RECENSIONE LIBRO
Narrativa contemporanea
SCHEDA TECNICA
Titolo: Amiche per caso
Autore: Silvestra Sorbera e Mariantonietta Barbara
Pubblicazione: 11 maggio sulla piattoforma iomiolibro
Libro in concorso per il premio ilmioesordio2018.
Per supportare il libro, votarlo o acquistarlo ecco il link
Silvestra Sorbera
e Mariantonietta Barbara due amiche virtuali; due amiche lontane
geograficamente ma unite da una stessa passione: l’amore per la lettura e la
scrittura. Passione che ha permesso alle
protagoniste del romanzo di bussare alle loro porte e di ritrovarsi insieme nel
romanzo “Amiche per caso”.
Irene, Giada
e Chiara, le protagoniste principali a
cui se ne aggiungeranno altri nella lettura in corso (compreso uno stupendo micino
coccoloso), per necessità e per caso s’incontrano e sono “costrette” a vivere
insieme.
Tre donne
differenti per età, scala sociale, situazione lavorativa, che cercano, vivendo
sotto lo stesso tetto e condividendo alcuni spazi comuni, di incastrare le loro
abitudini e il loro modo di vivere e pensare.
Pensate un
po’ se dovesse accadere a voi, riuscireste a sopportare la situazione?
Lettura
scorrevole, fresca e leggera grazie ad una buona capacità comunicativa delle
due autrici. Molto bella l’idea di unire generazioni e tipologie differenti di
donne, e, come volevasi dimostrare, lo scontro generazionale è inevitabile.
Il
personaggio predominante del romanzo a mio dire è Irene, la donna matura, la
donna snob che arriva da una grande città come Milano per trasferirsi in un
piccolo paese dell’Umbria chiamato Borgo Pietra.
"Gli ultimi giorni di Luglio riversano ingombranti quantità di luce e di caldo, smorzate solo dalla rinfrescante ombra dei vicoli di Borgo Pietra. Irene, abituata al calore di Milano, trova piacevole il sole che le accarezza la pelle mentre passeggia; l'aria è pulita, non è satura di odori che la mancanza della pioggia lascia concentrare..."
Un personaggio che pian piano, pagina dopo pagina, si evolve attraverso un’analisi introspettiva: conducendo il lettore ad immedesimarsi nel personaggio, a tal punto da condurre anch'egli una riflessione sul proprio essere. Gli altri personaggi, a mio parere, sono piatti e quasi secondari: personificano la ribellione e l’incapacità di guardare al futuro, rappresentando al meglio la confusione che offusca la mente delle nuove generazioni.
A mio parere, avrei approfondito maggiormente l’immagine di Irene che ha tanto da insegnare e da comunicare, eliminando alcuni dialoghi che ne hanno reso prolissa la lettura. Ma questo non vuol essere una critica alle autrici, ma solo un parere di una modesta lettrice.
"Gli ultimi giorni di Luglio riversano ingombranti quantità di luce e di caldo, smorzate solo dalla rinfrescante ombra dei vicoli di Borgo Pietra. Irene, abituata al calore di Milano, trova piacevole il sole che le accarezza la pelle mentre passeggia; l'aria è pulita, non è satura di odori che la mancanza della pioggia lascia concentrare..."
Un personaggio che pian piano, pagina dopo pagina, si evolve attraverso un’analisi introspettiva: conducendo il lettore ad immedesimarsi nel personaggio, a tal punto da condurre anch'egli una riflessione sul proprio essere. Gli altri personaggi, a mio parere, sono piatti e quasi secondari: personificano la ribellione e l’incapacità di guardare al futuro, rappresentando al meglio la confusione che offusca la mente delle nuove generazioni.
A mio parere, avrei approfondito maggiormente l’immagine di Irene che ha tanto da insegnare e da comunicare, eliminando alcuni dialoghi che ne hanno reso prolissa la lettura. Ma questo non vuol essere una critica alle autrici, ma solo un parere di una modesta lettrice.
Ve ne consiglio la lettura; mettete il libro
in valigia e partite pure. Siete in buona compagnia con tre nuove amiche e un
gatto.
Il libro
esalta il valore dell’amicizia fondamentale nella vita di ciascuno; senza,
resta solo solitudine e amarezza così come nella vita di Irene. Ma soprattutto,
ciò che traspare dal libro è il messaggio di non fermarsi mai alle apparenze,
di non giudicare nessuno alla prima impressione ( come dice il proverbio:
l’apparenza inganna), ma andare oltre, al di là dell’apparenza, in quanto
ciascuno di noi viene forgiato dal proprio vissuto, dalle esperienze personali
ricche di dolore, sofferenza e solitudine.
Come disse
Pirandello:
“Prima di
giudicare la mia vita o il mio carattere mettiti le mie scarpe, percorri il
cammino che ho percorso io. Vivi i miei dolori, i miei dubbi, le mie risate.
Vivi gli anni che ho vissuto io e cadi là dove sono caduto io e rialzati come
ho fatto io.”
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