioniere malgrè soi, stava godendo la licenza
matrimoniale”.
Nonostante tutto, il 24 dicembre, poco prima delle
diciannove, tutti i componenti della giunta abbandonano le proprie abitazioni
per recarsi alla tanto agognata riunione.
Ma cosa si nasconde dietro a tutto ciò? Cosa passa per la
mente del Sindacone? Di sicuro, dietro a tale assurda richiesta si cela un
arcano ancora più grosso…
L’ultimo romanzo di Andrea Vitali permette al lettore di
entrare a tutto tondo dentro la piccola cittadina di Bellano, nel lontano 1949.
Con poche pennellate di parole, Vitali riesce a dar vita ad una storia fuori
dal comune ed un pochino surreale, popolata da personaggi bizzarri e con nomi
davvero bislacchi. Eppure sono proprio i personaggi ad essere il punto di forza
del racconto: tutti mostrano un carattere tridimensionale ed incisivo ed hanno
tutti un ruolo attivo nell’evoluzione degli eventi. La storia ruota attorno ad
una richiesta di riunione per la giunta comunale alquanto insolita, che deve
tenersi proprio la sera della Vigilia di Natale. Dietro ad una richiesta così
sfacciata deve, per forza, nascondersi qualcos’altro. Attraverso inganni,
tranelli, vecchi ricordi e misteri provenienti dal passato, i nostri
protagonisti porteranno a galla una verità ben più amara.
La penna di Vitali è leggera ed ironica e con uno stile asciutto
e ritmato riesce a creare una storia bizzarra, ma allo stesso tempo veritiera e
reale. Una lettura scorrevole, intrigante, a tratti persino divertente. Non
aspettatevi grandi colpi di scena o delitti efferati: sono proprio la
naturalezza e la semplicità del racconto a catturare l’attenzione del lettore.
A cura di Flavia Pigliacelli
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