Non si tratta di un libro di auto aiuto, quanto di un riassunto di quanto la scienza è riuscita a scoprire sulla felicità.
Christina Berndt ha presentato numerosi studi che hanno preso a campione migliaia di persone ciascuno per anni e in molti casi anche per decenni, misurando la felicità e la variazione della felicità.
Il risultato è che, già 2300 anni fa, il filosofo greco Epicuro, aveva già indicato la via alla felicità con una precisione che oggi ci lascia sbalorditi.
Bisogna sostituire alcuni termini e il risultato della Berndt coincide con quello di Epicuro, quasi ricalcandolo: "amicizia" al posto di "Rapporti umani", "atarassia" al posto di "contentezza", "piacere in movimento" al posto di "felicità" e "Calcolo dei piaceri" al posto di "consapevolezza".
Ma quale è alla fine il segreto per vivere felici?
La prima cosa sono i rapporti umani. Chi è solo non si limita ad essere meno contento, vive anche di meno.
Poi il rendersi conto di cosa vogliamo veramente dalla vita e possiamo sperare di ottenerlo, senza puntare a cose che ci sembrano desiderabili, ma che alla fine dei conti non danno davvero la felicità. Insomma a ragionare un po' su di noi. O come diceva Epicuro: "Per tutti i desideri bisogna chiedersi: cosa mi accadrà se quanto questo desiderio
richiede ha compimento, e cosa mi accadrà se non l'ha?" (SV71)
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