A metà libro mi sono chiesto: "Ma cosa è successo fino ad ora?". La laconica risposta è stata "Niente, a parte la memorabile scena del bagno del Castello".
Eppure, anche se non è successo nulla, la narrazione scorre fluida, impetuosa, non ci si annoia e si imparano a conoscere i personaggi, come se fossi anche io uno di famiglia.
In realtà qualcosa stava succedendo, qualcosa di molto grosso, ma io, proprio come il protagonista, non me ne sono accorto.
E come il protagonista me ne accorgo all'improvviso, con la violenza di un pugno nello stomaco, nella seconda metà, dove succede tutto e i nodi vengono al pettine.
Niven ci ha abituato a libri che indagano sulla natura umana, e con questo "Invidia il prossimo tuo" continua a stupire.
Michele Pinto
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